Secondo Antonio Botto (Savigliano, XVII secolo – Savigliano, XVII secolo) è stato uno scultore e intagliatore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Secondo Antonio Botto fece parte di una famiglia d'intagliatori piemontesi del XVII secolo, originari di Savigliano, il cui capostipite fu lo zio Pietro Botto.[1][2]
Non si posseggono molte informazioni riguardanti la vita privata e il percorso di formazione dell'artista Secondo Antonio Botto, così come del fratello Giovanni Battista, anche se è quasi sicuro che vennero avviati all'arte seguendo le lezioni del padre Giorgio Botto e dello zio Pietro.[1]
Secondo Antonio realizzò opere di scultura principalmente per porte o pareti della reggia torinese. Infatti sua è la porta per la sala del trono del re, detta porta di sicurezza (1662). Anche se molte delle sue opere non sono più conservate o visibili, resta l'esempio di una porta eseguita nel suo peculiare stile tra la sala del trono della regina e quella dell'alcova (1663).[1][3]
Secondo Antonio Botto si distinse per lavori lignei, caratterizzati da pregevoli intagliature a fiori e raffinati motivi a fogliami, girali, ecc., disposti a formare la cornice talvolta dei medaglioni con figure, in altre occasioni dei trofei d'armi.[1][3]
Tra le attribuzioni riguardanti Secondo Antonio Botto vi sono i fregi dell'ancona maggiore in San Domenico di Torino, dipinta da Antonio Milocco.[1][3]
Per quanto riguarda lo stile di Secondo Antonio Botto, l'autorevole storica dell'arte Barbara Antonetto scrisse: «Lo stile di Secondo Antonio Botto, come quello del fratello e del padre Giorgio, fu influenzato dallo zio Pietro e si caratterizzò per il modello e la sensibilità tardo-manieristici, con un graduale avvicinamento a moduli già baroccheggianti.[1] L'intaglio è ricchissimo e quasi sempre di elevata qualità tecnica, l'invenzione decorativa appare continuamente variata, e il risultato è fra i più significativi dell'arte dell'intaglio ligneo piemontese nel secolo XVII.»[4]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Gesù Crocifisso, chiesa di San Pietro di Savigliano;
- Statua della Vergine, chiesa di San Pietro di Savigliano;
- Statua di San Giovanni, chiesa di San Pietro di Savigliano;
- Coro ligneo barocco, chiesa di San Pietro di Savigliano;
- Stalli corali, banchi, confessionali, chiesa di San Pietro di Savigliano;
- Sculture e varie opere per i palazzi reali e nobili di Torino, Savigliano, Chieri e Cherasco.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f Botto, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 381.
- ^ Botto, Pietro, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 12 luglio 2020.
- ^ a b c Botto, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 13 luglio 2020.
- ^ Sei secoli di arte nel Duomo di Chieri, su 100torri.it. URL consultato il 12 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2020).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- F. Bartoli, Notizia delle pitture,sculture..., Venezia, 1776, pp. 19, 42.
- M. Bernardi, Il Palazzo reale..., Torino, 1959, pp. 45,58.
- A. Bosio, Memoria storico-artistica del duomo di Chieri, Chieri, 1880, pp. 36,80,250,272.
- (DE) A. Griseri, La metamorfosi del Barocco, Torino, Insel, 1967, p. 169.
- L. Mallé, Mostra del Barocco Piemontese (catalogo), II, Torino, 1963, pp. 5,8,29.
- A. Midana, L'arte del legno in Piemonte, Torino, 1924, p. 54.
- A. Pedrini, Il mobilio... nei secc. XVII e XVIII in Piemonte, Torino, 1953, pp. 3,262.
- C. Rovere, Descrizione del Reale palazzo..., Torino, 1858.
- (DE) U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, Lipsia, p. 423.
- C. Turletti, Storia di Savigliano, II, Savigliano, 1887, pp. 804-806.