Scoppieto frazione | |
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Panorama di Scoppieto | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Umbria |
Provincia | Terni |
Comune | Baschi (Italia) |
Territorio | |
Coordinate | 42°43′26.26″N 12°17′22.52″E |
Altitudine | 465 m s.l.m. |
Abitanti | 93 (Dati ISTAT 2001) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 05023 |
Prefisso | 0744 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | scoppietani o scoppietesi |
Cartografia | |
Scoppieto è una frazione del comune di Baschi (TR).
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Il paese è posto fra Civitella del Lago e Todi, su di un terrazzo fluviale alto 465 m s.l.m. antistante il lago di Corbara nella Valle del Tevere.
Scoppieto si raggiunge tramite la Strada Provinciale 90, girando per il bivio "Vocabolo Ortali", sito presso Civitella del Lago, e proseguendo per qualche centinaio di metri verso via delle Azalee.
L'aspetto del paese è quello di un vicus arroccato su di un colle.
Da Scoppieto si può ammirare un bel panorama sul lago di Corbara.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Gli scavi archeologici
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1995 al 2013 l'Università degli Studi di Perugia ha condotto a Scoppieto su concessione del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali sotto la direzione della prof.ssa Margherita Bergamini 17 campagne di scavo.
Il sito interessa un ampio pianoro sulla sommità di un'altura a circa 460 m s.l.m. in prima linea sul Tevere, ubicato sulla sponda sinistra del fiume, ora in comune di Baschi, all'interno della area protetta del "Parco Fluviale del Tevere", che in età romana rientrava nel territorio della Colonia Romana di Todi. L'area archeologica oggi ha un'estensione di circa 2000 m².
La funzione del Tevere fu fondamentale in età romana ed è proprio alla vicinanza del fiume che il sito archeologico di Scoppieto deve la sua ragione d'essere.
Lo scavo ha evidenziato una continuità di frequentazione che va dal III secolo a.C. al IV e inizi del V secolo d.C. e rappresenta un caso emblematico della centralità della via fluviale nell'occupazione del territorio sia in età preromana sia in età romana.
La prima frequentazione del sito si colloca nel III secolo a.C. ed è una frequentazione cultuale motivata dalla presenza di un santuario italico dedicato alle divinità agresti, di cui è stata identificata la pianta (Periodo I); nel II-I secolo a.C. il sito si trasforma in un'azienda agricola, con allevamento di bestiame (Periodo II).
A essa fece seguito, nella prima età imperiale, una manifattura ceramica attiva dall'età di Augusto alla fine del I - inizi del II secolo d.C., dedita alla produzione di un particolare tipo di ceramica fine da mensa, la cosiddetta "terra sigillata" (Periodo III - età augusteo-traianea). Il suo nome deriva da sigillum, il punzone con cui si realizzavano le composizioni decorative delle matrici, che, attraverso l'impiego combinato della matrice e del tornio, permettevano la realizzazione in serie di vasi di colore rosso corallino decorati a rilievo, oggetto di un artigianato artistico nato ad Arezzo nella seconda metà del I secolo a.C.
Attraverso i ritrovamenti negli scavi archeologici, è possibile ricostruire la rete di distribuzione dei prodotti della manifattura, che grazie all'utilizzazione della via fluviale fu assai estesa.
Roma rappresentò il mercato maggiormente ricettivo, in cui sono attestati quasi tutti i produttori attivi a Scoppieto. Da Roma le merci proseguivano verso Ostia e da qui raggiungevano i principali centri delle provincie dislocate nel bacino del Mediterraneo, in Hispania e soprattutto in Africa, dove le attestazioni più numerose interessano la Mauretania, la Numidia, la Pronconsularis, la Cyrenaica, l'Egitto.
La manifattura di Scoppieto fu attiva dai primi anni del I secolo d.C. all’età di Traiano e in questo arco di tempo vi lavorarono oltre 90 artigiani che producevano tale vasellame firmandolo con il loro nome. La presenza dei marchi di fabbrica fornisce indicazioni di ordine storico economico mediante la distribuzione dei prodotti firmati che consentono la ricostruzione degli scambi commerciali. Elevatissimo è il numero dei pezzi con bollo. I nomi che prevalgono sono quelli di due membri della gens Plotidia, L(ucius) Plo(tidius) Zos(imus) e L(ucius) Plo(tidius) Por(silius) i quali furono i fondatori della manifattura e i suoi gestori dall'inizio dell'attività fino all'età neroniana.
I dati stratigrafici dimostrano che il complesso ebbe un'attività intensa con il picco della produzione collocabile in età neroniana e flavia, ma è evidente anche il suo prolungamento fino all'età traianea. Accanto ai servizi di piatti da tavola la manifattura di Scoppieto produceva una buona qualità di lucerne che mostrano un repertorio iconografico ricco e originale. Assai raffinate ed eleganti in particolare quelle del tipo “a volute”. Lo sviluppo della produzione ceramica africana, di minor costo anche se di minor pregio, fece crollare la produzione della manifattura di Scoppieto. Dopo la fine dell’attività produttiva il sito continuò a essere abitato stabilmente con attivita artigianale e agricola (Periodo IV: eta adrianea - meta III secolo d.C.) a cui fece seguito un periodo di abbandono temporaneo (Periodo V: seconda meta del III secolo d.C.) e quindi fu nuovamente rivitalizzato e abitato. Le nuove costruzioni evidenziano una frequentazione estesa a tutto il IV secolo fino a metà V secolo d.C. (Periodo VI: inizi IV - meta V secolo d.C.). Assai interessanti sono le monete di III-IV e V secolo d.C. restituite dallo scavo, esposte nell'Antiquarium Comunale creato nel 2000 all'interno del palazzo Comunale.
Nei secoli VI-XVII il sito evidenzia una frequentazione sporadica (Periodo VII) e successivamente una intensa attivita agricola (Periodo VIII: secoli XIX-XX).
Dopo secoli di oblio, nel Medioevo, il pagus risulta nominato, in documenti riguardanti i dintorni di Baschi, come Scopletis, con oscuro significato del nome.
Il paese rimase una villa senza fortificazioni per tutto il Medioevo, anche se la posizione arroccata su un colle, con unica strada d'accesso e innumerevoli strade a vicolo cieco, potrebbe far pensare a un castrum posto a difesa delle vicine Baschi e Civitella del Lago, dalle incursioni di Todi o da probabili invasori provenienti dalla Valle del Tevere.
In seguito risulta un tutt'uno col vicino castelletto di Ponticelli (allora contava solamente 15 abitanti), mentre Scoppieto ne contava 145 (nel XIII secolo).
Nel 1330, l'abate di Scoppieto fu scomunicato con tutti i suoi seguaci, per aver partecipato a una spedizione contro la guelfa Orvieto.
L'Antiquarium Comunale di Baschi
[modifica | modifica wikitesto]È stato inaugurato il 16 dicembre del 2000 all'interno del Palazzo Comunale di Baschi e rappresenta uno spazio espositivo permanente in cui sono esposti i materiali più significativi rinvenuti nello scavo.
Il percorso è affiancato da una serie di pannelli didattici illustrativi e dai modelli di una fornace romana a doppia camera e di due navi, una di tipo fluviale e una mercantile, del tipo di quelle con cui le merci di Scoppieto raggiunsero le principali città del bacino del Mediterraneo.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]- Il centro storico;
- il belvedere;
- la chiesa di San Pietro (XI secolo), all'interno vi sono degli affreschi absidali (XV secolo)
- il Parco fluviale del Tevere.
Gli scavi archeologici
[modifica | modifica wikitesto]L’area archeologica, anch’essa dotata di passerelle e di pannelli didattici è visitabile su prenotazione
Vedi Info e Prenotazioni
Associazione ACQUA
Archeologi, guide turistiche, guide ambientali escursionistiche
Economia
[modifica | modifica wikitesto]- Agricoltura;
- Agriturismo;
- Viticoltura, la zona circostante è zona di produzione del vino di Baschi;
- Turismo, presso gli scavi archeologici.
Bibliografia sul sito
[modifica | modifica wikitesto]1985
M. Bergamini, La documentazione archeologica nel territorio della Massa di Civitella, in Civitella di Massa: castelli, ville, chiese, Civitella del Lago 1985, pp. 7-25.
1995
M. Bergamini, Un insediamento produttivo sul Tevere in territorio tudertino, «Journal of Ancient Topography» III, 1993 (1995), pp. 179-194.
2000
M. Bergamini, Scoppieto (Terni). Monete dallo scavo di un complesso produttivo di età romana (anni 1995-1998), «Boll.Num» 34-35, 2000, pp. 318-326.
N. Nicoletta, Classificazione tipologica dei bolli su sigillata di L.PLO.ZOS. e di L.PLOT.POR., «RCRF» 36, 2000, pp. 505-512.
2001
M. Bergamini, Todi antica città degli Umbri, Assisi 2001, pp. 193-199, 239-240.
M. Bergamini, Recenti scoperte a Scoppieto, in Gli Umbri del Tevere, «Annali della Fondazione per il Museo Claudio Faina di Orvieto», VIII, 2001, pp. 163-178.
2002
N. Nicoletta, Un vano di lavorazione del complesso produttivo di Scoppieto, «RStLig» LXVII-LXVIII, 2001-2002, pp. 209-304.
N. Nicoletta, Il complesso produttivo di Scoppieto, in Umbria antica. Vie d’acqua e di terra, Guida alla mostra, Milano 2002, pp. 21-22.
2003
M. Bergamini con un contributo di V. Thirion Merle, Una produzione firmata da Marcus Perennius Crescens a Scoppieto, «RCRF» 38, 2003, pp. 133-144.
S. Moscara, I motivi iconografici sulle lucerne prodotte a Scoppieto, «RCRF» 38, 2003, pp. 153-160.
N. Nicoletta, I produttori di terra sigillata di Scoppieto, «RCRF» 38, 2003, pp. 145-152.
2005
M. Bergamini, Scoppieto (Terni). Scavo di un complesso produttivo di età romana (anni 1995-1998), «NSA» serie 9, XIII-XIV, 2002-2003 (2005), pp. 5-88.
M. Bergamini, Matrici per terra sigillata da Scoppieto. Studio preliminare dei motivi iconografici, «RCRF» 39, 2005, pp. 71-80.
M. Borasso, J. M. Kenny, Matrici per terra sigillata da Scoppieto. Risultati delle analisi archeometriche, «RCRF» 39, 2005, pp. 81-89.
M. Bergamini, I commerci in età romana sul tratto umbro del Tevere. Risultati dallo scavo archeologico di Scoppieto-Baschi-TR, in Tevere. Rivista trimestrale dell’Autorità di Bacino, anno X - n. 28, 2005, pp. 24-27.
2006
M. Bergamini, La manifattura romana di Scoppieto. Elementi fittili funzionali, in S. Menchelli, M. Pasquinucci (a cura di), Territorio e produzioni ceramiche: paesaggi, economia e società in età roman”, Atti del Convegno Internazionale (Pisa, 20-22 ottobre 2005), Pisa 2006, pp. 285-301.
M. Gaggiotti, Scoppieto. Caratteri del territorio, in S. Menchelli, M. Pasquinucci (a cura di), Territorio e produzioni ceramiche: paesaggi, economia e società in età romana”, Atti del Convegno Internazionale (Pisa, 20-22 ottobre 2005), Pisa 2006, pp. 91-105.
P. Comodi, S. Nazzareni, D. Perugini, M. Bergamini, Technology and provenance of Roman ceramics from Scoppieto, Italy: a Mineralogical and Petrological study, «Periodico di Mineralogia, An International Journal of Mineralogy, Crystallography, Geochemistry, Ore deposits, Petrology, Volcanology», 75, n. 2, sett. 2006, pp. 95-111.
2007
M. Bergamini (a cura di), Scoppieto I. Il territorio e i materiali (lucerne, opus doliare, metalli), Firenze 2007 (All’Insegna del Giglio).
2008
M. Bergamini, Scoppieto e i commerci sul Tevere, in H. Patterson, F. Coarelli (eds.), Mercator Placidissimus. The Tiber valley in Antiquity. New research in the upper and middle river valley, British School at Rome – Università di Perugia (Rome 27 – 28 February 2004), Roma 2008, pp. 285-321.
M. Bergamini, N. Nicoletta, Nuovi bolli su terra sigillata da Scoppieto, “RCRF” 40, 2008, pp. 359-362.
M. Bergamini (a cura di), Antiquarium Comunale di Baschi. Catalogo regionale per i beni culturali dell’Umbria, Perugia 2008.
2010
M. Bergamini, con il contributo di P. Comodi, Matrici e punzoni di Marcus Perennius Crescens a Scoppieto, «RCRF» 41, 2010, pp. 75-91.
N. Nicoletta, Scoppieto: una fornace temporanea all’aperto per la produzione di ceramiche da fuoco (II-III sec. d.C.), «RCRF» 41, 2010, pp. 263-274.
M. Bergamini, N. Nicoletta, P. Comodi, M. Merletti, D. Cappelletti, Ceramiche comuni da fuoco da strati di IV-V sec. d.C. da Scoppieto: studio preliminare, LRCW3 (3rd International Conference on Late Roman Coarse Wares, Cooking Wares and Amphorae in the Mediterranean: Archaeology and Archaeometry), Parma/Pisa, 26-30 marzo 2008, BAR International Series 2185(I), Oxford 2010, pp. 397-407.
2011
M. Bergamini (a cura di), Scoppieto II. I Materiali (Monete, Ceramica a vernice nera, Ceramica a pareti sottili, Ceramica di importazione africana, Anfore, Manufatti e strumenti, Pesi da telaio, Vetro, Osso lavorato, Metalli, Sculture, Materiale epigrafico, Firenze 2011 (All’Insegna del Giglio).
2012
N. Nicoletta, Geografia delle produzioni nella valle del Tevere umbra tra la prima e la media età imperiale, Tesi di dottorato in «Storia e Cultura del Mondo Antico», Università degli Studi di Perugia, a.a. 2011-2012.
N. Nicoletta, Baschi. Scoppieto: il sito produttivo, in Aurea Umbria. “Bollettino per i beni culturali dell’Umbria”, 10, anno V/2012, Quaderno 6, pp. 279-281.
2013
M. Bergamini (a cura di), Scoppieto III. Lo scavo, le strutture, i materiali (Coroplastica, Marmi), Roma 2013 (Edizioni Quasar).
P. Comodi, A. Buccianti, A. Zucchini, M. Merletti, M. Bergamini, S. Nazzareni, Insight into the provenance of roman moulds and poiçons found at Scoppieto (Terni, Italy), «Archaeometry», published on-line 3 Nov. 2013, DOI:10.1111/arcm. 12068.
2014
M. Bergamini (a cura di), Scoppieto IV. I materiali. Terra sigillata decorata a rilievo, di C. Troso e V. Dezza, con il contributo di M. Oddone, Roma 2014 (Edizioni Quasar).
2015
M. Bergamini (a cura di), Scoppieto V. I materiali. Ceramiche comuni, di Ma. Victoria Peinado Espinosa, con il contributo di A. Buccianti, P. Comodi, S. Gentili, R. Mariotti, A. Zucchini, Roma 2015 (Edizioni Quasar).
M. Bergamini, La manifattura romana di Scoppieto, in Opus doliare tiberinum. Atti del Seminario per lo studio delle produzioni laterizie romane, Viterbo, 25-26 ottobre 2012, "Daidalos" 15 (2015), pp. 13-30.
M. Bergamini, C. Troso, V. Dezza, La manifattura ceramica di Scoppieto. Venti anni di ricerche, in Terra Sigillata Hispánica. 50 años de investigaciones, Granada, 26-28 marzo 2014, Roma 2015, pp. 425-444.
N. Nicoletta, Sperimentazione e innovazione nella produzione di Terra Sigillata Italica della manifattura di Scoppieto (Umbria, Italia), in Terra Sigillata Hispánica. 50 años de investigaciones, Granada, 26-28 marzo 2014, Roma 2015, pp. 517–524.
2016
M. Bergamini, La manifattura romana di Scoppieto e i rapporti con gli opifici aretini, in Atti e Memorie della Accademia Petrarca di Lettere, Arti e Scienze, Nuova Serie- vol. LXXVII, anno 2015 (2016), pp. 67-83.
2017
M. Bergamini, C. Troso, V. Dezza, La manifattura romana di Scoppieto. La produzione di terra sigillata, in Neue Bilderwelten. Zu Ikonographie und Hermeneutik Italischer Sigillata, Kolloquium am Institut für Klassische Archäologie der Eberhard Karls Universität Tübingen vom 16.–18. April 2015, Tübinger Archäologische Forschungen 23, 2017, pp. 73-90.
2018
M. Bergamini, La manifattura romana di Scoppieto e i rapporti con gli opifici aretini, in Multa per aequora. Il polisemico significato della moderna ricerca archeologica. Omaggio a Sara Santoro, a cura di M. Cavalieri e C. Boschetti, Louvain 2018, pp. 287-308.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Scoppieto
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Info sul sito del comune, su comunedibaschi.it (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2007).
- Lo scavo di Scoppieto, su civitelladellago.it. URL consultato il 23 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2008).