In linguistica, lo scempiamento (o degeminazione) è un processo fonologico che vede una consonante passare da geminata (o "lunga") a scempia (o "breve").[1]
Un esempio di scempiamento è nel dialetto romanesco e relativo a -rr- intervocalica: nella seconda metà del XIX secolo, in termini come serrata e carro si è defonologizzata l'opposizione /r/ ~ /rr/. Quello del romanesco è un caso di degeminazione isolata di singoli fonemi.[1]
Esistono anche casi di scempiamento di tutte le geminate in determinati contesti, come si vede in diversi dialetti dell'Italia centrale (in particolare, delle Marche e dell'Appennino tosco-emiliano). In tali dialetti, lo scempiamento si è prodotto nelle geminate che precedevano l'accento; così botéga o lašare (ma cfr. laššo) a Lizzano in Belvedere (nei pressi di Bologna).[1]
C'è infine il caso estremo della degeminazione non contestualmente condizionata (cioè generalizzata), con perdita completa della cosiddetta "correlazione di geminazione". È il caso delle varietà romanze occidentali, in cui la geminazione non esiste affatto (cfr. lo spagnolo gato, 'gatto'), e quindi anche delle parlate dell'Italia settentrionale, con casi come galina ('gallina'), copár ('accoppare') e mato ('matto').[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gian Luigi Beccaria (a cura di), Dizionario di linguistica, Torino, Einaudi, 2004, ISBN 978-88-06-16942-8.