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Phalaris canariensis | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Ordine | Poales |
Famiglia | Poaceae |
Genere | Phalaris |
Specie | P. canariensis |
Nomenclatura binomiale | |
Phalaris canariensis L. | |
Nomi comuni | |
Canaria, Scagliola, Alpiste |
Phalaris canariensis L. (nome volgare: scagliola, canaria) è una pianta monocotiledone, annuale della famiglia Poaceae.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La pianta coltivata cresce a seconda dei climi da 1,5 m fino a 3 m in altezza in maniera molto veloce.[senza fonte]
È composta da una spiga ovale con ariste lunghe fino a 5 cm. Ha profonde e avvolgenti glumelle colorate a strisce verdi e bianche. Ha fiori ermafroditi con impollinazione anemofila, il periodo di fioritura va da luglio a settembre. In condizioni di crescita allo stadio "selvatico" la pianta ha uno sviluppo e delle dimensioni molto inferiori.
I semi sono piccole cariossidi ellittiche, ricoperte da finissime spicole silicee, irritanti per la pelle e potenzialmente cancerogene. È possibile trattare chimicamente per eliminare queste spicole ed esiste anche una varietà a seme glabro. Attrae molto la fauna selvaggia soprattutto gli uccelli.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Originaria del bacino del Mediterraneo è oggi diffusa in Europa, Nord Africa, Nord America e Argentina.[senza fonte]
Proprietà e usi
[modifica | modifica wikitesto]- La pianta è una fonte di Dimetiltriptamina[2][3]
- La medicina tradizionale gli attribuisce proprietà come ipolipemizzante, (riduttore di lipidi o grassi nel sangue), emolliente (rilassa e rammollisce le parti infiammate), e diuretico. Nelle Isole Canarie, oltre ad aperitivo, è considerato come rimedio per disturbi urinari, calcoli renali, e come rinfrescante per il caldo.[4]
- Uso esterno per trattare gli eczemi.[5][6]
- I semi vengono utilizzati come mangime per uccelli in gabbia specialmente per canarini. In Italia spesso si incontra come infestante delle colture erbacee soprattutto per le colture primaverili.
Coltivazione
[modifica | modifica wikitesto]In alcune aree (Nord Africa, Medio Oriente, Spagna, Argentina), viene coltivata, il suo ciclo colturale è simile a quello di una graminacee primaverile (grano tenero, avena). Questa pianta è più tollerante del grano ai terreni salini. La produzione della coltura varia da 5 t/ha alle 10 t/ha. La coltura risulta molto sensibile agli erbicidi, tra cui Treflan ed Eptam. Viene spesso coltivata senza l'uso di questi.
Caratteristiche della semente
[modifica | modifica wikitesto]I semi sono composti dal 61% di amido, 18,7% di proteine di cui prolamina e glutelina, ricchi di grassi grezzi per un 8,7% e di grassi raffinati per un 11% tra cui linoleico 55%, acido oleico 29%, palmitico 11% e acido lioleico 2,5%. Le sementi sono povere di amminoacidi quali lisina e treonina ma sono ricche di cistina, triptofano, e fenilalanina. Il semolino e la farina, sono poveri di fibre, zuccheri solubili e ceneri totali. Sono presenti per la maggioranza olii insaturi. Il saccarosio è lo zucchero solubile principalmente presente nella scagliola, che costituisce circa il 47% degli zuccheri solubili. Fruttosio e glucosio sono presenti anche in piccole concentrazioni. I piccoli peli silicei sulle carene sono potenzialmente cancerogeni e sono state associate al cancro dell'esofago quando presente come contaminante nella farina di grano utilizzato in cottura del pane. I peli producono irritazioni per la pelle anche gravi per gli operatori durante la raccolta e il trasporto della semente.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Phalaris canariensis, in The Plant List. URL consultato il 16 settembre 2017.
- ^ Stamets, Paul., Psilocybin mushrooms of the world : an identification guide, Ten Speed Press, 1996, ISBN 0-89815-839-7, OCLC 34514700. URL consultato il 16 dicembre 2020.
- ^ (EN) D. L. WOODS e K. W. CLARK, GENETIC CONTROL AND SEASONAL VARIATION OF SOME ALKALOIDS IN REED CANARYGRASS, in Canadian Journal of Plant Science, 20 marzo 2011, DOI:10.4141/cjps71-062. URL consultato il 16 dicembre 2020.
- ^ http://www.inkanatural.com/it/arti.asp?ref=alpiste-proprieta
- ^ https://www.researchgate.net/profile/Cinzia_Sanna/publication/285639324_Medicinal_plants_used_in_Ogliastra_inland_central_eastern_Sardinia_for_the_skin_diseases/links/566ea2ce08ae1a797e406d87.pdf
- ^ http://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/11263509409437249?journalCode=tplb19
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Pignatti S., Flora d'Italia, 1982 Bologna.
- Zangheri P., Flora Italica, 1976 Padova.
- Lauber K. e Wagner G., Flora Helvetica, 2001 Berna.
- P. Viggiani. e R. Angelici, Erbe spontanee e infestanti: tecniche di riconoscimento, 2002 Bologna.
- Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C., An Annoted Checklist of the Italian Vascular Flora, 2005 Roma.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Phalaris canariensis
- Wikispecies contiene informazioni su Phalaris canariensis
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Structural and Compositional Characteristics of Canaryseed (Phalaris canariensis L.), su pubs.acs.org.
- (EN) Annual Canarygrass, su hort.purdue.edu.
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh88022982 · J9U (EN, HE) 987007532276105171 |
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