Sant'Agostino in cattedra | |
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Autore | Pietro Cavaro |
Data | 1528 circa |
Tecnica | tempera e olio su tavola |
Dimensioni | 175×81 cm |
Ubicazione | Pinacoteca nazionale di Cagliari, Cagliari |
Il Sant'Agostino in cattedra è un dipinto a tempera e olio su tavola di Pietro Cavaro, databile intorno al 1528. Probabilmente faceva parte di un retablo che Pietro Cavaro aveva realizzato per la chiesa dell'Ordine mendicante degli Agostiniani di Cagliari, demolita nella seconda metà del XVI secolo [1] attualmente è conservato a Cagliari nella Pinacoteca nazionale. L'opera divenne proprietà dello Stato dopo l'approvazione della legge Siccardi. [2]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Inizialmente la tavola di sant'Agostino si trovava nella chiesa di sant'Agostino Vecchio. Dopo la demolizione della chiesa, fu trasferita, secondo lo Spano, nel sant'Agostino Nuovo.[3] L'opera era stata attribuita dal Taramelli alla scuola di Jacomart, [4] nel 1928 Carlo Aru lo aveva attribuito ad un ignoto autore sardo[5] e, lo stesso, infine attribuì l'opera a Pietro Cavaro[6]. Quest'ultima attribuzione, basata sui confronti con il Retablo della Madonna del Latte di Villamar (dello stesso Cavaro), per la particolarità della tipologia e dei cromatismi, e per gli elementi di cultura italiana rinascimentale con la quale l'autore aveva avuto contatti in occasione di un suo viaggio a Napoli dopo il 1533, fu avallata da vari storici dell'arte fra cui Raffaello Delogu, C. Maltese, R. Serra.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La tavola è caratterizzata da una particolare iconografia, che comprende varie tradizioni: il santo vescovo in cattedra, la consegna della Regola e la disputa con gli eretici.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Pietro Martini, Chiesuola ove fu depositato il corpo di Sant’Agostino in Cagliari, in “Bullettino Archeologico Sardo” IV, 1858, pp. 20-21; Giovanni Spano, Guidadella città e dintorni di Cagliari, Cagliari 1861, pp. 189-192; Corrado Maltese, Renata Serra, ''Episodi di una civiltà anticlassica in Sardegna, Venezia (1969), p. 299
- ^ leggi online su Cultura italiana
- ^ online su Cultura Italia, cit.
- ^ Antonio Taramelli, Guida del Museo Nazionale di Cagliari, «Archivio Storico Sardo», X, fascc. I-IV, 1914, pp. 264-379)
- ^ C. Aru, Il Maestro di Castelsardo, «Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia», Università di Cagliari, I-II, 1928, pp. 27-54;)
- ^ C. Aru, voce Cavaro, in Enciclopedia italiana, vol. 9, Roma, 1931, p. 558;
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Renata Serra, Roberto Coroneo, Pittura e scultura dall'età romanica alla fine del '500, Nuoro, 1990