Sandokan - 2ª parte | |
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Philippe Leroy nei panni di Yanez | |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1976 |
Durata | 115 min |
Genere | avventura, drammatico |
Regia | Sergio Sollima |
Soggetto | Emilio Salgari |
Sceneggiatura | Sergio Sollima, Giuseppe Mangione, Manlio Scarpelli, Alberto Silvestri |
Produttore | Elio Scardamaglia |
Distribuzione in italiano | Titanus |
Fotografia | Marcello Masciocchi |
Montaggio | Alberto Gallitti |
Musiche | Guido De Angelis, Maurizio De Angelis |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Sandokan - 2ª parte è un film del 1976 diretto da Sergio Sollima.
Si tratta della seconda parte della riduzione cinematografica dell'omonimo sceneggiato televisivo, tratto da due romanzi del ciclo indo-malese di Emilio Salgari: Le tigri di Mompracem e il successivo I pirati della Malesia, rispettivamente primo e terzo capitolo della saga di Sandokan.
Il film si riallaccia dove si era concluso il precedente Sandokan - 1ª parte, uscito nelle sale nello stesso anno. Il grande successo televisivo e cinematografico portò la produzione a realizzare un immediato seguito, intitolato La tigre è ancora viva: Sandokan alla riscossa!, uscito nelle sale nel 1977.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Il pirata Sandokan si è salvato in maniera rocambolesca dall'impiccagione, dopo esser finito nelle mani del nemico James Brooke, Rajah Bianco di Sarawak. Tuttavia, per la seconda volta, ritorna da Labuan senza esser riuscito a portare con sé la bella Marianna, la giovane anglo-italiana della quale è innamorato, da lei ricambiato.
Con l'aiuto del fraterno amico e luogotenente Yanez de Gomera, riesce ad ordire un nuovo, complesso piano per sottrarla alla custodia degli inglesi e portarla con sé a Mompracem; qui, dopo uno sposalizio in mare, i due convolano a nozze, trasformando il covo dei pirati in un regno prospero e sereno.
Dopo un anno da questi fatti, James Brooke, sobillato dalla madre patria, ordisce un piano per stanare Sandokan nel suo stesso covo. Dapprima, prezzolando un rajah malese ospite a Mompracem, diffonde il colera sull'isola di Mompracem, riducendo la forza degli avversari; dopodiché, alla guida dei suoi Ranger, sferra un attacco che trova impreparati le poche decine di tigrotti sopravvissuti. L'isola è senza scampo, così, Sandokan, alla testa di un pugno di tigrotti, si inoltra nella jungla, in direzione dell'altro capo dell'isola, dal quale potrà agilmente prendere il largo. Durante la fuga, muoiono tanti tigrotti; tra gli altri, anche il fedele Giro Batol, che, in un'ultima impresa coraggiosa, giunge ad un passo dall'uccidere Brooke; Marianna, invece, viene ferita all'addome da un proiettile vagante e muore tra le braccia del suo amato, che la seppellisce nella jungla.
Sandokan riesce a mettersi in salvo su un peschereccio con Yanez, Sambigliong ed altri due fidi compagni superstiti; ancora sotto shock per la morte di Marianna, è risoluto a lasciare la pirateria e andare incontro alla morte. I tigrotti superstiti sono in mare da alcuni giorni quando Yanez, improvvisamente, stramazza al suolo: l'ultima palla sparata da terra, lo aveva colpito al fianco e lui aveva serbato il silenzio per tutte le lunghe ore di navigazione. Sambigliong e Sandokan s'improvvisano medici e lo curano. Alla fine della medicazione, un tigrotto annuncia una "vela in vista". Sandokan non ha dubbi: è una vela nemica. Ma mentre i tigrotti si preparano a battersi per l'onore di Mompracem, si accorgono che in realtà a solcare il mare è un nutrito manipolo di malesi decisi ad unirsi a loro, reagire all'invasione di Brooke e continuare la lotta contro l'invasore europeo.