San Marco | |
---|---|
Descrizione generale | |
Tipo | incrociatore corazzato |
Classe | San Giorgio |
Cantiere | Regio Cantiere navale di Castellammare di Stabia |
Impostazione | 1º settembre 1905 |
Varo | 20 dicembre 1908 |
Completamento | 7 febbraio 1911 |
Destino finale | catturato dai tedeschi ed autoaffondato nel 1943 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | normale: 10.700 t a pieno carico: 11.900 t |
Lunghezza | 140,9 m |
Larghezza | 21 m |
Pescaggio | 8,03 m |
Propulsione | |
Velocità | 23,7 nodi (43,89 km/h) |
Autonomia | 2.480 miglia a 20 nodi 3.100 miglia a 12 nodi |
Equipaggio | 32 ufficiali, 666-673 marinai |
Armamento | |
Armamento | Alla costruzione:
Dal 1917:
|
Corazzatura | Orizzontale: 45 mm Verticale: 200 mm Artiglierie: 180 mm Torrione: 254 mm Torrette cannoni da 254 mm: 200 mm Torrette cannoni da 190 mm: 160 mm |
Note | |
Motto | Custos vel ultor |
dati tratti da [1] | |
voci di incrociatori presenti su Teknopedia |
Il San Marco fu un incrociatore corazzato della Regia Marina che partecipò prima alla guerra italo turca e successivamente, alla prima guerra mondiale. Il San Marco fu la prima unità della Regia Marina a montare le turbine a vapore, costruite su licenza dai Cantieri Ansaldo di Genova.
Nel corso del primo conflitto mondiale venne completamente sostituito l'armamento. Nel 1931 alla Spezia venne convertito in bersaglio mobile radiocomandato controllato dal cacciatorpediniere Audace. In seguito alle vicende armistiziali il 9 settembre 1943 venne catturato dai tedeschi nel porto della Spezia e nello stesso mese venne affondato per prevenirne la cattura da parte degli Alleati.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ San Marco - Incrociatore corazzato, su marina.difesa.it. URL consultato il 26 giugno 2014.
- ^ Note tecniche e storiche dell'unità, su agenziabozzo.it. URL consultato il 9-2-2009.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su San Marco
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Scheda sintetica sul sito della Marina Militare, su marina.difesa.it.