Salvatore Chindemi (Siracusa, 19 gennaio 1808 – Palermo, 3 febbraio 1874) è stato un patriota, storico e poeta italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Salvatore Chindemi[1] partecipa alla sommossa siciliana del 1837, e l'anno successivo viene arrestato per sospetto di carboneria. Prende parte all'insurrezione del 1848 e, entrato nelle liste di proscrizione, riesce a fuggire in Piemonte, dove rimane fino al 1860. Tornato a Palermo, nel 1861 beneficia della cattedra di storia nella Regia Università, che tiene fino al 1869; viene quindi eletto rappresentante al Parlamento per il collegio di Augusta. Il comune di Siracusa gli dedicò una targa commemorativa in via Roma 65, sua casa natale. È sepolto al cimitero comunale di Siracusa[2].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Rudimenti generali intorno alla Sicilia
- Considerazioni sulla pedagogia in Sicilia
- Il conte di Platen e l'Italia, cenni critici e biografici
Note
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Salvatore Chindemi
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Salvatore Chindemi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Opere di Salvatore Chindemi, su Open Library, Internet Archive.
- Salvatore Chindemi, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 72931217 · ISNI (EN) 0000 0000 2769 5544 · SBN CFIV076499 · BAV 495/161362 · LCCN (EN) n88019307 |
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