Salona d'Isonzo insediamento | |
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(SL) Anhovo | |
Localizzazione | |
Stato | Slovenia |
Regione statistica | Goriziano |
Comune | Canale d'Isonzo |
Territorio | |
Coordinate | 46°03′25.2″N 13°37′12″E |
Altitudine | 143,5 m s.l.m. |
Superficie | 5,56 km² |
Abitanti | 85 (31-12-2009) |
Densità | 15,29 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 5213 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | GO |
Provincia storica | Litorale |
Cartografia | |
Salona d'Isonzo[1] (già Anicova[2][3][4] o anche Anicova Corada[5], in sloveno Anhovo), è un insediamento di 85[6] abitanti del comune di Canale d'Isonzo, posto sulla sponda destra del fiume Isonzo, nella Regione goriziana.[7]. Il paese è noto per la fabbrica di cemento idraulico, costruita nel 1921[8].
La chiesa parrocchiale di Anicova, eretta nella zona di Gorenje polje, è consacrata a San Michele Arcangelo e appartiene attualmente alla Diocesi Cattolica di Capodistria[9].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, e la parentesi del Regno ostrogoto, i Longobardi si insediarono nel suo territorio, seguiti poi attorno al VI secolo da popolazioni slave. Alla caduta del Regno longobardo subentrarono quindi i Franchi; nell'887 Arnolfo, Re dei Franchi orientali, istituì la marca di Carniola; nel 957 la Carniola passò sotto l'autorità del Duca di Baviera e poi nel 976 nel Ducato di Carinzia appena costituito dall'imperatore Ottone II.
In seguito il Ducato di Carinzia passò, come ricompensa per i servigi resi all'imperatore Rodolfo I contro Ottocaro II di Boemia, a Mainardo II di Tirolo-Gorizia; il territorio di Anicova quindi entrò nella Contea di Gorizia e in seguito della Contea di Gorizia e Gradisca[10].
Con la Convenzione di Fontainebleau del 1807, Anicova passò, per un breve periodo fino al 1814, nel Regno d'Italia napoleonico, trovandosi sul confine[2][3] con le terre austriache, sotto il Dipartimento di Passariano.
Col Congresso di Vienna nel 1815 rientrò in mano austriaca sotto il Regno d'Illiria; passò nel 1849 sotto il profilo amministrativo al Litorale austriaco come comune autonomo. All'epoca della creazione del comune catastale di Anicova, quest'ultimo comprendeva gli insediamenti di Kamence (oggi Kamenca nad Ložicami), Goljevice, Ložice, Robidenbreg (oggi Robidni Breg), Gorenje Polje e il territorio dell'attuale insediamento di Močila.[11][12][4] In seguito al comune di Anikova/Anhovo vennero aggregati anche i comuni catastali di Plava e Ukanje.[13][14]
Tra le due guerre mondiali fu comune autonomo col nome di Anicova Corada della Provincia del Friuli[5] e comprendeva le frazioni di Poglie Superiore/Goregna (Gorenje Polje), Lozice/Lásizze (Ložice), Plava (Plave), Zapotocco (Zapotok), Miscecco (Mišček), Prilesse/Brilesse (Prelesje), Ucagne (Ukanje) e Marchici (Markiči), per poi passare, nel 1927, alla ricostituita Provincia di Gorizia.[15][16][17]
Nel 1928 il comune di Anicova Corada venne fuso con quello di Descla, formando il nuovo comune di Salona d'Isonzo.[18] Contestualmente venne così ribattezzato anche il centro abitato di Anicova Corada.[19] Nel 1922 la frazione vide la fondazione di un importante impianto industriale per la produzione di cemento e fibrocemento, la Salonit. Il proprietario era un importante imprenditore dalmata, Emilio Stock, che fu anche colui che scelse il nuovo nome di Salona d'Isonzo, in onore della propria città natale dalmata di Salona.[20]
Dopo la seconda guerra mondiale il centro abitato passò alla Jugoslavia e quindi alla Slovenia; attualmente fa parte del comune di Canale d'Isonzo. Nel periodo jugoslavo proseguì l'attività del cementificio (nazionalizzato e ribattezzato Salonit Anhovo), che divenne uno dei più importanti del paese, arrivando ad occupare più di 2600 dipendenti. L'attività di produzione di fibrocemento (che implica la lavorazione di amianto) è durata sino al 1996 e ha comportato gravi danni per la salute pubblica: nel 2010 l'incidenza del mesotelioma ad Anhovo era pari a 170,2 casi ogni 100 mila abitanti, la più alta in tutta la Slovenia (la media nazionale era pari a 21,4 casi).[21][22]
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Il centro abitato è servito dalla stazione di Salona d'Isonzo, posta sulla linea Jesenice-Trieste.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Atlante geografico Treccani, I, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008, p. 55.
- ^ a b Anicova in: "Regno d'Italia, Dipartimento di Passariano Cantone II. Distretto III. Mappa Originale del Comune di Anicova che comprende i territori di Cristiniza, Goregnapoglia, Losiz, Guiglieviza, e Camanza", 1811 Archiviato il 25 febbraio 2018 in Internet Archive., periodo Napoleonico
- ^ a b Regno d'Italia, Dipartimento di Passariano, Cantone II, Distretto III, Mappa originale del Comune di Anicova, 1811, su arsq.gov.si. URL consultato il 24 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2018).
- ^ a b Geoportale della Repubblica Slovena - archivio ZKN, su gis.gov.si. URL consultato il 17 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2022).
- ^ a b Regio Decreto 29 marzo 1923, G.U. 27 aprile 1923, n.99
- ^ Popolazione degli insediamenti della Slovenia al 31-12-2009 SI-STAT
- ^ Sito Istituzionale
- ^ Sito Ufficiale della Salonit
- ^ Diocesi Cattolica di Capodistria - Lista delle Chiese Archiviato il 6 marzo 2009 in Internet Archive.
- ^ rielaborazione G.I.S. con i confini attuali e quelli del Josephinische Landesaufnahme (1763-1787), in Isonzo-Soča n.79/80 – Ottobre/novembre 2008, pg. 18-22, “La Contea di Gorizia tra vecchi e nuovi confini”, Michele Di Bartolomeo
- ^ (SL) Elenco dei comuni catastali sloveni, su cen.gov.si. URL consultato il 17 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2019).
- ^ (SL) Registro dei beni culturali sloveni, su geohub.gov.si.
- ^ Gemeindelexikon, der im Reichsrate Vertretenen Königreiche und Länder. Herausgegeben von der K.K. Statistischen Zentralkommission. VII. Österreichisch-Illyrisches Küstenland (Triest, Görz und Gradiska, Istrien). Wien 1910, su austriahungary.info. URL consultato il 1º novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2014).
- ^ Allgemeines Verzeichnis der Ortsgemeinden und Ortschaften Österreichs nach den Ergebnissen der Volkszählung vom 31. Dezember 1910, Wien, 1915.
- ^ Archivio di Stato di Gorizia, su archiviodistatogorizia.beniculturali.it. URL consultato il 15 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2010).
- ^ Censimento della popolazione del Regno d'Italia (1 dicembre 1921) (PDF), 3 "Venezia Giulia", 1926, p. 19.
- ^ 2.32: Provincia di Gorizia (PDF), in 8. Censimento generale della popolazione : 21 aprile 1936, 2: Province., 1937, p. 11.
- ^ Regio decreto 22 marzo 1928, n. 807, in materia di "Riunione dei comuni di Anicova Corada e Descla in un unico Comune denominato «Salona d'Isonzo»"
- ^ Aerofototeca Nazionale, Fondo Aeronautica Militare - Tolmino (JPG), su iccdold.beniculturali.it, Istituto centrale per il catalogo e la documentazione.
- ^ Stock, Emilio, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1938.
- ^ (EN) Metoda Dodic-Fikfak, Lidija Rahotina e Zvonimir Kristancic e Robert Vidic, Case Study: Slovenia—Asbestos Valley (abstract), in New Solutions: A Journal of Environmental and Occupational Health Policy, vol. 8, n. 4, 1998, pp. 469-472, DOI:10.2190/604T-AMMX-81WD-CGK5.
- ^ (EN) Marko Vudrag, Tatja Rihtar e Miljana Vegnuti, Mesothelioma Risk Associated with Asbestos Production in Slovenia, in Archives of Industrial Hygiene and Toxicology, vol. 61, n. 1, 2010, pp. 45-51, DOI:10.2478/10004-1254-61-2010-1939.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Salona d'Isonzo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Il territorio dell'insediamento di Anicova su Geopedia, su geopedia.si. URL consultato il 12 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2012).
- Anicova nel sito di informazioni turistiche di Canale, su tic-kanal.si. URL consultato il 12 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2015).