Rugarlo frazione | |
---|---|
Oratorio di San Martino | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Provincia | Parma |
Comune | Bardi |
Territorio | |
Coordinate | 44°39′02″N 9°45′47.8″E |
Altitudine | 571 m s.l.m. |
Abitanti | 27[4] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43032 |
Prefisso | 0525 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Rugarlo è una frazione del comune di Bardi, in provincia di Parma.
La località dista 4,04 km dal capoluogo.[5]
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]La frazione appenninica di Rugarlo sorge alla quota di 571 m s.l.m. sul versante sinistro della val Ceno, alle pendici dei monti Pelizzone e Caramento.[6] Salendo verso questi ultimi si trovano a poca distanza le località di Brugnoli, alla quota di 592 m s.l.m.,[3] Casabianca, alla quota di 745 m s.l.m.,[1] e Bertonazzi, alla stessa quota.[2]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio di Rugarlo risultava abitato già in epoca romana, come testimoniato dal rinvenimento nel XIX secolo di alcuni embrici incisi con le parole EROTIS e SABINI.[7]
Nel 1167 le terre e la chiesa di Villam Riogavuli furono donate, insieme ad altri beni, al monastero di San Salvatore di Val di Tolla da parte dell'imperatore del Sacro Romano Impero Federico Barbarossa.[8]
Nel 1216 Guglielmo Pallavicino alienò ad Alberico Landi i diritti su vari castelli e su numerose terre della val Ceno; il nipote Guglielmo I divenne in seguito signore di Rugarlo e di gran parte della vallata.[9]
Il borgo di Rugarlo fece da allora parte dello Stato Landi,[10] appartenuto quasi ininterrottamente alla casata fino al 1682, quando fu aggregato al ducato di Parma e Piacenza.[11]
Verso la fine del XVIII secolo la due vicine chiese di Rugarlo e Chiesabianca furono unite per costituire un'unica parrocchia.[6]
In seguito all'abolizione dei diritti feudali sancita da Napoleone per l'ex ducato nel 1805,[12] Rugarlo, con Chiesabianca, divenne frazione del nuovo comune (o mairie) di Bardi.[13]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Oratorio di San Martino
[modifica | modifica wikitesto]Menzionato per la prima volta nel 1167, l'oratorio fu ricostruito in forme neoclassiche alla fine del XVIII secolo. Il luogo di culto, caratterizzato dalla facciata a salienti scandita da lesene, si sviluppa su un impianto a tre navate, scandite da tre ampie arcate a sesto ribassato rette da pilastri.[8][14]
Oratorio di San Lorenzo
[modifica | modifica wikitesto]Menzionato per la prima volta nell'XI secolo, l'oratorio di Chiesabianca fu ampliato presumibilmente entro il XIV secolo; ristrutturato in seguito in forme barocche, fu dotato del campanile nel XIX secolo; risistemato nelle coperture e nella torre campanaria tra il 1958 e il 1961, fu consolidato strutturalmente nel 1981. Il luogo di culto, caratterizzato dalla facciata intonacata tripartita da un doppio ordine di lesene doriche, è affiancato da tre cappelle per lato.[15]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b La Frazione di Chiesabianca, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 1º febbraio 2019.
- ^ a b La Frazione di Bertonazzi, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 1º febbraio 2019.
- ^ a b La Frazione di Brugnoli, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 1º febbraio 2019.
- ^ [1][2][3]
- ^ La Frazione di Rugarlo, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 31 gennaio 2019.
- ^ a b Schede delle frazioni e delle località: Rugarlo e Chiesabianca, su halleyweb.com. URL consultato il 31 gennaio 2019.
- ^ Pallastrelli, p. 66.
- ^ a b Poggiali, pp. 310-311.
- ^ de Crescenzi Romani, p. 384.
- ^ Poggioli, p. 126.
- ^ Filiberti, Gorreri, p. 35.
- ^ L'eredità napoleonica. Il Codice (PDF), su treccani.it. URL consultato il 31 gennaio 2019.
- ^ Molossi, p. 465.
- ^ Oratorio di San Martino "Rugarlo, Bardi", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 31 gennaio 2019.
- ^ Oratorio di San Lorenzo "Chiesabianca, Bardi", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 1º febbraio 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Pietro de Crescenzi Romani, Corona della nobilta d'Italia overo Compendio dell'istorie delle famiglie illustri, Parte prima, Bologna, per Nicolò Tebaldini, 1639.
- F. Filiberti, G. Gorreri, Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori, le cortesie, l'audaci imprese io canto..., Castello di Compiano.
- Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832-1834.
- Bernardo Pallastrelli, La Città d'Umbria nell'Appennino Piacentino, Piacenza, Tip. A. del Majno, 1864.
- Cristoforo Poggiali, Memorie storiche della città di Piacenza compilate dal proposto Cristoforo Poggiali, Tomo Terzo, Piacenza, per Filippo G. Giacopazzi, 1757.
- Maria Raffaella Poggioli, I Landi di Piacenza nella prima metà del secolo XIV: ricchezza e prestigio di una grande famiglia, in Studi di storia medioevale e di diplomatica, vol. 10, Bologna, Cappelli Editore, 1989.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rugarlo