Regno di Khasso | |
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Mappa del 1889 del fiume Senegal, con Khasso evidenziato. | |
Dati amministrativi | |
Lingue parlate | khassonké |
Capitale | Médine |
Politica | |
Forma di Stato | Monarchia |
Nascita | 1681 con Séga Doua |
Fine | 1880 |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Africa occidentale |
Economia | |
Commerci con | Impero coloniale francese |
Esportazioni | schiavi |
Importazioni | armi da fuoco |
Religione e società | |
Religioni preminenti | Religioni africane, Islam |
Evoluzione storica | |
Succeduto da | Sudan francese |
Ora parte di | Mali |
Il regno di Khasso (Xaaso in khassonké) è stato un regno dell'Africa occidentale, esistito dal XVII al XIX secolo, in quella che oggi è la regione di Kayes nel Mali.
Geografia
[modifica | modifica wikitesto]La regione di Khasso si estende a cavallo di entrambe le sponde dell'alto fiume Senegal, all'incirca da Kayes a Bafoulabe, in una striscia larga al massimo 60 km. Si trova nel punto di transizione tra le montagne a sud e le pianure aride a nord, e tra la regione del Senegambia e il bacino del Niger.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il Khasso è da sempre crocevia tra popoli e culture diverse. I primi abitanti della regione furono probabilmente i serer,[2] a cui si sostituirono i malinké e soninké al tempo dell'Impero del Ghana. Successivamente immigrarono nella regione i fulani, che inizialmente oppressi dai loro ospiti, si ribellarono e nel 1681 sotto la guida di Yamadou Hawa conquistarono la loro indipendenza nella battaglia di Toumbifara, vicino a Bafoulabe. Elessero Séga Doua (r. 1681 - 1725), figlio di Yamadou, come primo fankamala, o re, di Khasso, e presto egli impose la sua autorità sull'intera regione fino a Gajaaga.[3] La sua dinastia durò fino alla morte del suo discendente Demba Séga nel 1796.[4]
A seguito di una guerra civile tra i figli di Demba Séga, Dibba Samballa e Demba Maddy, il regno si frammentò in cinque stati più piccoli, tra cui il più potente fu Dembaya, governato da Hawa Demba Diallo (r. 1810–1833).[4]
Nel 1857, il conquistatore Toucouleur El Hadj Umar Tall attaccò Khasso come parte della sua jihad, ma fu respinto al Forte di Medina con l'aiuto degli alleati francesi, guidati da Louis Faidherbe. Tuttavia Khasso dovette accettare il protettorato francese sulla regione, finchè non fu assimilato nel Sudan francese nel 1880.
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Come l'Impero Bambara a est, il regno di Khasso dipendeva fortemente dalla tratta degli schiavi per la sua economia. Circa il 50% della popolazione era composta da schiavi, e lo status di una famiglia era indicato dal numero di schiavi che possedeva, il che portava a frequenti guerre, con l'unico scopo di catturare più prigionieri. Questo commercio portò Khasso a sempre più contatti con gli insediamenti europei della costa occidentale dell'Africa, in particolare con i francesi.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Mody Sekene Cissoko, Le Khasso face à l'empire toucouleur et à la France dans le Haut-Sénégal, 1854-1890, Paris, L'Harmattan, 1988, pp. 17-18, ISBN 9782296155367. URL consultato il 7 luglio 2023.
- ^ Henry Gravrand, La Civilisation Sereer - Pangool, in Les Nouvelles Editions Africaines du Senegal, vol. 2, 1990, p. 10, ISBN 2-7236-1055-1.
- ^ Cissoko 1988, p. 19
- ^ a b ORIGINE ET HISTOIRE DU KHASSO, su Khasso.com. URL consultato il 7 luglio 2023.
- ^ Sekene Mody Cissoko, Formations sociales et État en Afrique précoloniale: Approche historique, in Présence Africaine, n. 127/128, 1983, pp. 50–71, JSTOR 24350899.