Il referendum istituzionale ucraino fu tenuto il 17 marzo 1991, in concomitanza col primo e unico referendum sul mantenimento dell'Unione Sovietica, per decidere sulla sovranità del Paese.
Agli elettori della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina furono infatti posti due quesiti: uno sull’assetto istituzionale della Repubblica stessa più un altro sulla possibilità di rimanere parte dell'URSS secondo i termini di un Nuovo Trattato sull'Unione a cui la maggioranza votò a favore (ma con l’eccezione delle province galiziane di Ivano-Frankivsk, Leopoli e Ternopil', favorevoli invece all'indipendenza come risposta a un terzo quesito addizionale proposto esclusivamente in quella regione).
Tale consultazione si tenne dopo la dichiarazione di sovranità dell'Ucraina adottata dal Consiglio supremo della Repubblica, il 16 luglio 1990, come repubblica sovrana ma all'interno dell'Unione Sovietica[1] e dopo il referendum sullo status politico della Crimea, tenutosi circa due mesi prima, il 20 gennaio 1991.
Tuttavia, subito dopo il cosiddetto "putsch di agosto", non essendo stato ancora adottato dall'URSS il Nuovo Trattato sull'Unione, il 24 agosto 1991 si addivenne alla Dichiarazione d'indipendenza dell'Ucraina e proposta la secessione dall'Unione Sovietica,[2] suggellata infine dal voto favorevole al referendum indipendentista del 1º dicembre successivo[3] e consultazione alla quale partecipò anche la Crimea come parte del suo territorio.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Anders Åslund, How Ukraine Became a Market Economy and Democracy, Peterson Institute for International Economics, 2009, p. 21, ISBN 978-0-88132-427-3.
- ^ Independence – over 90% vote yes in referendum; Kravchuk elected president of Ukraine Archiviato il 19 ottobre 2017 in Internet Archive., sul The Ukrainian Weekly dell’8 dicembre 1991.
- ^ On the procedure for resolving issues related to the withdrawal of a union republic from the USSR, su Refworld (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2021).
- ^ Gli abitanti della Crimea votarono a favore dell’indipendenza ucraina col 54,19% dei consensi e il 57,07% di quello degli abitanti della città di Sebastopoli. Cfr. a p. 191 in:
- (EN) Pål Kolstø, Russians in the Former Soviet Republics, Indiana University Press, 1995, ISBN 978-0-253-32917-2.
- (EN) Serhii Plokhy, Ukraine and Russia. Representations of the Past, University of Toronto Press, 2008, ISBN 978-0-8020-9327-1.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Anders Åslund, How Ukraine Became a Market Economy and Democracy, Peterson Institute for International Economics, 2009, p. 21, ISBN 978-0-88132-427-3.
- Pål Kolstø, Russians in the Former Soviet Republics, Indiana University Press, 1995, ISBN 978-0-253-32917-2.
- Serhii Plokhy, Ukraine and Russia. Representations of the Past, University of Toronto Press, 2008, ISBN 978-0-8020-9327-1.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Dichiarazione di sovranità dell'Ucraina
- Referendum del 1991 sullo status politico della Crimea
- Referendum sulla conservazione dell'URSS
- Referendum sull'indipendenza dell'Ucraina
- Accordo di Belaveža
- Dissoluzione dell'Unione Sovietica
- Referendum in Crimea del 1994
- Memorandum di Budapest
- Trattato sullo status della flotta del Mar Nero
- Trattato di amicizia russo-ucraino
- Accordo di Charkiv
- Omini verdi (militari)
- Referendum sull'autodeterminazione della Crimea del 2014
- Trattato di adesione della Crimea alla Russia
- Annessione della Crimea alla Russia
- Conflitto russo-ucraino
- Invasione russa dell'Ucraina del 2022