Il Berufsverbot (traducibile come "interdizione professionale"), ufficialmente Radikalenerlass, è una legge federale tedesca che esclude dall'impiego pubblico soggetti dalle idee politiche radicali o estremiste.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Introdotta nel 1972 tramite decreto in risposta ai crescenti episodi di terrorismo e alle rivolte studentesche, la legge sostituiva un precedente regolamento del 1957, che prevedeva che l'aspirante impiegato semplicemente si impegnasse a sostenere il "libero ordine democratico" dello stato, e prevede che un impiegato del settore pubblico o aspirante tale debba sottostare ad un'accurata indagine e se ritenuto ideologicamente radicale possa essere estromesso dai pubblici uffici.[1]
Una volta approvata, la legge portò ad indagini su oltre 3 milioni e mezzo di dipendenti, ad oltre 2200 interdizioni e oltre 2000 procedimenti disciplinari.[1]
Per la sua natura controversa, la legge ha fin da subito raccolto ampie critiche, venendo tacciata di incostituzionalità (in quanto sancisce una discriminazione in base alle idee politiche) e suscitando paragoni al Nazismo. A partire dalla metà degli anni '80 la legge è stata progressivamente rigettata da numerosi Länder e laddove è rimasta viene applicata in maniera blanda o di fatto disapplicata.[1]
Nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]La legge - che risponde alla concezione della 'streitbare Demokratie (democrazia militante) - ha ispirato alcune opere letterarie, tra cui il romanzo ... schon bist du ein Verfassungsfeind di Peter Schneider e la celebre poesia "Artikel 3(3)" di Alfred Andersch.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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