Prun frazione | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Provincia | Verona |
Comune | Negrar di Valpolicella |
Territorio | |
Coordinate | 45°34′32.37″N 10°57′00.8″E |
Altitudine | 523 m s.l.m. |
Abitanti | 475 |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 37020 (Fane, Prun) |
Fuso orario | UTC+1 |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[1] |
Cartografia | |
Prun è una frazione del comune di Negrar di Valpolicella che si trova nell'area a nord di Verona (circa 20 km dal centro storico della città).[2][3] Fa quindi parte della provincia di Verona e della regione Veneto. Prun è sito in collina, a 523 metri sul livello del mare,[4] e conta 475 abitanti.[5][6] È conosciuto principalmente per le sue cave di scaglia rosa, scavate nel fianco del monte Noroni: si tratta di pietra tenera e di facile estrazione che spesso viene identificata col nome della località: “pietra di Prun”.[7]
Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio intorno a Prun è prevalentemente collinare con l'eccezione della zona a nord-ovest, di carattere montuoso: il punto più alto di quest’area è Monte Tesoro, che raggiunge i 917 metri sul livello del marea , 2,2 km a nord di Prun, nel territorio comunale di Sant'Anna d'Alfaedo (dove ha sede l'omonimo forte, da non confondere con la vetta delle Prealpi Bergamasche).
Clima
[modifica | modifica wikitesto]Il clima è umido e subtropicale. Rientra nella fascia definita "zona climatica E".[4] La temperatura media nel comune di Negrar è di 12 °C:[5] i mesi più caldi sono luglio e agosto (media di 23 °C), e il più freddo è gennaio (media di 0 °C).[8] La piovosità media è di 1,556 millimetri all'anno: il mese con più precipitazioni è novembre, con 207 millimetri di pioggia, e il più piovoso dicembre, con 92 millimetri.[9]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nell'XI secolo, la valle di Negrar era denominata Valle Veriacus ("Valle di Veriago"), in distinzione dalla Valle Provinianensis ("Valle di Proviniano") che comprendeva il restante territorio di quella che oggi è la Valpolicella.[10][11] Nella parte alta della vallata viene attestata la presenza di un castello a Prun nel 983 e uno del paese limitrofo di Fane nel 1090.[12][13]
Un documento del 1166 attesta per la prima volta l'esistenza del comune di Negrar, istituito probabilmente già tra il 1050 e il 1100.[14] Un elenco risalente al 1184 ci permette di identificare i restanti comuni esistenti nella valle: Fane, Prun, Mazzano, Torbe, San Vito, Novare e Arbizzano.[15]
Nel 1530 la comunità della valle conta circa 2 400 persone, per la maggior parte concentrate nei due centri più importanti: Negrar (con San Vito) e Prun che contano circa 1 000 persone ognuno. La crescita demografica verrà interrotta dalle pestilenze che colpirono duramente la zona di Verona nel 1575 e nel 1630.[16]
Sempre risalente al XVI secolo è anche la costruzione della Villa Salvaterra, formata due parti architettonicamente differenti: una di stile rinascimentale, l'altra barocca. Al piano terra è presente un porticato con 4 arcate a tutto sesto sovrastato da una loggia, posta al secondo piano. Sul retro dell'edificio sono presenti due torri colombare.[17]
Del XIX secolo è invece la chiesa di San Paolo,[6] sorta su una precedente chiesa che risale almeno al 1222, di cui sopravvive solo il campanile (anche se modificato nella cella campanaria). L'altare maggiore ospita la Conversione di San Paolo, dipinta nel 1590 da Paolo Farinati.[18]
Dopo l’annessione al Regno d’Italia, Prun diventa comune autonomo da Negrar di Valpolicella, venendo riassorbita poi sotto la sua amministrazione tra gli anni 1927 e 1929.[13]
Cave di Prun
[modifica | modifica wikitesto]Sin dall’età del ferro la pietra di Prun è utilizzata nella costruzione dei castellieri sulle dorsali lessiniche.[19]
La prima attestazione della presenza di cave di pietra risale al 1204 ed è riferita al territorio di Capavo, presso Torbe. Già nel trecento, con l'aumento dei commerci, il mercato della pietra di Prun trova un proprio sviluppo.[19][20]
Il complesso delle numerose gallerie scavate a partire dal XVIII secolo sul fianco orientale del monte Noroni, è servito in seguito per ricavare pietra per costruzioni e manufatti. Oggi le cave sono in disuso, nonostante resti un suggestivo percorso di alcuni chilometri di tunnel.[21]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Geonames.org (cc-by); consultato il 2014-04-13; database download 2016-08-15
- ^ Verona to Prun, su Verona to Prun. URL consultato il 14 gennaio 2022.
- ^ a b Frazione Prun/Negrar/Verona/Veneto, su portaleabruzzo.com. URL consultato il 14 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2022).
- ^ a b Frazioni e località Negrar | Comuni e Città, su comuniecitta.it. URL consultato il 14 gennaio 2022.
- ^ a b La frazione di Prun nel comune di Negrar (VR) Veneto, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 14 gennaio 2022.
- ^ Commissione Regionale per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) (PDF), su regione.veneto.it, p. 10.
- ^ Copia archiviata, su neo.sci.gsfc.nasa.gov. URL consultato il 14 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2020).
- ^ Copia archiviata, su neo.sci.gsfc.nasa.gov. URL consultato il 14 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2019).
- ^ Giovanni Viviani (a cura di) e in collaborazione con il Centro di documentazione per la storia della Valpolicella, Negrar un filo di storia, 1991, p. 44.
- ^ Francesco Bresaola, Negrar, 1971, p. 13.
- ^ Giovanni Viviani (a cura di) e in collaborazione con il Centro di documentazione per la storia della Valpolicella, Negrar un filo di storia, 1991, p. 50.
- ^ a b Comune di Negrar di Valpolicella, su comunenegrar.it. URL consultato il 14 gennaio 2022.
- ^ Francesco Bresaola, Negrar, Edizioni Contardi, 1971, p. 8.
- ^ Giovanni Viviani e in collaborazione con il Centro di documentazione per la storia della Valpolicella, Negrar un filo di storia, 1991, p. 49.
- ^ Giovanni Viviani e in collaborazione con il Centro di documentazione per la storia della Valpolicella, Negrar un filo di storia, 1991, p. 97.
- ^ Giuseppe Franco Viviani, Ville della Valpolicella, Centro di Documentazione per la storia della Valpolicella, 1983, p. 103.
- ^ Giovanni Viviani (a cura di) e in collaborazione con il Centro di documentazione per la storia della Valpolicella, Negrar un filo di storia, 1991, p. 58.
- ^ a b La Pietra di Prun, su prun.beepworld.it. URL consultato il 14 gennaio 2022.
- ^ Verona.com, su verona.com. URL consultato il 14 gennaio 2022.
- ^ L’estrazione della pietra di Prun – Associazione La Malga, su prun.it. URL consultato il 14 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2022).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Prun