Pramlintide | |
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C171H269N51O53S2 |
Massa molecolare (u) | 3951.41 g/mol |
Numero CAS | |
Codice ATC | A10 |
PubChem | 16132446 |
DrugBank | DBDB01278 |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione | sottocutanea |
Dati farmacocinetici | |
Biodisponibilità | 30 - 40% |
Legame proteico | circa 60% |
Metabolismo | renale |
Emivita | circa 48 min. |
Indicazioni di sicurezza | |
Pramlintide è un nuovo principio attivo utile come adiuvante all'insulina nel trattamento del diabete mellito (sia di tipo 1 sia di tipo 2), sviluppato dalla Amylin Pharmaceuticals e venduto con il nome commerciale di Symlin. In particolare è disponibile in commercio come sale di acetato.
Farmacologia
[modifica | modifica wikitesto]La pramlintide è un analogo sintetico dell'amilina, un piccolo ormone peptidico che viene messo in circolo dalle cellule β pancreatiche assieme all'insulina per contrastare i picchi iperglicemici postprandiali[1]. Così come l'insulina anche l'amilina è carente nei pazienti diabetici[2].
Studi condotti su pazienti affetti da diabete mellito di tipo II hanno evidenziato gli effetti positivi della pramlintide nella riduzione dell'emoglobina glicata e del peso corporeo.[3]
Agendo come analogo dell'amilina, la pramlintide rallenta lo svuotamento dello stomaco e promuove la sazietà tramite recettori ipotalamici (recettori diversi rispetto a quelli per il GLP-1), inoltre inibisce la secrezione di glucagone, un ormone catabolico che si oppone all'azione di insulina ed amilina. In questo modo si ottiene un più graduale assorbimento del glucosio, evitando dannosi picchi di iperglicemia. Si tratta, infatti, come nel caso dell'acarbosio (il quale però presenta un meccanismo d'azione diverso) di un farmaco utile per ridurre l'iperglicemia postprandiale.
Progettazione e sequenza
[modifica | modifica wikitesto]Poiché l'amilina umana ha un alto potenziale aggregativo ed è potenzialmente tossica, la base per la progettazione della pramlintide è stata l'amilina di topo, che non dà aggregati ma che ne mantiene l'attività biologica. In particolare nella sequenza della pramlintide sono stati inseriti residui di prolina per interrompere le strutture secondarie responsabili degli aggregati.
Sequenze amminoacidiche:
Pramlintide: KCNTATCATQRLANFLVHSSNNFGPILPPTNVGSNTY-(NH2)
Amilina: KCNTATCATQRLANFLVHSSNNFGAILSSTNVGSNTY-(NH2)
Amilina di topo: KCNTATCATQRLANFLVRSSNNFGPVLPPTNVGSNTY-(NH2)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Jones MC, Therapies for diabetes: pramlintide and exenatide (PDF), in American Family Physician, vol. 75, n. 12, 2007, pp. 1831–5, PMID 17619527.
- ^ (EN) Steve Edelman, Holly Maier, Ken Wilhelm, Pramlintide in the Treatment of Diabetes Mellitus, in BioDrugs, vol. 22, n. 6, 2008, pp. 375–386, DOI:10.2165/0063030-200822060-00004. URL consultato il 19 febbraio 2012.
- ^ Priscilla Hollander, David G. Maggs, James A. Ruggles, Mark Fineman, Larry Shen, Orville G. Kolterman, Effect of Pramlintide on Weight in Overweight and Obese Insulin-Treated Type 2 Diabetes Patients** (PDF), in Obesity, vol. 12, n. 4, 2004, pp. 661–668, DOI:10.1038/oby.2004.76. URL consultato il 19 febbraio 2012.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) pramlintide, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.