Pontemaglio frazione | |
---|---|
La casaforte di Pontemaglio (foto Carlo Nigra) | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Verbano-Cusio-Ossola |
Comune | Crevoladossola |
Territorio | |
Coordinate | 46°10′58″N 8°19′27″E |
Altitudine | 351 m s.l.m. |
Abitanti | 87 |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 28865 |
Prefisso | 0324 |
Fuso orario | UTC+1 |
Patrono | santa Croce |
Cartografia | |
Pontemaglio (conosciuta come zu Schtéini Schtägu in walser formazzino[1]) è una frazione di Crevoladossola, comune della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Questa frazione è la più a nord del comune di Crevoladossola. Da Pontemaglio si apre la Valle Antigorio: infatti in corrispondenza del paese la Val d'Ossola si restringe e le pareti scendono ripidamente fino al letto del fiume Toce. L'abitato è raggiunto dalla Strada statale 659 di Valle Antigorio e Val Formazza.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome Pontemaglio deriva dalla trasformazione in volgare del latino pons maius (letteralmente "il ponte più grande").[2] L'etimologia contiene un chiaro riferimento al ponte a "schiena d'asino" di costruzione romana che serviva a superare il fiume Toce lungo il tracciato della via Settimia, ultimata alla fine del secondo secolo d.C. Non vi è riscontro di un toponimo riconducibile alla presenza di un maglio per la lavorazione dei metalli. Amoretti identifica il toponimo come Pons Manlii derivante dal console romano Manlio, che insieme al console Servilio Cepione combatté contro i Cimbri.[3][4] Per la sua posizione strategica Pontemaglio ha sempre rappresentato un punto di presidio e di controllo per l'accesso alla Valle Antigorio. Nel medioevo i feudatari De Rodis[5] che dominavano la Valle Antigorio fecero erigere una casa fortificata[6], nell'attuale Comune di Montecrestese, la cui struttura originaria ancora oggi sovrasta il paese.[7]
Durante la seconda guerra mondiale Pontemaglio è stata teatro di un particolare episodio della Resistenza. Tra l'8 e l'11 novembre 1943 Mario Muneghina[8] ed altri due partigiani attaccarono una camionetta all'imbocco della galleria, uccidendo un milite tedesco e ferendone altri due. In seguito a tale attacco il paese venne occupato dai nazifascisti e fu prelevato Giuseppe Ambrosini, accusato di aver ospitato a casa propria i tre partigiani, che fu poi ucciso. Il corpo di Ambrosini venne rinvenuto quaranta giorni dopo a Crevoladossola, sul greto del torrente Diveria.[9] [10] [11]
Nell'ottobre 1944, l'antico ponte a schiena d'asino e il ponte più recente, adatto al passaggio di automezzi, vennero minati e fatti saltare dai partigiani, per coprirsi la ritirata verso la Svizzera, a seguito della caduta della Repubblica partigiana dell'Ossola. [12]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Angela Bacher, Bärulussä, Verbania, Tararà, 1995.
- ^ Ferraris, 1999, p. 14
- ^
Amoretti, pp. 72-73.
«Notai già che alcuni, latinizzandolo, chiamaronlo Mons Sempronii: altri vi trovarono piuttosto il Mons Scipionis; ma Monsig. Bescapè, con miglior criterio, credé doverlo chiamare Mons Caepionis, sapendosi che tre anni avanti la battaglia di Mario, di cui parlammo, il Console Gn. Servilio Cepione avea sin colassù condotte le legioni contro i Cimbri, che già da quella parte minacciavano l'Insubria, e l'Italia. Collega di Cepione era Manlio, da cui probabilmente ebbe il nome Ponte-Maglio, di cui parlerò nel Capo seguente.» - ^
Amoretti, p. 74.
«Si sale a lato della cascata, e si viene a S. Marco, e quindi, tragittando il fiume, a Ponte-Maglio, che gli Antiquari chiamano Pons Manlii, dal Console Manlio, collega di Cepione, di cui parlammo (a).» - ^ Rizzi, Enrico, Notizie sui Rodis-Pontemaglio e sul feudo di Salecchio, in Oscellana, vol. 3, 1989, pp. pp.173-184.
- ^ Immagine della casa forte o “Castello dei Picchi” di Veglio (Montecrestese) (JPG), su montecrestesecomune.it. URL consultato il 30 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2019).
- ^ Comune di Montecrestese, frazione Veglio [collegamento interrotto], su montecrestesecomune.it. URL consultato il 30 marzo 2019.
- ^ Scheda del partigiano Mario Muneghina, su archivio.casadellaresistenza.it. URL consultato il 30 marzo 2019.
- ^ La vicenda di Giuseppe Ambrosini sul sito dell'Anpi Novara, su novara.anpi.it. URL consultato il 30 marzo 2019.
- ^ Ferraris, 1999, pp. 74-77.
- ^ Pellanda, 1954, pp. 32-33.
- ^ Ferraris, 1999, pp. 78-79.
«Nel mese di Ottobre 1944 venne fatto saltare anche il vecchio ponte "romano". Ma siccome era stato costruito dai Romani, fu necessario minarlo due volte, perché la prima mina produsse solo un buco nel selciato. Distruzione di nessuna utilità, perché l'acqua era profonda solo 30 centimetri, non certo da intimidire il guado ai soldati del sig. Adolf Hitler. Anche il piccolo ponte a nord della galleria fu minato con esito non molto favorevole, tant'è che un motosidecar tedesco lo attraversò senza difficoltà.»
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Marino Ferraris, I racconti del nonno. Storia, curiosità, leggende e novelle di Pontemaglio e ..., Domodossola, Libreria Rizzardi, 1999, ISBN non esistente.
- Tullio Bertamini, Storia di Montecrestese, Domodossola, Edizioni di Oscellana, 1991, ISBN non esistente.
- Carlo Amoretti, Viaggio da Milano ai tre laghi Maggiore, di Lugano e di Como e ne' monti che li circondano, Milano, Presso Giuseppe Galeazzi, 1801, ISBN non esistente.
- Luigi Pellanda, L'Ossola nella tempesta. Dal settembre 1939 alla liberazione, Novara, Tip. Provera, 1954, ISBN 978-88-85407-00-8.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pontemaglio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Comune di Crevoladossola - Sito ufficiale, su comune.crevoladossola.vb.it.