Pesce serra | |
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Pomatomus saltatrix | |
Stato di conservazione | |
Vulnerabile[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Osteichthyes |
Classe | Actinopterygii |
Sottoclasse | Neopterygii |
Infraclasse | Teleostei |
Superordine | Acanthopterygii |
Ordine | Perciformes |
Sottordine | Percoidei |
Famiglia | Pomatomidae |
Genere | Pomatomus Lacépède, 1802 |
Specie | P. saltatrix |
Nomenclatura binomiale | |
Pomatomus saltatrix Linnaeus, 1766 | |
Sinonimi | |
Cheilodipterus heptacanthus, Cheilodipterus saltatrix, Chromis epicurorum, Gasterosteus saltatrix, Gonenion serra, Lopharis mediterraneus, Perca lophar, Pomatomus pedica, Pomatomus skib, Scomber sypterus, Sparactodon nalnal, Sypterus pallasii, Temnodon conidens | |
Nomi comuni | |
Pesce serra, Pesce limone[2] |
Il pesce serra[3] (Pomatomus saltatrix Linnaeus, 1766) è un pesce di mare. È l'unico appartenente alla famiglia Pomatomidae.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]È una specie cosmopolita in acque tropicali e subtropicali. È comune nei mari d'Italia e nel resto del mar Mediterraneo e nel mar Nero; nell'Oceano Atlantico orientale lo si trova a nord fino al Portogallo. La sua abbondanza varia di anno in anno, in alcuni periodi è comunissimo per poi sparire per interi anni. È un migratore, in inverno si sposta in acque più calde.
È un tipico pesce pelagico, d'estate si avvicina alle coste e, essendo eurialino, penetra nelle foci dei fiumi per cacciare i cefali di cui è ghiotto.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Apparentemente simile ai carangidi del genere Seriola, se ne distingue per la bocca armata di forti mascelle dotate di denti triangolari molto robusti e taglienti come rasoi. Il corpo è fusiforme, slanciato, le pinne sono robuste, le pettorali abbastanza grandi, le ventrali piccole mentre la pinna dorsale è divisa in due porzioni, la più anteriore è bassa e dotata di piccoli raggi spinosi, la parte posteriore è invece più alta, simmetrica e opposta all'anale. La pinna caudale è forte e forcuta. Le squame sono molto piccole.
Il colore è grigio argenteo sul dorso mentre è più chiaro su fianchi e ventre, le pinne sono di colore olivaceo ed è presente una macchia nera alla base della pinna pettorale.
Raggiunge più di un metro di lunghezza per oltre 10 kg di peso.
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie rappresenta il paradigma del predatore, infatti si nutre esclusivamente di altri pesci e di cefalopodi. Le sue prede preferite sono i cefali e per cacciarli non esita a penetrare anche per chilometri nelle foci dei fiumi. È voracissimo, quando un branco di questi pesci è a caccia si lascia dietro una scia di pesci morti e mutilati.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Avviene in estate, le uova sono pelagiche.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]È una specie gregaria, i giovani si radunano in branchi numerosissimi, gli adulti in gruppi meno folti.
Pesca
[modifica | modifica wikitesto]Data la resistenza che oppone alla cattura, è una delle specie di pesci favorite dai pescatori sportivi che lo catturano sia con esche naturali sia con esche artificiali con le tecniche della traina, dello spinning, del surf casting e del vertical jigging. Nel surfcasting il pesce serra viene pescato con filetti di cefalo, spigola, sgombri ma anche sarde. Accuratamente flottati tramite dei pop up e legati con del filo elastico lanciando a non molta distanza dalla costa, 30-40 metri, spesso anche esemplari di piccola taglia abboccano in maniera violenta e improvvisa. Un altro modo per pescarlo è con la tecnica della teleferica con il vivo, innescando piccoli pesci esca, come aguglie, leccie stella, mormore, cefali, con un terminale lungo dai 2 ai 3 metri con gli ultimi 50-60 centimetri di cavetto d'acciaio e terminante con un amo di grandezza variabile secondo la grandezza della preda e dell'eventuale predatore. È invece una sciagura per i pescatori professionisti poiché quando penetra nelle reti in branco le squarcia con gli affilatissimi denti. Le carni sono ottime, particolarmente buone se freschissime. In Grecia e Turchia sono apprezzate quanto e più di quelle della spigola[4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Pomatomus saltatrix, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ Pesce serra, su my-personaltrainer.it.
- ^ Decreto Ministeriale n°19105 del 22 settembre 2017 - Denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale, su politicheagricole.it.
- ^ Francesco Costa, Atlante dei pesci dei mari italiani, Milano, Mursia, ISBN 8842510033.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Costa F. Atlante dei pesci dei mari italiani Mursia 1991 ISBN 8842510033.
- Louisy P., Trainito E. (a cura di) Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo. Milano, Il Castello, 2006. ISBN 888039472X.
- Tortonese E. Osteichthyes, Calderini, 1975.
- Lythgoe J. e G Il libro completo dei pesci dei mari europei, Mursia, 1971.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pomatomus saltatrix
- Wikispecies contiene informazioni su Pomatomus saltatrix
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Pomatomus saltatrix, su FishBase. URL consultato il 07.11.08.
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007282548205171 |
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