Pieve di Cornegliano | |||||
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Informazioni generali | |||||
Capoluogo | Cornegliano 251 abitanti (171) | ||||
Dipendente da | Provincia di Milano | ||||
Suddiviso in | 6 comuni | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | Pieve | ||||
Podestà | lista sconosciuta | ||||
Organi deliberativi | Consiglio generale | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | XIV secolo | ||||
Causa | Secolarizzazione delle pievi | ||||
Fine | 1797 | ||||
Causa | Invasione napoleonica | ||||
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Cartografia | |||||
Pieve di San Pietro | |||||
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Informazioni generali | |||||
Capoluogo | Cornegliano 56 abitanti (1751) | ||||
Dipendente da | Arcidiocesi di Milano | ||||
Suddiviso in | 5 parrocchie | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | Pieve | ||||
Prevosto | vedi sotto | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | XI secolo | ||||
Causa | Istituzione delle pievi | ||||
Fine | 18 agosto 1574 | ||||
Causa | Decreto di San Carlo Borromeo | ||||
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La pieve di Cornegliano o pieve di San Pietro di Cornegliano (in latino: Plebis Cornelianensis o Plebis Sancti Petri Cornelianensis) era il nome di un'antica pieve dell'arcidiocesi di Milano e del Ducato di Milano con capoluogo Corneliano Bertario, al giorno d'oggi frazione di Truccazzano.
Il patrono era san Pietro a cui è ancora oggi dedicata la chiesa prepositurale di Corneliano.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'antichità della pieve di Cornegliano è attestata all'XI secolo e già alla fine del XIII secolo faceva capo a 11 chiese. Poche notizie ci pervengono purtroppo nei secoli circa la struttura plebana di quest'area, ma sappiamo che essa era in decadenza già a partire dal XVI secolo quando contava appena quattro canonici che sopperivano solo in parte alla cura d'anime dei territori sottoposti al governo della pieve.[1]
Fu così che il 18 agosto 1576 san Carlo Borromeo decretò che le funzioni di capopieve venissero trasferite alla chiesa dei Santi Alessandro e Margherita di Melzo, la maggiore tra le città dell'area plebana, che era stata aggregata alla pieve di Cornegliano dopo essere stata a sua volta slegata dalla precedente Pieve di Gorgonzola.[2] Oggi il suo antico territorio ricade sotto il decanato di Melzo e comprende 5 parrocchie.
Diversa sorte ebbe invece la quasi coestensiva pieve secolare e laica nella quella si articolava la Provincia del Ducato di Milano: la pieve civile raccoglieva sei comuni. I mutamenti ecclesiastici non influenzarono infatti per nulla l'ambito amministrativo civile, rispetto al quale Cornegliano fu il capoluogo della propria pieve per altri due secoli: fu l'invasione di Napoleone del 1797 e la conseguente riforma amministrativa voluta dai rivoluzionari giacobini al suo seguito a determinare la soppressione dell'antico compartimento territoriale, inglobandolo nel un nuovo e moderno distretto avente sede a Melzo.[3]
Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Nella seconda metà del XVIII secolo, il territorio della pieve era così suddiviso:
Pieve civile |
Comune di Cornegliano |
Comune di Albignano |
Comune di Cavaione |
Comune di Incugnate |
Comune di Melzo |
Comune di Truccazzano |
Dal punto di vista ecclesiastico, tutto il territorio era a quel tempo incluso nella pieve dei Santi Alessandro e Margherita di Melzo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Liber notitiae sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero. Manoscritto della Biblioteca Capitolare di Milano, a cura di M. Magistretti, U. Monneret de Villard, Milano, 1917.
- Diocesi di Milano. Sinodo 46°, Milano, 1972, Pubblicazione curata dall'ufficio stampa della Curia arcivescovile di Milano.
- G. Vigotti, La diocesi di Milano alla fine del secolo XIII. Chiese cittadine e forensi nel “Liber Sanctorum” di Goffredo da Bussero, Roma, 1974.
- Istituzione dei nuovi vicariati urbani e foranei, 11 marzo 1971, Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano, Rivista Diocesana Milanese, 1971.