Pietro de Bonitate (Lombardia, XV secolo – Sicilia, XVI secolo) è stato uno scultore italiano, attivo in Sicilia tra il 1466 e il 1501.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Di origine e formazione lombarda, Pietro de Bonitate si perfezionò presso la bottega di Francesco Laurana, scultore di origine dalmata che introdusse le forme rinascimentali in Sicilia e del quale Pietro subì l'influenza, così come altri seguaci e aiuti della bottega.
Di Laurana fu assistente e socio, probabilmente fino al 1471 quando Laurana si trasferì da Palermo a Napoli. Insieme furono attivi principalmente a Palermo, pur lavorando anche in altri centri della Sicilia.
Tra il 1467 e il 1468, prima di stabilirsi a Palermo, i due aprirono per breve tempo una bottega a Sciacca[1], da cui furono però costretti ad allontanarsi a causa di vessazioni e offese subite[2]. Giunti a Palermo, tra il 1468 e il 1469 realizzarono per una famiglia di commercianti lombardi l'arco d'ingresso della Cappella Mastrantonio nella Chiesa di San Francesco d'Assisi[3]. L'opera è cruciale per quel che riguarda l'introduzione della cultura rinascimentale in Sicilia, non solo nella scultura ma anche nell'architettura[4].
Dopo la partenza di Laurana la produzione di Pietro de Bonitate alternò realizzazioni in cui è chiaramente riconoscibile lo stile lauranesco con altre in cui il compromesso con la tradizione tardogotica siciliana è più evidente.
Tra il 1464 e il 1477 realizzò il Cristo che incorona la Vergine, una delle sculture principali del portale maggiore del Duomo di Messina[5].
Nel 1483 i mercanti stranieri che risiedevano a Palermo gli commissionarono una scultura del Genio di Palermo (il Genio del Garraffo) per una fontana da collocare nella piazzetta del Garraffo alla Vucciria in segno di gratitudine verso la città che li aveva accolti. L'opera è una delle rappresentazioni più note del Genio di Palermo, antico nume tutelare e simbolo della città.
Nel 1487 il suo nome compare al secondo posto, dopo quello di Domenico Gagini, nello statuto dei Marmorari e Fabbricatori[6].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Madonna in trono, Basilica di san Francesco d’Assisi, Palermo. Opera restaurata nel 2000[7].
- Statua della Madonna della Provvidenza (o Madonna del Melograno), realizzata in marmo alabastrino, risalente alla fine del XV secolo; presso il Museo d'arte sacra di Alcamo.
- Statue di Sant'Antonio Abbate e di San Giovanni Battista, Basilica di san Francesco d’Assisi, Palermo. Opere restaurate nel 2003[8].
- Cristo che incorona la Vergine (1464-1477) un tondo nella cuspide del portale del Duomo di Messina[9].
- Genio del Garraffo o Palermu lu Grandi (circa 1483), scultura in marmo di Carrara, piazzetta del Garraffo, Vucciria, Palermo. L'opera è una delle sei rappresentazioni scultoree del Genio di Palermo. Nel 1698 è stata collocata in un'edicola muraria sul fronte ovest della piazzetta.
Opere di Pietro de Bonitate sono costodite presso ls sala VII del Museo Diocesano di Palermo[10].
In collaborazione
[modifica | modifica wikitesto]- Arco d'ingresso della cappella Mastrantonio (1468-1469), Chiesa di San Francesco d'Assisi, Palermo, in collaborazione con Francesco Laurana[3]. L'opera è rilevante come scultura e come architettura perché introduce il Rinascimento siciliano.[11][12]
- Portale della chiesa di Santa Margherita, Sciacca. Opera realizzata su disegno di Francesco Laurana[13].
Attribuzioni controverse
[modifica | modifica wikitesto]- In passato gli era stata attribuita l'esecuzione (in collaborazione con Francesco Laurana) della Tomba di Atanasio (o Antonello) Speciale, figlio del viceré Pietro Speciale, nella Chiesa di San Francesco a Palermo. Attualmente la scultura è attribuita a Domenico Gagini.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Vincenzo Abbate.Opere d'arte restaurate nelle province di Siracusa e Ragusa: 1987-1988 p 22, consultata su Google Ricerca libri il 26 febbraio 2011.
- ^ Francesco Abbate, Storia dell'arte nell'Italia meridionale, Donzelli, Roma, 1998, pag. 234, ISBN 8860364132
- ^ a b Francesco Laurana, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ Giuditta Fanelli, L'architettura siciliana tra Medio Evo ed età Moderna, in "Mediterranea. Ricerche storiche", Anno IV, n. 10, Agosto 2007.
- ^ Il Duomo di Messina. URL consultato il 26 febbraio 2011.
- ^ M. Concetta Giulisano, La decorazione scultorea della cappella dei Lombardi in S. Francesco D'Assisi Archiviato l'8 agosto 2014 in Internet Archive.. URL consultato il 2 marzo 2011.
- ^ Maria Concetta Gulisano, Madonna in trono entro un'edicola, su SalvarePalermo.it, 1º gennaio 2001. URL consultato il 5 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2013).
- ^ Statue di Sant'Antonio Abbate e di San Giovanni Battista - Scheda restauro Archiviato il 28 maggio 2010 in Internet Archive.. URL consultato il 2 marzo 2011.
- ^ Patera, B., Il Rinascimento in Sicilia. Da Antonello da Messina ad Antonello Gagini, Palermo, Kalós, 2008, pag.74.
- ^ Breve guida del Museo Diocesano diocesano di Palermo Archiviato il 5 settembre 2010 in Internet Archive.. URL consultato il 26 febbraio 2011.
- ^ Giuditta Fanelli, L'architettura siciliana tra Medio Evo ed età Moderna,in "Mediterranea. Ricerche storiche", Anno IV, n. 10, Agosto 2007.
- ^ Pagine 43 - 45, Gioacchino di Marzo (Conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo), "I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI; memorie storiche e documenti." [1], Volumi I e II, Stamperia del Giornale di Sicilia, Palermo.
- ^ Chiesa di Santa Margherita, Sciacca Archiviato il 7 maggio 2009 in Internet Archive.. URL consultato il 26 febbraio 2011.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AAVV. La basilica di San Francesco d'Assisi a Palermo: Storia delle trasformazioni e dei restauri, Fondazione Salvare Palermo, Palermo, 2005.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pietro de Bonitate
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Davide Lacagnina, PIETRO de BONITATE, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 83, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2015.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 96508304 · ULAN (EN) 500110317 |
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