San Pietro Nolasco | |
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Sacerdote, fondatore dei Mercedari | |
Nascita | Mas-Saintes-Puelles, 1189 (probabile) |
Morte | Barcellona, 25 dicembre 1256 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Canonizzazione | 30 settembre 1628 da Urbano VIII |
Ricorrenza | 6 maggio, 28 gennaio (messa tridentina) |
Attributi | abito bianco, bandiera con lo stemma del suo ordine monastico, catene, stendardo, ramo d'ulivo; in alcuni casi è raffigurato mentre assiste al martirio di San Pietro |
Pietro Nolasco (Mas-Saintes-Puelles, 1189 (probabile) – Barcellona, 25 dicembre 1256) è stato un religioso francese, fondatore dell'ordine cattolico dei Mercedari.
La Chiesa cattolica lo venera come santo: celebrato il 28 gennaio nella messa tridentina, non è menzionato nel calendario generale romano. Le città di Messina e Palermo, delle quali è compatrono, lo celebrano il 6 maggio[1]. Nel martirologio romano è commemorato il 25 dicembre.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Pietro Nolasco nacque in Linguadoca, probabilmente nel 1189, da nobile famiglia[2][3], forse figlio del cavaliere normanno Henri de Nolasque. Da giovane era dedito alla devozione, all'elemosina e alla carità. Avendo distribuito tutti i suoi averi ai poveri, fece voto di verginità e per evitare contatti con gli Albigesi, si recò a Barcellona.
All'epoca circa la metà della Penisola iberica era sotto il dominio musulmano, e diverse centinaia di abitanti cristiani venivano catturati e condotti in schiavitù nei Paesi arabi, dov'erano costretti a lavorare presso i notabili e i proprietari terrieri. Molti di essi venivano indotti a ripudiare la religione cristiana.
Pietro Nolasco riscattò molti di questi schiavi impiegando il suo stesso patrimonio. Dopo una ponderata deliberazione, corroborata anche da una visione della Vergine che egli avrebbe avuto, nel 1218 decise di fondare un ordine religioso simile a quello fondato alcuni decenni prima da san Giovanni de Matha e san Felice di Valois, il cui obiettivo principale fu la redenzione degli schiavi cristiani.
In quest'impresa lo incoraggiarono molto Raimondo di Peñafort e Giacomo I, re di Aragona, il quale sembra sia stato beneficato dalla stessa ispirazione.[senza fonte]
L'istituto fu chiamato Ordine di Santa Maria della Mercede e fu solennemente approvato da papa Gregorio IX nell'anno 1235. I suoi membri erano legati da un voto speciale, quello di impiegare tutte le loro sostanze per la redenzione dei cristiani catturati e, qualora fosse stato necessario, di riscattarli rimanendo in prigione al loro posto. All'inizio i membri erano laici come Pietro stesso, ma papa Clemente V decretò che il maestro generale dell'ordine dovesse sempre essere un prete.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Matteo Fantozzi, San Pietro Nolasco/ Video, il 6 maggio si celebra il Patrono di Palermo e Messina, su ilsussidiario.net, 6 maggio 2021. URL consultato il 6 maggio 2022.
- ^ (EN) Alban Butler, The Lives of the Saints - January 31 - St.Peter Nolasco, Confessor, su bartleby.com, 1866. URL consultato il 31 agosto 2014.
- ^ San Pietro Nolasco, su Santi e Beati. URL consultato il 31 agosto 2014.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pietro Nolasco
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Piètro Nolasco, santo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Luigi Giambene, PIETRO Nolasco, santo, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1935.
- (EN) Saint Peter Nolasco, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (ES) Pietro Nolasco, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.
- (EN) Pietro Nolasco, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- Angelo Montonati, San Pietro Nolasco. Fondatore dei Mercedari, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it, 2 marzo 2012.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 2817148390829810830007 · ISNI (EN) 0000 0000 2669 5833 · CERL cnp01446461 · GND (DE) 119006413 |
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