La lista delle pietre d'inciampo in Abruzzo contiene l'elenco delle pietre d'inciampo (in tedesco Stolpersteine) poste in Abruzzo. Esse commemorano le vittime abruzzesi della persecuzione del regime nazista nell'ambito di un'iniziativa dell'artista tedesco Gunter Demnig estesa a tutta l'Europa.
La prima pietra d'inciampo in Abruzzo è stata collocata all'Aquila il 12 gennaio 2012 in ricordo di Giulio Della Pergola.[1]
Provincia dell'Aquila
[modifica | modifica wikitesto]L'Aquila
[modifica | modifica wikitesto]L'Aquila accoglie ufficialmente tre pietre d'inciampo posizionate tra il 2012 e il 2021. La prima pietra, collocata il 12 gennaio 2012[1] e dedicata a Giulio Della Pergola, fu rimossa dal luogo che la ospitava per consentire i lavori di restauro di Palazzo Betti in Piazza del Duomo; venne ricollocata nella stessa posizione solo nel 2018.[2][3]
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
2 gennaio 2012 | Piazza del Duomo, 62 42°20′55.32″N 13°23′56.44″E |
QUI ABITAVA
GIULIO DELLA PERGOLA NATO 1895 ARRESTATO 13.1.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO 6.2.1944 |
Firenze, 6 agosto 1895 – Auschwitz, 6 febbraio 1944) combatté come volontario nella prima guerra mondiale e per questo fu insignito di una medaglia d'argento. Il 13 gennaio 1944, egli venne arrestato nel negozio che gestiva in piazza del Duomo all'Aquila; il 30 gennaio 1944 venne deportato con il convoglio n.6 nel campo di concentramento di Auschwitz, dove morì in una camera a gas.[4]
Giulio Della Pergola ( | |
24 aprile 2021 | Via dei Giardini Roio Piano 42°19′41.78″N 13°21′30.49″E |
QUI VIVEVA
ANNINA SANTOMARRONE DEPORTATA 1944 RAVENSBRUK ASSASSINATA |
Ravensbrück, ???), di origini contadine, sarta, coniugata con Nicola, sorella di Luigi Santomarrone. In seguito a delazione, una sera del 1944 la polizia fascista fa irruzione nella casa in cui tutti e tre vivono e li arresta con l'accusa di aver dato ospitalità a un militare inglese. Annina ed il fratello sono condannati a cinque anni di reclusione e deportati nel Reich, destinata a Ravensbrück, Annina non farà più ritorno.[5]
Annina Santomarrone (???, ??? - | |
QUI ABITAVA
LUIGI SANTOMARRONE NATO 1893 DEPORTATO 1944 DACHAU ASSASSINATO 7.2.1945 |
Dachau, 7 febbraio 1945), celibe, fratello di Annina Santomarrone, vive con la sorella e il cognato Nicola. In seguito a delazione una sera del 1944 la polizia fascista fa irruzione nella casa in cui vivono arrestandoli tutti e tre con l'accusa di aver dato ospitalità a un militare inglese. Luigi e la sorella sono condannati a cinque anni di reclusione e deportati nel Reich, destinato a Dachau, come la sorella non farà più ritorno, muore il 7 febbraio 1945.[5]
Luigi Santomarrone (???, 1893 - |
Provincia di Chieti
[modifica | modifica wikitesto]Casoli
[modifica | modifica wikitesto]A Casoli sono posate sette pietre d'inciampo ai piedi dell’imponente monumento dedicato alla memoria degli internati nell’ex Campo di internamento di Casoli, uno dei 15 campi di concentramento abruzzesi allestiti dal regime fascista all’indomani dell’entrata in guerra nel giugno 1940.[6][7]
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
27 gennaio 2022 | Piazza della Memoria 42°07′06.19″N 14°17′36.5″E |
SIEGBERG HERZBERG
NATO 1889 ARRESTATO 1943 DEPORTATO 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATO 10.4.1944 |
Breslavia, 30 gennaio 1889 - Auschwitz-Birkenau, 10 aprile 1944), impiegato. Dal carcere di Trieste, il 9 luglio 1940 è internato nel campo per "ebrei stanieri" di Casoli[6], poi a fine marzo 1941 inviato a Guardiagrele. Successivamente alla proclamazione dell'armistizio dell'8 settembre 1943, è arrestato e detenuto nel carcere di Roma, trasferito in seguito a Fossoli, da cui è deportato nel Reich col convoglio n°9 del 05 aprile 1944 con destinazione Auschwitz-Birkenau, dove è assassinato il giorno stesso del suo arrivo: 10 aprile 1944.[8]
Siegberg Herzberg ( | |
WOICECH HOCHBERGER
NATO 1898 ARRESTATO 3.12.1943 DEPORTATO 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATO 26.2.1944 |
Budapest, 26 agosto 1898 - Auschwitz-Birkenau, 26 febbraio 1944), figlio di Simon, commerciante coniugato con Lea Morgenstern, due figli. Dal carcere di Trieste, il 9 luglio 1940 è internato nel campo per "ebrei stanieri" di Casoli[6], quindi inviato al campo di Ferramonti di Tarsia. Successivamente alla proclamazione dell'armistizio dell'8 settembre 1943, in dicembre è arrestato a Loreo e internato a Fossoli, a cui segue la deportazione nel Reich col convoglio n°8 del 22 febbraio 1944 per Auschwitz-Birkenau, matricola 174503. Assassinato all'arrivo al campo: 26 febbraio 1944.[9]
Woicech Bela Hochberger ( | |||
SILVIO BERL
NATO 1883 ARRESTATO 30.11.1943 DEPORTATO 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATO 6.2.1944> |
Kolbuszowa, 14 giugno 1883 - Auschwitz-Birkenau, 6 febbraio 1944), figlio di Aronne, rappresentante di tessuti; il 9 luglio 1940 proveniente dal carcere di Trieste è internato nel campo per "ebrei stanieri" di Casoli[6], quindi il 16 agosto 1941 inviato a Castel Frentano. È arrestato a fine novembre del 1943, inviato a Bagno di Ripoli. Dal Binario 21 della Stazione Centrale[10] di Milano, il 30 gennaio 1944 è deportato nel Reich destinato a Auschwitz-Birkenau, dove all'arrivo, il 6 febbraio, è immediadamente assassinato.[11]
Silvio Berl ( | |||
MASSIMILIANO
SEGALL NATO 1894 ARRESTATO 1.11.1943 DEPORTATO 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATO 6.2.944 |
Neuenkirchen, 13 dicembre 1894 - Auschwitz-Birkenau, 6 febbraio 1944), figlio di Sally, commerciante. Il 9 luglio 1940, proveniente dal carcere di Trieste è internato nel campo per "ebrei stanieri" di Casoli[6], quindi il 1º settembre 1941 inviato a Castel Frentano. Successivamente alla proclamazione dell'armistizio dell'8 settembre 1943, è arrestato a Guardiagrele e detenuto nel carcere di Chieti. Dal Binario 21 della Stazione Centrale[10] di Milano, col convoglio n°6 del 30 gennaio 1944 è deportato nel Reich destinato a Auschwitz-Birkenau, dove all'arrivo, il 6 febbraio, è immediadamente assassinato.[12]
Massimiliano Segall ( | |||
ISACCO HARNIK
NATO 1889 ARRESTATO 31.10.1943 DEPORTATO 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATO 6.2.1944 |
Vignitz, 2 agosto 1889 - Auschwitz-Birkenau, 6 febbraio 1944), tedesco, commerciante, figlio di Haim. Il 9 luglio 1940, proveniente dal carcere di Trieste è internato nel campo per "ebrei stanieri" di Casoli[6], quindi il 26 novembre 1940 inviato a San Vito Chietino, poi a Castel Frentano il 25 maggio 1941. Successivamente alla proclamazione dell'armistizio dell'8 settembre 1943, è arrestato 30 ottobre a Lanciano e detenuto nel carcere di Chieti. Dal Binario 21 della Stazione Centrale[10] di Milano, col convoglio n°6 del 30 gennaio 1944 è deportato nel Reich destinato a Auschwitz-Birkenau, dove all'arrivo, il 6 febbraio, è immediadamente assassinato.[13]
Isacco Harnil ( | |||
GIUSEPPE HASSID
NATO 1906 ARRESTATO 25.4.1944 ASSASSINATO 1.7.1944 RISIERA DI SAN SABBA |
Istambul, 14 ottobre 1906 - Risiera di San Sabba, 01 luglio 1944), figlio di Behor Samuele e Clara Ojalvo, coniugato con Carla Belleli, venditore ambulante. Il 9 luglio 1940, proveniente dal carcere di Trieste è internato nel campo per "ebrei stanieri" di Casoli[6], quindi il 6 luglio 1941 inviato ad Atessa. Arrestato il 23 maggio 1944, internato alla Risiera di San Sabba, il 1º luglio 1944 Giuseppe insieme ad altri tre ebrei detenuti è assassinato con l'accusa di aver gettato via 5 monete d’oro piuttosto che versarle all’ufficio raccolta del campo. L'assassinio come esemplare punizione per gli ebrei rinchiusi nello stanzone del terzo piano della Risiera.[14]
Giuseppe Hassid ( | |||
SALOMON AFNAIM
NATO 1903 ARRESTATO 5.12.1943 DEPORTATO 1944 BERGEN-BELSEN LIBERATO |
Istambul, 25 marzo 1903 - ???, ???), figlio di Guido e Vittoria Ciprut, coniugato con Lea Dana. Si trasferisce a milano dove nasceranndo i suoi due figli: nel 1932 il primogenito e 1934 la figlia. Probabilmente nel ’40, Salomone viene arrestato a Milano con tutta la famiglia e deportato nel campo di Ferramonti di Tarsia. Il 25 settembre 1941 è internato nel campo per "ebrei stanieri" di Casoli[6] per essere trasferito nell'aprile del 1942 a Taglio di Po in regime di “internamento libero”[15] ricongiungendosi con la Famiglia, ma a seguito dell'armistizio dell'8 settembre 1943, alla fine di novembre, tutta la famiglia viene arrestata e reclusa nel carcere di Rovigo, quindi internata a Fossoli a cui segue Verona ed il 2 agosto 1944, la deportazione a Bergen-Belsen. Saranno tutti liberati nel marzo 1945.[16]
Salomone Afnaim ( |
Castel Frentano
[modifica | modifica wikitesto]Castel Frentano accoglie ufficialmente 5 pietre d'inciampo, tutte collocate il 7 gennaio 2020[17].
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
7 gennaio 2020[18] | piazza Giuliano Crognale 42.197906°N 14.354481°E |
A CASTEL FRENTANO
ABITAVA SALO NAGLER NATO 1886 ARRESTATO 2.11.1943 DEPORTATO 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATO |
Sloboda, 23 marzo 1886 - Auschwitz-Birkenau, ???), coniuge di Adele Fitzer, venne catturato a Trieste e internato nel campo di concentramento di Casoli. Dopo diverse detenzioni egli venne spostato a Castel Frentano, dove fu arrestato il 1 novembre 1943. Il 30 gennaio 1944 Salo Nagler subì la deportazione dal Binario 21 di Milano, destinazione Auschwitz-Birkenau, dove arrivò il 6 febbraio 1944.
Salo Nagler ( | |
A CASTEL FRENTANO
ABITAVA GIACOMO NAGLER NATO 1913 ARRESTATO 2.11.1943 DEPORTATO 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATO |
Stanisławów, 19 luglio 1913 - Auschwitz-Birkenau, ???), figlio di Salo Nagler e Adele Fitzer, venne internato nel campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia il 29 luglio 1940. Dopo diverse detenzioni egli venne trasferito al campo di internamento di Castel Frentano, dove fu arrestato il 1 novembre 1943. Il 30 gennaio 1944 Giacomo Nagler venne deportato dal Binario 21 di Milano, destinazione Auschwitz-Birkenau, dove arrivò il 6 febbraio 1944.
Giacomo Nagler ( | |||
A CASTEL FRENTANO
ABITAVA ADELE FITZER NATA 1888 ARRESTATA 2.11.1943 DEPORTATA 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATA |
Stanisławów, 19 ottobre 1888 - Auschwitz-Birkenau, ???), coniuge di Salo Nagler, venne catturata a Trieste e internata nel campo di concentramento di Casoli il 10 luglio 1940. Dopo diverse detenzioni, la donna venne trasferita a Castel Frentano, dove venne arrestata il 1 novembre 1943. Il 30 gennaio 1944 Adele Fitzer subì la deportazione dal Binario 21 di Milano, destinazione Auschwitz-Birkenau, dove arrivò il 6 febbraio 1944.
Adele Fitzer ( | |||
A CASTEL FRENTANO
ABITAVA BETTY ABRAHAMSON NATA 1892 ARRESTATA 1.11.1943 DEPORTATA 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATA |
Karthaus, 16 aprile 1892 - Auschwitz-Birkenau, ???), coniuge di Arturo Fuerst, è stata internata a San Vito Chietino il 16 maggio 1941. Dopo diverse detenzioni, la donna venne trasferita a Castel Frentano, dove viene arrestata il 2 novembre 1943. Il 30 gennaio 1944 fu deportata dal Binario 21 di Milano, destinazione Auschwitz-Birkenau, dove arrivò il 6 febbraio 1944.
Betty Abrahamson ( | |||
A CASTEL FRENTANO
ABITAVA ARTURO FUERST NATO 1886 ARRESTATO 1.11.1943 DEPORTATO 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATO |
Danzica, 6 gennaio 1886 - Auschwitz-Birkenau, ???), coniuge di Betty Abrahamson, è stato catturato a Trieste e internato nel campo di concentramento di Casoli il 10 luglio 1940. Dopo diverse detenzioni, egli venne trasferito a Castel Frentano, dove viene arrestato il 2 novembre 1943. Il 30 gennaio 1944 Fuerst fu deportato dal Binario 21 di Milano, destinazione Auschwitz-Birkenau, dove arrivò il 6 febbraio 1944.
Arturo Fuerst ( |
Chieti
[modifica | modifica wikitesto]Chieti accoglie ufficialmente una sola pietra d'inciampo, la quale venne collocata il 12 gennaio 2016.[19]
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
12 gennaio 2016[20] | Via Umberto Ricci, 22 (Istituto "Galiani - De Sterlich") 42.342741°N 14.162961°E |
QUI INSEGNÓ
ALDO OBERDORFER NATO 1885 ARRESTATO 11.6.1940 MILANO INTERNATO CAMPO LANCIANO MORTO 14.9.1941 |
Trieste, 21 novembre 1885 – Milano, 14 settembre 1941) è stato un saggista, critico letterario e traduttore italiano. È stato professore all'istituto tecnico di Chieti nel 1915. Costretto a lasciare l'attività didattica nel primo dopoguerra a causa della sua militanza socialista, lavorò come pubblicista e traduttore; l'11 giugno 1940 Aldo Oberdorfer fu arrestato a Milano e internato a Lanciano. Nel maggio del 1941, gravemente malato, fece ritorno a Milano, dove morì il 14 settembre dello stesso anno.
Aldo Oberdorfer ( |
Lanciano
[modifica | modifica wikitesto]Lanciano accoglie ufficialmente 4 pietre d'inciampo, tutte dedicate alla famiglia Grauer.[21] L'iniziativa fu patrocinata dal Liceo Scientifico Galileo Galilei (Lanciano) su iniziativa del professor Luciano Biondi. Le parole della studentessa Alessia Torosantucci hanno accompagnato la cerimonia di posa che avvenne il 16 gennaio 2019.[21]
«Lanciano è sempre stata allenata alla memoria e alla democrazia i cui cittadini hanno combattuto per ribellarsi ai nazifascisti, seconda città insorta in Italia dopo Napoli. Siamo una città nobile che ha combattuto contro la dittatura.»
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
16 gennaio 2019[22] | Largo San Giovanni 42.232643°N 14.391152°E |
MARCO GRAUER
NATO 1940 ARRESTATO 31.10.1943 DEPORTATO 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATO 6.2.1944 |
Trieste, 6 gennaio 1940 – Auschwitz, 6 febbraio 1944), figlio di Samuel Grauer e di Rosa Jordan, venne arrestato insieme alla sua famiglia il 31 ottobre 1943 a causa delle leggi razziali; dopo diverse detenzioni, tutta la sua famiglia venne deportata nel campo di concentramento di Auschwitz. Il treno che lì trasportò in Polonia faceva parte del convoglio n. 6 e partì il 30 gennaio 1944 dal binario 21 della stazione di Milano, giungendo a destinazione il 6 febbraio 1944. Lo stesso giorno d'arrivo Marco e suo fratello Tito vennero assassinati in una camera a gas.
Marco Grauer ( | |
SAMUEL GRAUER
NATO 1906 ARRESTATO 31.10.1943 DEPORTATO 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATO |
Jarosław, 29 ottobre 1906 – Auschwitz, ???) è stato un falegname polacco. Egli venne arrestato insieme alla sua famiglia il 31 ottobre 1943 a causa delle leggi razziali; dopo diverse detenzioni, tutta la sua famiglia venne deportata nel campo di concentramento di Auschwitz. Il treno che lì trasportò in Polonia faceva parte del convoglio n. 6 e partì il 30 gennaio 1944 dal binario 21 della stazione di Milano, giungendo a destinazione il 6 febbraio 1944.
Samuel Grauer ( | |||
TITO GRAUER
NATO 1942 ARRESTATO 31.10.1943 DEPORTATO 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATO 6.2.1944 |
Lanciano, 4 febbraio 1942 – Auschwitz, 6 febbraio 1944), figlio di Samuel Grauer e di Rosa Jordan, venne arrestato insieme alla sua famiglia il 31 ottobre 1943 a causa delle leggi razziali; dopo diverse detenzioni, tutta la sua famiglia venne deportata nel campo di concentramento di Auschwitz. Il treno che lì trasportò in Polonia faceva parte del convoglio n. 6 e partì il 30 gennaio 1944 dal binario 21 della stazione di Milano, giungendo a destinazione il 6 febbraio 1944. Lo stesso giorno d'arrivo Tito e suo fratello Marco vennero assassinati in una camera a gas.
Tito Grauer ( | |||
ROSA GRAUER
JORDAN NATA 1915 ARRESTATA 31.10.1943 DEPORTATA 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATA |
Koenigsberg, 9 giugno 1915 – Auschwitz, ???) venne arrestata insieme alla sua famiglia il 31 ottobre 1943 a causa delle leggi razziali; dopo diverse detenzioni, tutta la sua famiglia venne deportata nel campo di concentramento di Auschwitz. Il treno che lì trasportò in Polonia faceva parte del convoglio n. 6 e partì il 30 gennaio 1944 dal binario 21 della stazione di Milano, giungendo a destinazione il 6 febbraio 1944.
Rosa Grauer Jordan ( |
Provincia di Pescara
[modifica | modifica wikitesto]Pianella
[modifica | modifica wikitesto]Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
31 marzo 2023 | Piazza Piave 42°23′45.17″N 14°02′45.03″E |
QUI ABITAVA
ROSA STREIMER NATA 1914 SUICIDA 31.3.1944 PER SFUGGIRE ALLA DEPORTAZIONE |
Pianella, 31 marzo 1944), Rosa ebrea di origine tedesca, ed il marito Siegmund Sternfeld ebreo di origine austriaca, entrambi sfuggiti alle persecuzioni naziste in patria e rifugiati in Italia, a Pianella, dalla fine del 1942. Preferirono darsi la morte che essere deportati a Auschwitz. La loro tragica fine fu conseguenza di una probabile delazione.[23]
Rosa Streimer (???, 20 maggio 1914 - | |
QUI ABITAVA
SIEGMUND STERNFELD NATO 1897 SUICIDA 31.3.1944 PER SFUGGIRE ALLA DEPORTAZIONE |
Pianella, 31 marzo 1944), ebreo di origine austriaca, con la moglie Rosa Streimer si rifugia già dal 1942 a Pianella per sfuggire le persecuzioni naziste in patria. In seguito a supposta delazione, entrambi scelgono di darsi la morte, tramite ingestione di un potente veleno, piuttosto che essere deportati a Auschwitz.[23]
Siegmund Sternfeld (???, 13 marzo 1887 - |
Provincia di Teramo
[modifica | modifica wikitesto]Giulianova
[modifica | modifica wikitesto]A Giulianova si trovano quattro pietre d'inciampo, collocate tra il 2022 e 2024.[24][25][26]
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
21 gennaio 2022 | Corso Garibaldi, 109 ingresso Municipio 42°45′09.15″N 13°57′24.41″E |
QUI ABITAVA
VINCENZO ALLEVA NATO 1914 ARRESTATO 10.1.1944 DETENUTO VILLA MIGLIORI FUCILATO 10.1.1944 GIULIANOVA |
Campli, 27 settembre 1914 - Giulianova, 10 gennaio 1944), figlio di Paolo e Vittoria Iaconi, nel 1939 sposa Iginia Buccella. Per sfuggire i bombardamenti alleati, così come numerosi concittadini giuliesi, sfolla presso il Convento francescano nei pressi di Mosciano Sant'Angelo. La mattina del 10 gennaio 1944, nel tragitto verso la sua abitazione cittadina cui si dirige con l'intento di recuperare alcuni beni personali, raccoglie un pezzo di filo portato lì dalla tempesta nei giorni precedenti. Intercettato dai nazisti è arrestato, condotto al comando tedesco insediato presso Villa Migliori[27] accusato di sabotaggio per quel filo, parte di un collegamento telefonico. È condannato alla fucilazione eseguita il giorno stesso. Solo dopo qualche giorno è consentito alla moglie di recuperarne il cadavere, tumulato dai tedeschi nei pressi della villa, per una degna sepoltura nel cimitero.[28]
Vincenzo Alleva ( | |
30 giugno 2022 | Via Traversa Mari, 6 angolo strada privata 42°44′31.91″N 13°55′35.55″E |
QUI ABITAVA
LUIGI STACCHIOTTI NATO 1914 ARRESTATO 9.9.1943 GRECIA DETENUTO DULAG 172 N°2 SAJMIŠTE/ZEMUN DESTINO SCONOSCIUTO |
Giulianova, 5 dicembre 1914 - ???, ???), arruolato in Artiglieria, è catturato dai tedeschi il giorno successivo alla proclamazione dell'armistizio dell'8 settembre 1943 sul fronte greco. Condivide il destino degli oltre 600.000 soldati italiani deportati e qualificati come IMI per il rifiuto di arruolarsi tra le file tedesche e di non aderire alla Repubblica di Salò, costretti ai lavori forzati nei campi di prigionia. Luigi è inviato al "Dulag 172", campo di raccolta prima dell'internamento, nei pressi di Smederevo, quindi internato nel campo di Sajmište, nei pressi di Zemun. Risulta ufficialmente disperso il 15 maggio 1945. Il suo corpo non fu mai ritrovato. Altri tre fratelli di Luigi subirono la deportazione nel Reich. La pietra d'inciampo di Luigi è donazione del di lui figlio Aladino, in memoria del padre.[29]
Luigi Stacchiotti ( | |
28 gennaio 2023 | Corso Garibaldi, 109 ingresso Municipio 42°45′09.15″N 13°57′24.41″E |
QUI ABITAVA
FLAVIANO POLTRONE NATO 1887 ASSASSINATO 12.6.1944 GIULIANOVA |
Giulianova, 4 luglio 1887 - Giulianova, 12 giugno 1944), assassinato dai tedeschi al suo rifiuto a consegnare loro il cavallo, prezioso aiuto al sostentamento. Non vollero credere alle sue giustificazioni di non possederne altri nonostante ne conservasse ancora gli attrezzi. Il corpo esanime di Luigi fu pure martoriato da numerose pugnalate.[30]
Flaviano Poltrone ( | |
28 gennaio 2024 | A GIULIANOVA ABITAVA
CARMINE BROCCOLINI NATO 1909 CATTURATO 7.10.1943 ROMA DEPORTATO MOOSBURG LIBERATO |
Torricella Sicura, 30 marzo 1909 - Giulianova, 20 agosto 1996), carabiniere, catturato dai tedeschi a Roma il 7 ottobre 1943, deportato nel Reich internato nello Stalag_VII-A di Moosburg, fino alla liberazione, avvenuta il 28 aprile 1945.[31]
Carmine Broccolini ( |
Teramo
[modifica | modifica wikitesto]Teramo accoglie una sola pietra d'inciampo, la quale venne collocata il 12 gennaio 2016. Oltre alla pietra dedicata ad Alberto Pepe, la città possiede anche una strada e una lapide entrambe dedicate allo stesso Pepe.[32]
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
12 gennaio 2016[32] | Via Cavour, 2 42.342741°N 14.162961°E |
QUI ABITAVA
ALBERTO PEPE NATO 1910 I.M.I. CATTURATO 15.9.1943 WIETZENDORF ASSASSINATO 4.4.1945 UNTERLÜSS |
Teramo, 6 settembre 1910 - Unterlüß, 4 aprile 1945) venne arruolato durante la prima guerra mondiale e, mentre si trovava a Dubrovnik, venne arrestato dalle truppe tedesche il 15 settembre 1943.[33] Successivamente fu imprigionato in diversi campi di concentramento e infine deportato nel sottocampo Unterlüß, il terzo sottocampo di Bergen-Belsen.[33] Lì morì a causa delle torture inferte dopo che egli si era rifiutato di cooperare.[33]
Alberto Pepe ( |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b L'Aquila: Pietra d'inciampo in ricordo del deportado Della Pergola, su abruzzoweb.it, 12 gennaio 2012. URL consultato il 2 marzo 2020.
- ^ L'Aquila: riposizionata la 'pietra d'inciampo' dedicata a Guido Della Pergola, in NewsTown, 20 dicembre 2018. URL consultato il 2 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2019).
- ^ Roio Piano, inaugurate le pietre d’inciampo per Annina e Luigi Santomarrone, in laquilablog.it, 24 aprile 2021. URL consultato il 25 luglio 2023.
- ^ Della Pergola, Giulio - CDEC - Centro di Documentazione Ebraica - Digital Library, su digital-library.cdec.it. URL consultato l'8 marzo 2020.
- ^ a b Ieri-24 aprile2021- ANPI, ANPIA Associazione Annina Santomarrone e IASRIC hanno anticipato la celebrazione del 25 aprile collocando due “Pietre d’inciampo” in memoria dei due fratelli Annina e Luigi Santomarrone deportati ed uccisi a Ravensbruck e Dachau, su iasric.it. URL consultato il 25 luglio 2023.
- ^ a b c d e f g h Campo di concentramento per internati - Casoli, su campocasoli.org. URL consultato il 25 luglio 2023.
- ^ Inaugurato il Memoriale dell'ex campo fascista di Casoli, su campocasoli.org. URL consultato il 25 luglio 2023.
- ^ Siegberg Herzberg, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 25 luglio 2023.
- ^ Woicech Bela Hochberger, su campocasoli.org. URL consultato il 25 luglio 2023.
- ^ a b c Stazione Centrale di Milano, su mi4345.it. URL consultato il 30giugno 2023.
- ^ Silvio Berl, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 25 luglio 2023.
- ^ Maximilia Segall, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 25 luglio 2023.
- ^ Isacco Harnik, su campocasoli.org. URL consultato il 25 luglio 2023.
- ^ Giuseppe Hassid, su campocasoli.org. URL consultato il 25 luglio 2023.
- ^ L’internamento italiano degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale, su giustiemiliaromagna.it. URL consultato il 16 giugno 2023.
- ^ La storia dell'ebreo turco AFNAIM SALOMONE internato a Casoli e sopravvissuto alla SHOAH, su campocasoli.org. URL consultato il 25 luglio 2023.
- ^ Progetto "Le Pietre d'Inciampo", su scientificogalileilanciano.edu.it, 5 Gennaio 2020. URL consultato il 2 marzo 2020.
- ^ Ebrei internati, oggi le pietre d’inciampo, su Il Centro. URL consultato l'8 marzo 2020.
- ^ Shoah, il Galiani ricorda le vittime con la posa delle "pietre d'inciampo", in Chieti Today, 12 gennaio 2016. URL consultato il 2 marzo 2020.
- ^ Pietra d’inciampo ad Aldo Oberdorfer – Chieti | Pietre della Memoria, su pietredellamemoria.it. URL consultato l'8 marzo 2020.
- ^ a b Shoah, due pietre d'inciampo a Lanciano, su ansa.it, 14 gennaio 2019. URL consultato il 2 marzo 2020.
- ^ Lanciano. Per non dimenticare... Ecco le pietre d'inciampo per ricordare la famiglia Grauer - AbruzzoLive.tv, su Lanciano. Per non dimenticare... Ecco le pietre d'inciampo per ricordare la famiglia Grauer. URL consultato l'8 marzo 2020.
- ^ a b Due pietre d’inciampo in ricordo dei coniugi ebrei austriaci morti a Pianella, 31 marzo 2023. URL consultato il 14 giugno 2023.
- ^ Posizionata, questa mattina, una delle due pietre d’inciampo donate alla città dai giornalisti Walter De Berardinis, ricercatore storico, e Roberta Mancinelli, della Rai regionale, su comune.giulianova.te.it.
- ^ Una seconda pietra d'inciampo, su comune.giulianova.te.it.
- ^ La terza pietra d'inciampo è per Flaviano Poltrone, in ekuonews.it, 29 gennaio 2023. URL consultato il 27 luglio 2023.
- ^ Villa Migliori, su catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 27 luglio 2023.
- ^ Pietra d’inciampo a Vincenzo Alleva, su pietredellamemoria.it. URL consultato il 27 luglio 2023.
- ^ Pietra d’inciampo per Luigi Stacchiotti, su pietredellamemoria.it. URL consultato il 27 luglio 2023.
- ^ Pietra d’inciampo a Flaviano Poltreone, su pietredellamemoria.it. URL consultato il 27 luglio 2023.
- ^ Giulianova, la pietra d’inciampo in memoria di Carmine Broccolini, in cityrumorosabruzzo.it, 28 gennaio 2024. URL consultato il 10 giugno 2024.
- ^ a b Teramo ricorda il martire Alberto Pepe, su Il Centro. URL consultato il 9 marzo 2020.
- ^ a b c Alberto Pepe (PDF), su Comune di Teramo. URL consultato il 2 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2017).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Alberto Melarangelo, Biografia di Alberto Pepe (PDF), su Comune di Teramo. URL consultato l'8 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2017).
- Documenti su Marco Grauer, su Centro di documentazione ebraica contemporanea.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su pietre d'inciampo in Abruzzo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Sito ufficiale dell'iniziativa, su stolpersteine.com. URL consultato l'11 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2014).