Picio è un termine usato in età contemporanea comune nel registro colloquiale basso del Nord Italia, con diversi significati. In lingua piemontese[1] ha il significato letterale di "pene". Se la parola viene usata in lingua piemontese la pronuncia corretta è piciu.[2] Al contrario, se la si usa in lingua italiana il termine si legge con la "o" finale.[3][4] Il termine non varia tra plurale e singolare.[5] Il termine ha origini più antiche: è presente, nella forma "pincio", nel Libro di sonetti di Franco e Luca Pulci ed è registrato, con diverse varianti ("piciu", "pinchio", "pincio") nei dialetti calabresi da Gerhard Rohlfs nel suo Dizionario dialettale delle tre Calabrie (Milano-Halle, 1932-39).[6] Il Grande dizionario della lingua italiana di Salvatore Battaglia offre come primo significato "membro virile" e, per estensione, "persona sciocca, stupido[7], imbecille (anche con valore aggettivale e per lo più come ingiuria)" e rimanda a "pincio" (prima e seconda accezione della voce "Pinco").
Utilizzo
[modifica | modifica wikitesto]Picio viene usato nel linguaggio comune per indicare una persona stupida, sciocca, e/o boccalona,[8] e si adotta anche in frasi denigratorie popolari come, ad esempio, un picio ch'a marcia (che indica una persona capace abile solo nel camminare) e it sés pì picio dël mè picio ch'a l'é 'n picio da stantetre ani ("sei più stupido del mio pene, che è un pene da settantatré anni").[9] Entra inoltre nella composizione di insulti più elaborati come picio 'd nata ("'d nata" = "di sughero") o picio 'd merda.[10]
In alcuni casi, viene usato il vezzeggiativo piciola.[11] L'equivalente femminile di picio è picia, e indica invece una prostituta.[12]
La parola trova il suo corrispettivo nei milanesi "pirla" e "pistola".[8][13]
Nella letteratura e nei media
[modifica | modifica wikitesto]A volte anche in testi scritti in italiano il termine picio viene reso nella forma piciu[5][14][15] per rendere la pronuncia piemontese, anche in espressioni quali faccia da piciu[16] (o da picio)[17] o comportarsi da piciu.[18] La parola viene utilizzata principalmente da scrittori di area piemontese, ma anche da alcuni di altre zone del paese,[19][20][21] nel Canton Ticino[22] e in traduzioni da lingue straniere.[23]
Il lemma picio, oltre a venire utilizzato o evocato in brani musicali scritti in tutto o in parte in piemontese, ad esempio in testi di Gipo Farassino[24] o nelle tracce 4 piciu al bar e Machu Picchu dei Farinei dla Brigna[25], compare anche in altri pezzi come nella traccia Il burattino senza fichi di Elio e le Storie Tese (1996, album Eat the Phikis), dove il protagonista della canzone descrive sé stesso come un pupo senza picio, esplicitando poi l'accezione anatomica del termine con i versi ... soffro tanto senza pistulino, godrei molto con un cazzo. Ecco che il mì babbo me lo fa.[26]
Nelle opere del disegnatore lombardo Pietro Vanessi uno dei suoi personaggi (un membro virile parlante) si chiama Picio e a lui è stato dedicato un libro dal titolo Picio alla riscossa![27]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Le 50 parolacce più curiose in piemontese (e la loro origine), su guidatorino.com. URL consultato il 21 febbraio 2022.
- ^ picio, su Dizionario piemontese - italiano, piemonteis.com. URL consultato il 13 marzo 2022.
- ^ Revello, p. 19.
- ^ picio, su dizionario-italiano.it. URL consultato il 21 febbraio 2022.
- ^ a b Margherita Oggero, Un colpo all'altezza del cuore, Mondadori, 2021, ISBN 9788852030727. URL consultato l'11 marzo 2022.
- ^ Ernesto Ferrero, Dizionario storico dei gerghi italiani dal Quattrocento a oggi, Milano, Mondadori, 1991, p. 257
- ^ Pietro Trifone, Storia della lingua italiana: Scritto e parlato, Einaudi, 1994, p. 306. URL consultato il 2022 - 03 - 21.
- ^ a b Revello, p. 18.
- ^ Revello, p. 20.
- ^ Giuseppe Pitrè e Salvatore Salomone-Marino, Archivio per lo studio delle tradizioni popolari, vol. 13, L. P. Lauriel, 1894, p. 87. URL consultato l'11 marzo 2022.
- ^ Revello, p. 22.
- ^ Revello, p. 23.
- ^ Governatori - Così le Regioni hanno devastato l'Italia, su google.it. URL consultato il 21 febbraio 2022.
- ^ Enrico Brizzi, Fuoriclasse. Felix e l'estate perfetta, De Agostini, 2019, ISBN 9788851172138. URL consultato l'11 marzo 2022.
- ^ Marina Jarre, Viaggio a Ninive, Einaudi, 1975. URL consultato il 12 marzo 2022.
- ^ Gianni Farinetti, Rebus di mezza estate, Marsilio, 2013, ISBN 9788831735193. URL consultato il 14 marzo 2022.
- ^ Carlo Fruttero e Franco Lucentini, Il palio delle contrade morte, Mondadori, 2012, ISBN 9788852031052. URL consultato il 14 marzo 2022.
- ^ Giampaolo Pansa, Lo sfascio, Sperling & Kupfer, 1987, ISBN 9788820007102. URL consultato il 14 marzo 2022.
- ^ Paolo Madron e Filippo Magnini, La resistenza dell'acqua, Sperling & Kupfer, 2020, ISBN 9788893429290. URL consultato il 12 febbraio 2022.
- ^ Michele Serra, Che tempo fa, Feltrinelli, 1999, ISBN 9788807815515. URL consultato il 14 marzo 2022.
- ^ Alberto Bevilacqua, La Pasqua rossa, Einaudi, 2003, p. 197. URL consultato il 21 marzo 2022.
- ^ Elvetismi, su sites.google.com. URL consultato il 26 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2022).
- ^ James Dashner, Maze Runner - Il labirinto, Fanucci, 2013, ISBN 9788834718063. URL consultato il 12 febbraio 2022.
- ^ Gipo Farassino – Testi delle canzoni, su ilcinzanino.org, Il Cinzanino, 26 maggio 2010. URL consultato il 21 marzo 2022.
- ^ La storia [collegamento interrotto], su farinei.it, Farinei dla Brigna. URL consultato il 21 marzo 2022.
- ^ Burattino senza fichi, su elioelestorietese.it, Elio e le storie tese. URL consultato il 21 marzo 2022.
- ^ Pietro Vanessi, Picio alla riscossa!, Koinè Nuove Edizioni, 2014, ISBN 88-89828412.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ugo Revello, Picio, in Balengo! - Imprecazioni, qualche parolaccia, contumelie, epiteti che fra un po' non saranno più detti, Priuli & Verlucca, 2021, ISBN 978-88-8068-991-1.