Peccio di Veitch | |
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Illustrazione del 1903 dal Gardeners Chronicle | |
Stato di conservazione | |
Critico[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Pinophyta |
Classe | Pinopsida |
Ordine | Pinales |
Famiglia | Pinaceae |
Genere | Picea |
Specie | P. neoveitchii |
Nomenclatura binomiale | |
Picea neoveitchii Mast., 1903 | |
Nomi comuni | |
(EN) Veitch's Spruce |
Il peccio di Veitch (Picea neoveitchii Mast., 1903) è una rarissima specie di peccio, appartenente alla famiglia delle Pinaceae, originaria di alcune località montane ubicate nella Cina centrale.[1]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome generico Picea, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un'interpretazione etimologica, derivare da Pix picis = pece, in riferimento all'abbondante produzione di resina.[2] Il nome specifico neoveitchii fu assegnato da Masters in onore di John Gould Veitch, egregio orticoltore ed esploratore dell'Asia.[3]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Portamento
[modifica | modifica wikitesto]Albero alto fino a 15 m, con tronco che può raggiungere 50 cm di diametro. I virgulti sono robusti, glabri o raramente con pubescenze sparse, di colore inizialmente giallo pallido, poi grigio o grigio-giallo nel secondo o terzo anno di età; i pulvini sono piccoli, rivolti in avanti o quasi eretti. La vasta chioma è conica.[4][5]
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]Le foglie sono aghiformi, lunghe 1,5-2 cm, lineari, di norma ricurve, di sezione trasversalmente rombica, con punte acute e pungenti, di colore verde scuro con bande stomatiche biancastre; hanno stomi su entrambe le pagine, disposti su 4-7 linee. Le gemme sono ovoidali-coniche o coniche, lunghe 5-6 mm, non resinose; le perule sono triangolari, ottuse, di colore marrone, lievemente pubescenti alla base.[4]
Fiori
[modifica | modifica wikitesto]Gli strobili maschili sono ascellari, lunghi 2 cm, giallastri.[4]
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]I coni femminili sono inizialmente eretti, poi pendenti, terminali, oblunghi-ovoidali, sessili, lunghi 8-14 cm e larghi 4,6-6,5 cm, con punte ottuse, verdi da immaturi, poi marroni-giallastri. I macrosporofilli sono pochi, larghi, convessi, largamente obovati o spatolati vicino all'apice, lunghi 2,5-3,2 cm, con superficie abassiale finemente striata e apofisi ben definita; il margine superiore è intero, arrotondato o leggermente ottuso, curvo e spesso ondulato. Le brattee sono ligulate, rudimentali, purpuree, lunghe 4-5 mm e interamente incluse. I semi, ovoidali-oblunghi, sono marroni scuri, lunghi 5-7 mm, con parte alata obovata, lunga 15-18 mm, di colore marrone chiaro.[4]
Corteccia
[modifica | modifica wikitesto]La corteccia, di colore grigio, è divisa in placche.[5]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La sub-popolazione ubicata nel nord-ovest dell'Hubei è quella principale con circa 150 individui maturi, mentre sono solo sei gli esemplari nel sud del Gansu. Altri 3 pecci di Veitch si ritrovano isolati nella Contea di Neixiang (Henan), mentre due esemplari maturi si conoscono nello Shaanxi meridionale. Vegeta in media montagna dai 1200 ai 2250 m di quota, su pendii rocciosi, in associazione con altre conifere come Pinus armandii, Picea asperata, Tsuga chinensis, Abies chensiensis e caducifoglie come Rhus vernaciflua, Betula luminifera, Betula insignis e Sorbus folgneri.[1]
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Il suo legno veniva utilizzato localmente. La rarità della specie non ha permesso la sua introduzione in altri continenti e si conoscono solo una decina di esemplari coltivati in due giardini botanici cinesi.[1]
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]L'unica subpopolazione in grado di rigenerarsi è quella principale ubicata nell'Hubei (oltretutto non protetta), mentre le altre, di pochi individui e sparpagliate, non mostrano segni di riproduzione. L'areale primario è stimato in circa 9 km². Per salvare la specie è in corso un programma che prevede l'impianto ex situ di esemplari coltivati. Viene classificata come specie in pericolo critico nella Lista rossa IUCN.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e (EN) ZZhang, D, Katsuki, T. & Rushforth, K. 2013, Picea neoveitchii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ Picea neoveitchii, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 16 maggio 2019.
- ^ (EN) Maxwell Masters, The Gardeners' chronicle :a weekly illustrated journal of horticulture and allied subjects., 33, terza serie, 1903, p. 116. URL consultato il 6 giugno 2019.
- ^ a b c d Aljos Farjon, A Handbook of the World's Conifers (2 vols.), Brill, 2010, pp. 588-589. URL consultato il 6 giugno 2019.
- ^ a b (EN) Picea neoveitchii, su The Gymnosperm Database. URL consultato il 6 giugno 2019.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Picea neoveitchii
- Wikispecies contiene informazioni su Picea neoveitchii
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Picea neoveitchii, su BHL. URL consultato il 6 giugno 2019.
- (EN) Picea neoveitchii, su Threatened Conifers of the World. URL consultato il 18 maggio 2020.
- (EN) Picea neoveitchii Mast., su Plants of the world. URL consultato il 18 maggio 2020.
- (EN) Picea neoveitchii, su American Conifer Society. URL consultato il 6 giugno 2019.