Collezione Peggy Guggenheim | |
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Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Venezia |
Indirizzo | Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701 |
Coordinate | 45°25′50.99″N 12°19′53.54″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Pittura, Scultura |
Intitolato a | Peggy Guggenheim |
Istituzione | 1980 |
Fondatori | Peggy Guggenheim |
Apertura | 1980 |
Visitatori | 381 374 (2022) |
Sito web | |
La Peggy Guggenheim Collection è un museo sul Canal Grande a Venezia con sede a Palazzo Venier dei Leoni, facente parte della Solomon R. Guggenheim Foundation[1].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Raccogliendo principalmente la collezione d'arte personale di Peggy Guggenheim (1898–1979), ex-moglie dell'artista Max Ernst e nipote del magnate Solomon R. Guggenheim, questo museo, un tempo anche abitazione privata di Peggy Guggenheim, raccoglie una collezione in qualche modo più piccola e concentrata di quelle degli altri musei Guggenheim[2]. La Peggy Guggenheim Collection è comunque uno dei principali musei italiani nel campo dell'arte europea e statunitense della prima metà del ventesimo secolo.
A partire da giugno 2017, dopo ben 37 anni alla guida, Philip Rylands lascia la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ad una nuova direzione: arriva in carica Karole P. B. Vail che assume, allo stesso tempo, una posizione di coordinazione anche della Fondazione Solomon R. Guggenheim, con sede a New York[3].
I lavori esposti includono alcuni esempi preminenti del modernismo statunitense e del futurismo italiano. La collezione raccoglie inoltre opere cubiste, surrealiste e di espressionismo astratto. Queste includono lavori degni di nota di Picasso, Salvador Dalí, René Magritte, Brâncuși (inclusa una scultura dalla serie Bird in Space), William Congdon, Conrad Marca-Relli e Jackson Pollock. Completa e di particolare pregio è anche la collezione di astrattismo informale italiano, con importanti lavori di Lucio Fontana, Afro Basaldella, Agostino Bonalumi, Pietro Consagra, Toti Scialoja, Giuseppe Santomaso, Tancredi Parmeggiani, Emilio Vedova, Carla Accardi e Rosalda Gilardi. La sua opera più celebre è il bronzo del 1948 L'angelo della città di Marino Marini, posizionato davanti al palazzo Venier dei Leoni, dove si trova il museo[4].
Fino al 1979, anno della morte di Peggy Guggenheim, per volontà della proprietaria una volta alla settimana la maggior parte della casa veniva aperta gratuitamente al pubblico, che poteva così godere della collezione completa di opere d'arte ivi raccolta. La stessa Peggy Guggenheim è sepolta in un'urna posta in un angolo del giardino privato, unitamente ai suoi molteplici cani[5].
Visitata stabilmente da più di 350.000 persone all'anno[6], nell'ottobre 2012 la collezione del museo viene incrementata dalla donazione della coppia di milionari statunitensi Hannelore e Rudolph Schulhof, comprendente 83 opere dei più importanti artisti contemporanei, tra cui Alberto Burri, Alexander Calder, Lucio Fontana, Jasper Johns, Donald Judd, Mark Rothko, Claes Oldenburg, Frank Stella, Tomonori Toyofuku, Cy Twombly, Andy Warhol, Sol LeWitt, Anish Kapoor[7].
Nell'autunno 2016, il museo è stato ampliato con l'acquisto di un ultimo edificio. Si è creata una nuova caffetteria, un piccolo centro didattico e un deposito per le opere. Grazie allo spostamento della caffetteria, si è potuto liberare nuove sale espositive. Il museo si è inoltre aperto al pubblico in modo didattico, a partire da attività dedicate alle scuole primarie e quelle per le famiglie. Da un'idea nata nel 1980, oggi il museo gode di un programma di Internship internazionale che nel 2016 ha portato a Venezia 150 giovani studenti appassionati d'arte (provenienti da 42 Paesi); grazie a questi servizi ed alla sua fama il museo conta circa 400.000 visitatori l'anno, dato che lo classifica come secondo museo veneziano più visitato (Palazzo Ducale detiene il primato)[8].
Biblioteca
[modifica | modifica wikitesto]La biblioteca della Collezione Peggy Guggenheim, nasce dal lascito della collezione privata di Peggy Guggenheim, comprendente soprattutto da cataloghi di mostre che spesso sono autografati da artisti amici[9]. Il patrimonio culturale librario è in continua espansione grazie donazioni e scambi, anche da parte di istituzioni internazionali. La raccolta si pone come strumento di supporto allo staff, agli studenti e ai tirocinanti provenienti da tutte le nazioni[10]. La biblioteca è l'unica al mondo a custodire il libro fatto a mano "The child with the dust blanket" di Filippo Biagioli[11], che racconta l'importanza dell'Arte Tribale, tanto cara a Peggy Guggenheim[12]. Lo spazio Archivio raccoglie circa 5.000 documenti sia in versione originale che in copia, catalogati all’interno del servizio bibliotecario nazionale. Inoltre è presente anche un fondo fotografico, dove La Collezione Peggy Guggenheim possiede un catalogato digitalizzato di circa 2.000 elementi (tra negativi e positivi), principalmente relativi sulla figura di Peggy Guggenheim.
Le opere maggiori
[modifica | modifica wikitesto]- L'impero delle luci, 1954
- Sulla spiaggia, 1937[13]
- Verso l'alto (Empor), 1929
- Scatola in una valigia, 1941
- La vestizione della sposa, 1939-1940
- Materia, 1912-1913
- Pioggia, 1911
- Alchimia, 1947
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Peggy Guggenheim Collection: un museo d'arte moderna sul Canal Grande a Venezia - Partners - Orizzonte Italia Magazine, su orizzonteitalia.com. URL consultato il 12 giugno 2017.
- ^ Editoriale Duesse S.p.A., Peggy Guggenheim Collection, eccentriche visioni / Arte / Tempo Libero / Home - Business People, su businesspeople.it. URL consultato il 12 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2017).
- ^ Venezia, Karole Vail è la nuova direttrice della Collezione Guggenheim, su Allemandi - Il Giornale dell'arte. URL consultato il 12 giugno 2017.
- ^ L'ottava meraviglia sul Canal Grande - Cronaca - La Nuova di Venezia, in La Nuova di Venezia, 3 febbraio 2017. URL consultato il 12 giugno 2017.
- ^ Peggy Guggenheim Collection - turismovenezia.it, su turismovenezia.it. URL consultato il 12 giugno 2017.
- ^ Touring Club Italiano - Dossier Musei 2009 (PDF), su static.touring.it. URL consultato il 17 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2012).
- ^ Alla Peggy Guggenheim di Venezia una donazione da togliere il fiato: 83 pezzi da Andy Warhol a Anish Kapoor - Il Sole 24 ORE
- ^ Philip Rylands: «Lascio il secondo museo più visitato di Venezia», su Allemandi - Il Giornale dell'arte. URL consultato il 12 giugno 2017.
- ^ Biblioteca Archivio Fonoteca, su guggenheim-venice.it.
- ^ Biblioteca Archivio, Fonoteca, su guggenheim-venice.it.
- ^ The child with the dust blanket : [fable about the primary art] / by Filippo Biagioli, su opac.sbn.it.
- ^ Il collezionismo “senza confini” di Peggy Guggenheim, su arte.sky.it.
- ^ Scheda dell'opera sul sito del Museo, su guggenheim-venice.it. URL consultato il 9 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2011).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Peggy Guggenheim Collection
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su guggenheim-venice.it.
- (EN) Guggenheim Collection, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 141226704 · ISNI (EN) 0000 0001 2158 8403 · LCCN (EN) n83192968 · BNF (FR) cb135114527 (data) · J9U (EN, HE) 987007266323005171 |
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