Un patrimonio dell'umanità, ufficialmente definito patrimonio mondiale[1], è un sito registrato nella lista del patrimonio mondiale, o nella sua accezione inglese World Heritage List, della Convenzione sul patrimonio dell'umanità. La Convenzione, adottata dalla Conferenza generale dell'UNESCO il 16 novembre 1972, si prefigge lo scopo di identificare e mantenere la lista dei siti che rappresentano delle particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale. Il Comitato della Convenzione, chiamato Comitato per il patrimonio dell'umanità, ha sviluppato dei criteri precisi per l'inclusione dei siti nella lista.[2]
Secondo l'ultimo aggiornamento effettuato nella riunione del 46º Comitato per il patrimonio dell'umanità a luglio 2024[3], la lista è composta da un totale di 1223 siti (di cui 952 beni culturali, 231 naturali e 40 misti) presenti in 168 stati del mondo[4]. Al 2024, l'Italia è il paese con più siti UNESCO al mondo (60 siti), seguita dalla Cina (59 siti), dalla Germania (54 siti) e dalla Francia (53 siti).
Distribuzione dei patrimoni dell'umanità
[modifica | modifica wikitesto]Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1992 alla lista principale si è aggiunta un'altra lista nota come Registro della Memoria del mondo che contiene le collezioni documentarie di interesse universale. A ottobre 2015 comprende 348 patrimoni registrati (tra singoli beni e complessi documentari), distribuiti in 81 paesi[5].
Nel 1997 è stato definito anche il concetto di patrimonio orale e immateriale dell'umanità, una proclamazione di capolavori culturali immateriali.
Nel 2001 ha visto la luce anche il concetto di patrimonio sommerso dell'umanità, ma al momento è stato ratificato solo da 14 paesi.
All'interno del lavoro dell'UNESCO, il programma MAB, L'Uomo e la Biosfera, ha fra i suoi compiti quello di identificare aree di particolare pregio ambientale e con caratteristiche antropiche peculiari alle quali viene data la qualifica di riserva della biosfera. Il programma MAB però non è formalmente parte della Convenzione sul patrimonio dell'umanità.
Al 2013, l'Unione europea conta nel complesso 367 patrimoni dell'umanità.
Lista dei patrimoni dell'umanità
[modifica | modifica wikitesto]Candidature alla lista dei patrimoni dell'umanità
[modifica | modifica wikitesto]Patrimoni dell'umanità in pericolo
[modifica | modifica wikitesto]Patrimoni transfrontalieri
[modifica | modifica wikitesto]L'UNESCO considera la possibilità del riconoscimento di siti la cui estensione attraversa i confini degli Stati, detti quindi transfrontalieri.
Nel caso, ad esempio, delle antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d'Europa il patrimonio comprende siti in ben 18 stati, mentre in quello dell'arco geodetico di Struve il patrimonio si estende in 10 stati (alla creazione dell'arco, 1816-1855, erano solo due; sono aumentati a seguito delle vicende politiche della scandinavia, dell'impero russo e dello stato sovietico).
La nazione che ha più siti transfrontalieri è l'Italia (6), mentre l'Italia e la Svizzera sono quelle che ne hanno di più in comune (3).
Suddivisione dei patrimoni UNESCO per nazione
[modifica | modifica wikitesto]Criteri di selezione
[modifica | modifica wikitesto]Fino alla fine del 2004, ci sono stati sei criteri per i beni culturali e quattro criteri per il patrimonio naturale. Nel 2005 questo è stato modificato in modo che ci sia solo una serie di dieci criteri. Siti designati devono essere di "eccezionale valore universale" e soddisfare almeno uno dei dieci criteri.[2]
Dal 1992 le interazioni tra uomo e ambiente sono riconosciute come paesaggi culturali.
Criteri culturali
[modifica | modifica wikitesto]- (i) Rappresentare un capolavoro del genio creativo umano.
- (ii) Mostrare un importante scambio di valori umani, in un arco di tempo o all'interno di un'area culturale del mondo, sugli sviluppi dell'architettura o della tecnologia, delle arti monumentali, dell'urbanistica o della progettazione del paesaggio.
- (iii) Portare una testimonianza unica o almeno eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa.
- (iv) Essere un esempio eccezionale di un tipo di edificio, complesso architettonico o tecnologico o paesaggio che illustra fasi significative della storia umana.
- (v) Essere un esempio eccezionale di insediamento umano tradizionale, uso del territorio o uso del mare che sia rappresentativo di una cultura (o più culture) o dell’interazione umana con l'ambiente, specialmente quando è diventato vulnerabile sotto l'impatto di un cambiamento irreversibile.
- (vi) Essere direttamente o tangibilmente associato ad avvenimenti o tradizioni viventi legati a idee, credenze o opere artistiche e letterarie aventi un significato universale eccezionale (possibilmente in associazione ad altri punti).
Criteri naturali
[modifica | modifica wikitesto]- (vii) Contenere fenomeni naturali superlativi o aree di eccezionale bellezza naturale e importanza estetica.
- (viii) Essere uno degli esempi rappresentativi delle fasi principali della storia della terra, inclusa la testimonianza della vita, o dei processi geologici significativi in corso nello sviluppo delle morfologie o caratteristiche geomorfiche o fisiografiche significative.
- (ix) Essere esempi eccezionali che rappresentano significativi processi ecologici e biologici in corso nell'evoluzione e nello sviluppo degli ecosistemi terrestri, d'acqua dolce, costieri e marini e delle comunità di piante e animali.
- (x) Contenere gli habitat naturali più rappresentativi e più importanti per la conservazione in situ della biodiversità, compresi quelli contenenti specie minacciate di eccezionale valore universale dal punto di vista scientifico e della conservazione.
Suddivisione territoriale
[modifica | modifica wikitesto]Nazioni con almeno 10 patrimoni riconosciuti dall'UNESCO. Legenda:
nazioni con 60 o più patrimoni
nazioni da 50 a 59 patrimoni
nazioni da 40 a 49 patrimoni
nazioni da 30 a 39 patrimoni
nazioni da 20 a 29 patrimoni
nazioni da 15 a 19 patrimoni
nazioni da 10 a 14 patrimoni
Controversie
[modifica | modifica wikitesto]La scelta dei siti è stata criticata in quanto non democratica e fondata su una concezione occidentale o eurocentrica della cultura e del patrimonio[6][7].
L'indiscutibile attrattiva turistica suscitata dall'iscrizione nella lista, può rivelarsi nefasta nelle località dove manchino le strutture, le capacità e possibilità gestionali per i flussi turistici di massa[8][9].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Siti italiani del patrimonio mondiale UNESCO, su beniculturali.it.
- ^ a b (EN) Criteria for Selection, su whc.unesco.org, World Heritage. URL consultato il 14 ottobre 2006.
- ^ (EN) 44rd session of the World Heritage Committee, su whc.unesco.org. URL consultato il 25 luglio 2021.
- ^ (EN) World Heritage List, su whc.unesco.org, World Heritage. URL consultato il 28 luglio 2021.
- ^ Si veda l'elenco completo pubblicato sito ufficiale(ultima consultazione 18/05/2016)
- ^ Rob Bevan, L’Unesco ha 40 anni: successo o fallimento?, su ilgiornaledellefondazioni.com, 7 dicembre 2012. URL consultato il 9 novembre 2023.
- ^ https://rivistaeco.it/quanto-vale-il-brand-unesco/
- ^ Federico Giannini, Patrimonio dell'Umanità UNESCO, quest'anno piovono le critiche. È un sistema da cambiare?, su Finestre sull'arte, 4 agosto 2019. URL consultato il 9 novembre 2023.
- ^ Finire nella lista dei patrimoni dell’umanità è anche un rischio, su ilpost.it, 23 novembre 2022. URL consultato il 9 novembre 2023.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- UNESCO
- Lista dei patrimoni dell'umanità
- Patrimoni dell'umanità per anno di inserimento
- Patrimoni dell'umanità per stato
- Candidature alla lista dei patrimoni dell'umanità
- Patrimoni orali e immateriali dell'umanità
- Riserva della biosfera
- Memoria del mondo
- Convenzione sul patrimonio dell'umanità
- Patrimoni dell'umanità dell'Asia
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su patrimonio dell'umanità
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su patrimonio dell'umanità
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN, FR) Sito ufficiale, su whc.unesco.org.
- (EN) World Heritage site, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN, FR) UNESCO World Heritage Sites in Canada, su Enciclopedia canadese.
- CNI UNESCO - Siti italiani, su unesco.it. URL consultato il 29-09-13 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2016).
- Le città italiane patrimonio mondiale UNESCO, su sitiunesco.it.
- (EN, FR) Elenco per nazione dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, su whc.unesco.org.
- (EN, FR) Informazioni sul patrimonio dell'umanità nel sito ufficiale dell'UNESCO, su whc.unesco.org.
- (EN) Sito amatoriale con notizie in prima persona, su worldheritagesite.org.
- (EN) Weblog con le notizie sui patrimoni dell'umanità, su worldheritage-forum.net. URL consultato il 23 febbraio 2005 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2005).
- (EN) Mappa interattiva dei siti italiani da mapper.it (XML), su mapper.it.
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh98000794 · GND (DE) 4402276-1 · J9U (EN, HE) 987007558798305171 · NDL (EN, JA) 00923111 |
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