Patrignone frazione | |
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Patrignone | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Marche |
Provincia | Ascoli Piceno |
Comune | Montalto delle Marche |
Territorio | |
Coordinate | 42°58′48.97″N 13°36′33.34″E |
Altitudine | 394 m s.l.m. |
Abitanti | 130[1] (2001) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 63068 |
Prefisso | 0736 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | patrignonesi |
Cartografia | |
Patrignone (Patrignò in dialetto montaltese) è una frazione di Montalto delle Marche.
Di origine medievale, fu possedimento farfense dal 1074, per essere poi ceduta alla città di Ascoli (1249). Dopo essere stata a lungo frazione di Montalto, fu comune autonomo dall'età napoleonica fino all'Unità d'Italia. Nel 1866 fu aggregata di nuovo all'attuale capoluogo, dal quale dista soli 2 km.
Conserva l'impianto storico, suggestivamente incastonato nel paesaggio collinare, con porte, residue di una cinta muraria, ed edifici dei secoli XV-XVII, fra cui la chiesa romanico-gotica di Santa Maria de Viminatu. Come castello di Ascoli prende parte all'annuale Torneo cavalleresco della Quintana.
Nonostante l'esiguità del luogo, nei secoli XVI e XVII vi hanno operato rinomate botteghe di artisti e artigiani, come i pittori Agnello e Bonfini, e fra i Bonfini si distinsero pure valenti intagliatori del legno, come Desiderio, e falegnami.[2]
È gemellata con l'omonima Patrignone nel comune di Arezzo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dati ISTAT Censimento 2001
- ^ Cristiano Marchegiani, Architettura e arti applicate a Montalto delle Marche nel Seicento. Appunti per un repertorio di progettisti e artefici, in Immagini della memoria storica, Atti del convegno di studi, anno XII, Città di Montalto delle Marche, Centro studi Sisto V, 12 agosto 2006, ivi 2007, pp. 149-166.
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