Nosofobia | |
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Specialità | psichiatria |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 300.29 |
ICD-10 | F45.2 |
Sinonimi | |
Patofobia | |
La nosofobia o patofobia è la fobia di contrarre una malattia.[1][2] I nosofobici vanno distinti dagli ipocondriaci.[3]
Le principali fobie di questo tipo sono la paura di contrarre l'infezione da HIV (fobia dell'AIDS o sierofobia da HIV)[4], la tubercolosi polmonare, il cancro e le malattie veneree.
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]La parola nosofobia deriva dal greco νόσος nosos per "malattia" e φόβος, phobos, "paura".[5]
Sintomi
[modifica | modifica wikitesto]La nosofobia è elencata sotto i disturbi ipocondriaci dall'ICD -10, che sono definiti dall'avere una preoccupazione persistente per la possibilità di avere almeno un disturbo fisico grave e progressivo.[6] Un caso di studio descrive una donna con una paura delle malattie cardiache che evitava le persone che pensava fossero a rischio di infarto ed evitava cibi contenenti colesterolo.[7]
Possibili cause
[modifica | modifica wikitesto]Una causa teorizzata di nosofobia negli studenti di medicina si basa sulla teoria della psicodinamica.[8]
Una campagna di educazione pubblica del 1911 sulla tubercolosi fece sì che i pazienti presentassero la tisiofobia. Allo stesso modo, la paura dell'AIDS è stata studiata nel 1991, durante l'epidemia di HIV/AIDS che veniva comunemente trasmessa alla radio e alla TV.[9]
Una nota nosofobia riguardava l'encefalopatia spongiforme bovina, malattia che aveva avuto l'attenzione dei mass media negli anni '90.[1]
Per fobie molto specifiche, come la carcinofobia, c'è spesso una storia familiare o personale della malattia.
Trattamenti
[modifica | modifica wikitesto]Uno studio pilota del 1988 sul trattamento comportamentale ha mostrato miglioramenti statisticamente significativi nella paura ed un impatto ridotto nella vita domestica e lavorativa, con il follow-up che ha mostrato successo in alcuni dopo una mediana di cinque anni dopo il trattamento.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Laura Sirri e Silvana Grandi, Illness Behavior, in The Psychosomatic Assessment, vol. 32, 2012, pp. 160–181, DOI:10.1159/000330015. URL consultato il 9 settembre 2022.
- ^ (EN) What Is Nosophobia?, su WebMD. URL consultato il 9 settembre 2022.
- ^ Nosofobia, su www.clicmedicina.it. URL consultato il 9 settembre 2022.
- ^ AIDS phobia, su ncbi.nlm.nih.gov.
- ^ nosofobia nell'Enciclopedia Treccani, su www.treccani.it. URL consultato il 9 settembre 2022.
- ^ ICD-10 Version:2019, su icd.who.int. URL consultato il 9 settembre 2022.
- ^ a b (EN) Hilary M. C. Warwick e Isaac M. Marks, Behavioural Treatment of Illness Phobia and Hypochondriasis: A pilot study of 17 cases, in The British Journal of Psychiatry, vol. 152, n. 2, 1988-02, pp. 239–241, DOI:10.1192/bjp.152.2.239. URL consultato il 9 settembre 2022.
- ^ (EN) R. C. A. Hunter, J. G. Lohrenz e A. E. Schwartzman, NOSOPHOBIA AND HYPOCHONDRIASIS IN MEDICAL STUDENTS, in The Journal of Nervous and Mental Disease, vol. 139, n. 2, 1964-08, pp. 147–152, DOI:10.1097/00005053-196408000-00008. URL consultato il 9 settembre 2022.
- ^ (EN) Stephen Logsdail, Karina Lovell e Hilary Warwick, Behavioural Treatment of AIDS-Focused Illness Phobia, in The British Journal of Psychiatry, vol. 159, n. 3, 1991-09, pp. 422–425, DOI:10.1192/bjp.159.3.422. URL consultato il 9 settembre 2022.