Il Partenariato per la pace (in inglese Partnership for Peace - PfP, in francese Partenariat pour la paix - PpP) è un programma il cui fine è creare fiducia tra la NATO, gli Stati europei che non hanno aderito all'Alleanza Atlantica e la ex Unione Sovietica; al momento le nazioni membro sono 18. Fu proposta su iniziativa degli Stati Uniti durante l'incontro dei ministri della difesa svoltosi a Travemünde (Germania) il 20 e 21 ottobre 1993, e formalmente costituita il 10-11 gennaio 1994 (vertice NATO di Bruxelles[1]). Sedici stati che erano membri del PfP (Albania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Macedonia del Nord, Montenegro, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Finlandia e Svezia) hanno in seguito aderito alla NATO.
Il 26 aprile 1995 Malta diviene membro PpP[2], ma ne esce il 27 ottobre 1996 al fine di meglio preservare la sua sicurezza[3]. Il 20 marzo 2008 Malta decide di riattivare la sua affiliazione al gruppo PfP[4] (ciò viene accettato dalla NATO durante il vertice di Bucarest del 3 aprile 2008)[5].
Durante la riunione della NATO tenutasi a Riga il 20 novembre 2006, la Bosnia ed Erzegovina, il Montenegro e la Serbia sono invitati ad aderire al PpP[6]: questi Stati entrano nel partenariato il 14 dicembre 2006[7][8].
Firmatari del documento quadro del Partenariato per la pace
[modifica | modifica wikitesto]Membri attuali
[modifica | modifica wikitesto]- Armenia (5 ottobre 1994)[7]
- Austria (10 febbraio 1995)[7]
- Azerbaigian (4 maggio 1994)[7]
- Bielorussia (11 gennaio 1995)[7]
- Bosnia ed Erzegovina (14 dicembre 2006)[7]
- Georgia (23 marzo 1994)[7]
- Irlanda (1º dicembre 1999)[7]
- Kazakistan (27 maggio 1994)[7]
- Kirghizistan (1º giugno 1994)[7]
- Malta (aderisce al PpP il 26 aprile 1995[2], ne esce il 27 ottobre 1996[3]; decide di riaffiliarsi il 20 marzo 2008[4] [accettato dalla NATO durante il vertice di Bucarest del 3 aprile 2008[5]])
- Moldavia (16 marzo 1994)[7]
- Russia (22 giugno 1994)[7]
- Serbia (14 dicembre 2006)[7]
- Svizzera (11 dicembre 1996)[7]
- Tagikistan (20 febbraio 2002)[7]
- Turkmenistan (10 maggio 1994)[7]
- Ucraina (8 febbraio 1994)[7]
- Uzbekistan (13 luglio 1994)[7]
Paesi già membri PpP diventati membri NATO
[modifica | modifica wikitesto]- Polonia (membro PfP dal 2 febbraio 1994, NATO dal 12 marzo 1999)[7]
- Rep. Ceca (10 marzo 1994, 12 marzo 1999)[7]
- Ungheria (8 febbraio 1994, 12 marzo 1999)[7]
- Bulgaria (14 febbraio 1994, 29 marzo 2004)[7]
- Estonia (3 febbraio 1994, 29 marzo 2004)[7]
- Lettonia (14 febbraio 1994, 29 marzo 2004)[7]
- Lituania (27 gennaio 1994, 29 marzo 2004)[7]
- Romania (26 gennaio 1994, 29 marzo 2004)[7]
- Slovacchia (9 febbraio 1994, 29 marzo 2004)[7]
- Slovenia (30 marzo 1994, 29 marzo 2004)[7]
- Albania (23 febbraio 1994, 4 aprile 2009)[7]
- Croazia (25 maggio 2000, 4 aprile 2009)
- Montenegro (14 dicembre 2006, 5 giugno 2017)[7]
- Macedonia del Nord (15 novembre 1995, 27 marzo 2020)[7]
- Finlandia (9 maggio 1994, 4 aprile 2023)[7]
- Svezia (9 maggio 1994, 7 marzo 2024)[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ John Borawski, Partnership for Peace and beyond, in International Affairs, vol. 71, n. 2, Royal Institute of International Affairs 1944-, aprile 1995, pp. 233–246. URL consultato il 21 aprile 2008.
- ^ a b North Atlantic Treaty Organisation, Secretary General's Council Welcoming Remarks, Visit by Maltese Deputy Prime Minister and Minister of Foreign Affairs, Professor Guido de Marco, Wednesday, 26th April 1995, su nato.int, 26 aprile 1995. URL consultato il 30 novembre 2006.
- ^ a b Celestine Bohlen, New Malta Chief Focuses on Neutrality, New York Times, 12 novembre 1996. URL consultato il 5 maggio 2008.«Within hours of taking office, Mr. Sant withdrew Malta's membership in Partnership for Peace, a NATO military cooperation program that is so loosely defined that its sign-up list now spans the spectrum from Russia to Switzerland. [...] Mr. Sant says none of those moves should be interpreted as anti-European or anti-American, but simply as the best way of insuring Malta's security.»
- ^ a b Gambin, Karl, Malta reactivates Partnership for Peace membership, su di-ve.com, DI-VE, 3 marzo 2008. URL consultato il 3 aprile 2008 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2008).«The cabinet has agreed to reactivate its membership in the Partnership for Peace which was withdrawn in 1996, the government said on Thursday.»
- ^ a b North Atlantic Treaty Organization, Malta re-engages in the Partnership for Peace Programme, su nato.int, 3 aprile 2008. URL consultato il 3 aprile 2008.«At the Bucharest Summit, NATO Heads of State and Government welcomed Malta’s return to the Partnership for Peace Programme. At Malta's request, the Allies have re-activated Malta's participation in the Partnership for Peace Programme (PfP).»
- ^ North Atlantic Treaty Organization, Alliance offers partnership to Bosnia and Herzegovina, Montenegro and Serbia, su nato.int, 29 novembre 2006. URL consultato il 30 novembre 2006.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag North Atlantic Treaty Organization, Signatures of Partnership for Peace Framework Document, su nato.int, 5 ottobre 2006. URL consultato il 30 novembre 2006.
- ^ Associated Press, Serbia inducted into NATO, su serbianna.com, 14 dicembre 2006. URL consultato il 14 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Partenariato per la pace
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Riferimenti normativi
[modifica | modifica wikitesto]- Legge 30 giugno 1998, n. 229: "Ratifica ed esecuzione della convenzione tra gli Stati parte del trattato Nord Atlantico e gli altri Stati partecipanti al partenariato per la pace sullo statuto delle loro forze, con protocollo addizionale, fatto a Bruxelles il 19 giugno 1995"[collegamento interrotto].
Riferimenti descrittivi
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) NATO Issues: The Partnership for Peace, su nato.int.
- (EN) Signatures of Partnership for Peace Framework Document, su nato.int.
- (EN) Partnership for Peace Information Management System (PIMS), su pims.org. URL consultato il 29 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2005).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 122312107 · ISNI (EN) 0000 0001 2149 8352 · LCCN (EN) no2001086016 · BNF (FR) cb162194731 (data) · J9U (EN, HE) 987007301681105171 |
---|