Il parazonio (in latino parazonium, dal greco παραζώνιον, der. di παραζώνη, "cintura") è un'arma bianca manesca del tipo spada corta (daga con punta non acuminata portata dai latini come distinzione sociale, generalmente portata a sinistra). È frequente vederla su statue o monete dell'epoca che riproducono tribuni, ufficiali romani, dei (per esempio Marte) o eroi. Il nome deriva dalla cintura, distintivo dei tribuni romani, usata per attaccarvi l'arma. Per estensione il termine poi indicò l'arma stessa, cadendo in disuso verso la fine del Medioevo.
Il parazonium era lo stiletto in dotazione agli alti ufficiali (legati e anche lo stesso imperatore) delle legioni romane. Era spesso un vero oggetto di lusso e poteva essere riccamente decorato. La forma più comune di parazonium aveva la lama lunga tra i 15 ed i 19 cm ed il manico riccamente decorato, generalmente con una testa d'aquila come pomello. Il parazonium era poco utilizzato in battaglia e gli alti ufficiali, qualora fossero stati minacciati direttamente dal nemico, preferivano utilizzare il gladio.
Si ritiene che il parazonio possa aver dato origine alla cinquedea, daga di largo uso in Italia nel corso del Rinascimento[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gelli, Jacopo (1900), Guida del raccoglitore e dell'amatore di armi antiche, Milano, U. Hoepli, p. 222.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Cascarino, Giuseppe (2007), L'esercito romano. Armamento e organizzazione : Vol. I - Dalle origini alla fine della repubblica, Rimini, Il Cerchio, ISBN 88-8474-146-7.
- Cascarino, Giuseppe (2008), L'esercito romano. Armamento e organizzazione : Vol. II - Da Augusto ai Severi, Rimini, Il Cerchio, ISBN 88-8474-173-4.
Voci correlate
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