Paolo Riani | |
---|---|
Paolo Riani | |
Senatore della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 1994 – 1996 |
Legislatura | XII |
Gruppo parlamentare | Forza Italia |
Circoscrizione | Toscana |
Collegio | 9-Lucca |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Forza Italia |
Titolo di studio | Laurea in Architettura |
Università | Università di Firenze |
Professione | architetto |
Paolo Riani (Barga, 8 settembre 1937) è un architetto e urbanista italiano, ha realizzato in tutto il mondo progetti vincitori di vari premi lungo una carriera professionale di oltre 40 anni.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Riani nacque a Barga nel 1937, figlio di Maria Assunta Pieroni e Albano Riani, pilota dell'aviazione italiana, crebbe prima a Barga e poi a Montecatini Terme. Frequentò poi la Scuola di Architettura all'Università di Firenze, dove fu allievo e collaboratore dell'urbanista Edoardo Detti. Si laureò nel 1965, con una tesi sulla pianificazione urbanistica. Dal 1965 al 1971 visse e lavorò a Tokyo, dove collaborò in negli uffici dell'architetto Kenzo Tange insieme a Arata Isozaki e Kisho Kurokawa. Insegnò anche Master Planning all'Università di Tokyo Todai. Durante questo periodo i suoi progetti più importanti furono il nightclub Caesar's Palace (1969), il Mitsubishi Estate Co. a Tokyo (1971) e il Master Plan della città di Kyoto.[1][2]
Tra il 1994 e il 1998 abbandonò l'architettura e si dedicò interamente alla politica. Fu eletto senatore della Repubblica Italiana nella XII legislatura, aderendo al gruppo parlamentare di Forza Italia[3]: prese parte a numerose commissioni di lavoro, non solo a scala nazionale ma anche relative alla Comunità Europea, alla NATO e all'ONU.[4] Dopo questo periodo dedicato alla politica, tornò alla sua professione di architetto e realizzò progetti come il piano di sviluppo sostenibile per il lago di Massaciuccoli, i complessi multi-uso per i centri storici di Massa, Viareggio e Lucca, un complesso industriale a Monsagrati, uno stabilimento residenziale nella città di Pieve a Nievole, il Museo della Resistenza di Genova. Inoltre lavorò al restauro di Alta Valdera e del Comune di Peccioli.
Dal 2000 al 2002, Riani fu il direttore dell'Istituto italiano di cultura di New York.[5] Al 2002, lui è il direttore esecutivo della Fondazione della Cultura Italiana d'America (ICFA), un'organizzazione non-profit fondata insieme a sua moglie Elizabeth.[6] Da allora è anche tornato alla professione e nel 2004 fu nominato professore d'architettura alla facoltà di Ingegneria dell'Università di Pisa, mentre l'anno seguente fu nominato membro onorario del Senato Accademico dell'Accademia Internazionale di Arte Moderna (AIAM) a Roma.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Paolo Riani biografia, su archimagazine.com. URL consultato il 10 febbraio 2012.
- ^ Ignacio Villarreal, Valencian Institute for Modern Art Dedicates Exhibition to Paolo Riani: A World of Architects, su artdaily.org, 19 dicembre 2010. URL consultato il 10 febbraio 2012.
- ^ senato.it - Scheda di attività di Paolo RIANI - XII Legislatura, su senato.it. URL consultato il 18 novembre 2019.
- ^ Scheda di attività di Paolo RIANI - XII Legislatura, su senato.it. URL consultato il 10 febbraio 2012.
- ^ Italian Cultural Institute of New York, su iicnewyork.esteri.it, 29 dicembre 1990. URL consultato il 10 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2012).
- ^ Italian Cultural Foundation of America - ICFA, su icfany.org. URL consultato il 10 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2012).
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Paolo Riani Official Website, su paoloriani.com.
- ICFA Official Website, su icfany.org. URL consultato il 14 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2011).
- Paolo Riani on ArtDaily, su artdaily.org.
- Paolo Riani's Photography Exhibition at MARQ, su socearq.org. URL consultato il 14 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
- "Paolo Riani: A world of architectures" Exhibit at IVAM, su ivam.es. URL consultato il 14 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2012).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 12848628 · ISNI (EN) 0000 0000 8092 5134 · ULAN (EN) 500111659 · LCCN (EN) nr91001833 · GND (DE) 142405078 · BNE (ES) XX5093583 (data) · J9U (EN, HE) 987007369129405171 · CONOR.SI (SL) 113071459 |
---|