Palazzo Capponi Michelozzi | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Località | Firenze |
Indirizzo | via de' Michelozzi 2 |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
'Palazzo Capponi Michelozzi è un edificio storico del centro di Firenze, situato in via de' Michelozzi 2, angolo via Maggio e via del Presto di San Martino. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Erano lungo tutto questo lato della strada alcune case e botteghe di proprietà dei Biliotti che, acquistate ai primi del Cinquecento dai Capponi, furono trasformate e presumibilmente unificate entro il 1519. Attorno al 1550 i nuovi proprietari furono costretti a vendere la parte dell'edificio verso piazza Santo Spirito ai Michelozzi, mentre la restante parte venne poco dopo divisa tra i vari membri della famiglia[1].
In particolare Giovan Battista Capponi, proprietario della porzione su via Maggio e segretario del granduca Ferdinando I, promosse lavori di abbellimento (comprensivi della realizzazione di una panca di via) che fecero del fronte su via Maggio il principale, con relativo portone di accesso, come si conveniva allo status sociale del proprietario[2].
A Ferrante Capponi si deve nel 1651 la riunificazione del palazzo (compresa la porzione a suo tempo acquistata dai Michelozzi), con la creazione del fronte principale su via de' Michelozzi, contrassegnato dall'arme della famiglia. Tuttavia nel Settecento, diventata residenza principale della famiglia il palazzo di via de' Bardi, l'immobile venne suddiviso in sei appartamenti e affittato[2].
Nel 1865 l'intera proprietà fu acquisita dal Pio Istituto de' Bardi, fondato nel 1829 dal conte Girolamo Bardi di Vernio con l'obiettivo di fornire gratuitamente agli artigiani del quartiere istruzione e adeguata formazione tecnica. Limitati interventi alla struttura consentirono di sistemare al piano terreno aule, laboratori, biblioteca e collezioni, mentre i piani superiori furono affittati per assicurare una rendita all'istituto[2].
Gravemente danneggiata la fabbrica dall'alluvione del 1966, il Pio Istituto de' Bardi cessò l'attività educativa limitandosi all'amministrazione del patrimonio. Nel 1999, al tempo delle ricerche di Francesca Carrara, era "allo studio un progetto di ristrutturazione dell'intero palazzo per crearvi al piano interrato, piano terra e primo piano una struttura polivalente allo scopo di valorizzare l'artigianato del quartiere". Accantonata tale ipotesi, l'immobile è stato concesso dal Pio Istituto de' Bardi alla James Madison University che, dopo importanti lavori di adeguamento, ne ha fatto la propria sede fiorentina inaugurando gli ambienti restaurati nel 2007[2].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È possibile apprezzare sul fronte di via Maggio il frutto del cantiere databile alla seconda metà del Cinquecento (con le finestre inginocchiate al piano terreno) sul quale si è operata nel Settecento una soprelevazione[2].
Per quanto concerne il lungo prospetto su via de' Michelozzi, questo è frutto invece di successivi rimaneggiamenti, come del resto testimoniano il disassamento tra le finestre al piano terra e quelle dei piani superiori e la posizione eccentrica del portale. La grande superficie a intonaco si interrompe nelle inquadrature lapidee delle undici finestre ed è tagliata in orizzontale da una sottile cornice marcapiano, su cui sono impostate le aperture del piano nobile. Il lato sulla piazza di Santo Spirito conserva in alto una colonnina e in basso tracce di antico rivestimento lapideo, probabilmente riferibili al periodo precedente all'acquisto dei Capponi, quando al piano terra erano ancora aperte le botteghe artigiane[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Emilio Bacciotti, Firenze illustrata nella sua storia, famiglie, monumenti, arti e scienze dalla sua origine fino ai nostri tempi, 3 voll., Firenze, Stabilimento Tipografico Mariani e Tipografia Cooperativa, 1879-1886, III, 1886, p. 354;
- Ministero della Pubblica Istruzione (Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti), Elenco degli Edifizi Monumentali in Italia, Roma, Tipografia ditta Ludovico Cecchini, 1902, p. 252;
- L’illustratore fiorentino. Calendario storico per l’anno ..., a cura di Guido Carocci, Firenze, Tipografia Domenicana, (1906) 1905, p. 28;
- Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 154.
- Francesca Carrara, Pio Istituto de' Bardi, in Gli istituti di beneficenza a Firenze. Storia e architettura, catalogo della mostra (Firenze, Montedomini, aprile-maggio 1998) a cura di Francesca Carrara, Ludovica Sebregondi, Ulisse Tramonti, Firenze, Alinea, 1999, pp. 143-151;
- Anna Rastrelli, Il Palazzo Capponi in via dei Michelozzi, Pistoia, Gli Ori per la James Madison University, 2012.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo Capponi Michelozzi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Claudio Paolini, schede nel Repertorio delle architetture civili di Firenze di Palazzo Spinelli (testi concessi in GFDL).