Palazzo di Propaganda Fide | |
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Palazzo di Propaganda Fide in una stampa di Giuseppe Vasi. | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Località | Roma |
Indirizzo | Piazza di Spagna |
Coordinate | 41°54′15″N 12°28′59.9″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Realizzazione | |
Architetto | Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini |
Proprietario | Santa Sede |
Il Palazzo di Propaganda Fide è un possedimento extraterritoriale della Santa Sede che si trova nel rione Colonna, a Roma, e si affaccia su piazza di Spagna e su via di Propaganda.
Il palazzo gode dal 1929, anno dei Patti Lateranensi, insieme ad altri immobili del privilegio di extraterritorialità e l'esenzione da espropriazioni e da tributi.
Storia e descrizione
[modifica | modifica wikitesto]L'edificio fu la prima sede del Pontificio Collegio Urbano per l'istruzione dei missionari cattolici e sin dall'inizio servì anche come sede della Sacra Congregazione per la Propagazione della Fede (Propaganda Fide), fondata nel 1622 con la Bolla Inscrutabili divinae di Papa Gregorio XV.
Il vasto immobile fu voluto da Gregorio XV Ludovisi, ma concretamente realizzato, insieme alla inclusa Chiesa dei Santi Re Magi, nei decenni tra il 1620 e 1640 dal suo successore Urbano VIII Barberini, che incaricò dei lavori Gianlorenzo Bernini. Questi fu sostituito nel 1644 da Francesco Borromini, preferito dal successore del Barberini, papa Innocenzo X Pamphilj. Il palazzo fu successivamente ampliato fino all'estensione definitiva attuale da Alessandro VII Chigi tra il 1655 e il 1667. Gli stemmi che individuano il palazzo sono tuttavia riferiti soltanto ai papi Barberini e Chigi.
La facciata del Borromini è organizzata intorno a potenti paraste tra le quali le finestre delle ali laterali sono concave mentre quella centrale è convessa.
Un cornicione su mensole separa il piano nobile dall'attico. La sua porzione centrale è stavolta concava.
Per questo continuo movimento della facciata, il palazzo è considerato uno dei più interessanti esempi dell'architettura barocca di Roma.
Il palazzo, che ospitava la collezione etnografica-missionaria del Museo borgiano, poi passata in Vaticano, è attualmente visitabile previo accordo. All'interno si trova ancora la Cappella dei Re Magi, sempre del Borromini.
Nel palazzo è presente un museo dove sono esposte opere per la maggior parte inedite, tra le quali uno straordinario Diluvio Universale di Salvator Rosa, due splendide vedute della Campagna romana di Jan Frans van Bloemen, detto l’Orizzonte, un importante Romolo e Remo di Marco Tullio Montagna, una splendida Annunciazione attribuita al fiammingo Denijs Calvaert, la spettacolare Pentecoste di Corrado Giaquinto, il dipinto Euntes in mundum universum, predicate evangelum di Gaetano Lapis, un San Giorgio del Guercino e ritratti firmati e datati da Anton von Maron e Antonio Canova.
Nel 2010 il palazzo si è trovato al centro delle cronache giudiziarie perché il cardinale Crescenzio Sepe, prefetto di propaganda Fide dal 2001 al 2006, è stato iscritto al registro degli indagati dalla Procura di Perugia, insieme all'ex ministro dei trasporti Pietro Lunardi, per dei sospetti e delle incongruenze riguardanti la manutenzione della facciata del palazzo in Piazza di Spagna[1]. Le indagini sono ancora in corso.
Collegamenti
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giorgio Carpaneto, I palazzi di Roma, Roma, Newton & Compton, 2004 ISBN 88-541-0207-5
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul palazzo di Propaganda Fide
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Scheda del Museo Missionario di Propaganda Fide, su museopropagandafide.va (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2012).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 188565056 · GND (DE) 4290350-6 |
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