Palazzo Bardi-Tempi | |
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Palazzo Bardi-Tempi | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Località | Firenze |
Indirizzo | via de' Benci 2 |
Coordinate | 43°46′01.08″N 11°15′33.41″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Uso | complesso di piccoli appartamenti |
Piani | quattro |
Realizzazione | |
Architetto | Vittorio Bellini |
Palazzo Bardi-Tempi si trova a Firenze in via de' Benci 2, angolo via Mozza e Lungarno delle Grazie 28.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'edificio, secondo un'indicazione di Walter Limbruger (che si rifaceva a una indicazione fornita da Janet Ross), venne trasformato verso il 1610 da Matteo Nigetti, probabilmente inglobando numerose costruzioni anteriori. Tuttavia, nonostante la mole e la visibilità che sempre ha avuto nelle immagini di questo tratto del lungarno, il palazzo non sembra essere stato oggetto di studi specifici, di modo che è difficile esprimersi sulla sua reale storia e natura. Sicuramente si tratta di un edificio costruito inglobando strutture medioevali che, al pari degli altri che lo affiancano sul lungarno, si è poi sviluppato anche verso il fiume portando al progressivo restringimento dei suoi argini.
Nei sotterranei dell'edificio sono stati rinvenuti i resti del muraglione di sostegno eretto lungo l'Arno a partire dal 1287 su istanza dei frati minori di Santa Croce, a limitare i danni che il fiume produceva nella zona. Nel 1374 l'area risulta già di proprietà della famiglia Alberti, ed è da supporre che presto siano state qui costruite case al pari di quanto è accaduto per l'altro lato della via dove ora è il palazzo Alberti Malenchini.
Nell'incisione di corredo alla descrizione del ponte alle Grazie presente nelle Notizie istoriche delle chiese fiorentine di Giuseppe Richa (I, 1754, p. 162), appaiono in effetti in questa porzione edifici, tuttavia di modesta altezza e disegno, tanto da mettere fortemente in dubbio la notizia di un intervento di Matteo Nigetti nel secolo precedente.
Certo è che attualmente, sia all'esterno sia negli interni, non emergono tracce di questa antica storia, presentandosi il palazzo come costruzione ottocentesca. Acquista così particolare importanza una notizia offerta nella Nuova guida della città di Firenze del 1850 nella quale, parlando del palazzo Alberti che è dall'altra parte della via, si informa che «...in faccia a questo palazzo lo stesso proprietario fece costruire un bel palazzo col disegno di detto Bellini». Ciò che oggi apprezziamo è quindi un edificio eretto attorno alla metà del secolo su disegno dell'architetto Vittorio Bellini, sorto in parallelo ai grandi cantieri che, con la direzione dello stesso Bellini e quindi dell'architetto Oreste Razzi, hanno ridisegnato la residenza principale della famiglia tra il 1838 e il 1849.
Restaurato nel 1939, è stato venduto dai Rasponi Spinelli nel 1955 all'Immobiliare Ponte alle Grazie Spa. All'acquisto sono seguiti radicali lavori di trasformazione interna sulla base di un progetto (1967) redatto anche con la collaborazione dell'architetto Ignazio Gardella: tale ristrutturazione ha trasformato il palazzo in un complesso di piccoli appartamenti (residence) che in seguito sono stati venduti a privati instaurando una situazione di condominio. Le facciate sono state nuovamente interessate da più cantieri di restauro a partire dal 1987 (via de' Benci) fino al 2000 (lungarno delle Grazie).
L'edificio è sottoposto a vincolo architettonico dal 1936.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]I prospetti esterni sono ampi e monumentali, con nove assi su via de' Benci e sette sul Lungarno, caratterizzati da tre piani più mezzanino e da finestre inginocchiate al piano terra, finestre con timpano semicircolare al primo piano, finestre architravate al secondo e aperture più rettangolari più piccole all'ultimo, il tutto incorniciato da cornici marcapiano e un cornicione con mensole che sostengono la gronda aggettante alla romana.
Sulla cantonata del palazzo con il lungarno è uno scudo con l'arme degli Alberti (d'azzurro, a quattro catene d'argento moventi dai quattro angoli dello scudo e riunite in cuore per un anello dello stesso). Su quella di via Mozza è uno scudo partito in marmo con l'arme degli Alberti e dei Mori Ubaldini (scaccato d'argento e di nero). Sul fronte principale, a coronare l'asse costituito dal portone, dal balcone e dal relativo finestrone, è un ulteriore scudo partito con le armi delle famiglie Rasponi e Spinelli. Tutti questi stemmi, per quanto ispirati a motivi cinquecenteschi, appaiono di manifattura tardo ottocentesca o (più probabilmente) del primo Novecento.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Nuova guida della città di Firenze ossia descrizione di tutte le cose che vi si trovano degne d'osservazione, con piante e vedute, ultima edizione compilata da Giuseppe François, Firenze, Vincenzo Bulli, 1850, p. 209;
- Janet Ross, Florentine Palace and their stories, with many illustrations by Adelaide Marchi, London, Dent, 1905, pp. 39-42;
- Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 73;
- Augusto Garneri, Firenze e dintorni: in giro con un artista. Guida ricordo pratica storica critica, Torino et alt., Paravia & C., s.d. ma 1924, p. 146, n. XXV;
- Walther Limburger, Le costruzioni di Firenze, traduzione, aggiornamenti bibliografici e storici a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, 1968 (dattiloscritto presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze Pistoia e Prato, 4/166), n. 73;
- Giovanni Fanelli, Firenze architettura e città, 2 voll. (I, Testo; II, Atlante), Firenze, Vallecchi, 1973, I, p. 60;
- Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, I, 1977, p. 117; II, 1977, p. 79;
- Franco Cesati, Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, I, p. 67;
- Claudio Paolini, Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce a Firenze, Firenze, Paideia, 2008, pp. 60-61, n. 71;
- Claudio Paolini, Lungo le mura del secondo cerchio. Case e palazzi di via de' Benci, Quaderni del Servizio Educativo della Soprintendenza BAPSAE per le province di Firenze Pistoia e Prato n. 25, Firenze, Polistampa, 2008, pp. 38-40, n. 2;
- Claudio Paolini, Architetture fiorentine. Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce, Firenze, Paideia, 2009, pp. 75-76, n. 82.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo Bardi-Tempi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Claudio Paolini, schede nel Repertorio delle architetture civili di Firenze di Palazzo Spinelli (testi concessi in GFDL).