Palazzo Alberti Poja | |
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Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Rovereto |
Indirizzo | Corso Angelo Bettini, 41 |
Coordinate | 45°53′36.35″N 11°02′38″E |
Caratteristiche | |
Tipo | esposizione delle raccolte della Fondazione Museo Civico di Rovereto |
Apertura | 1778 |
Direttore | Alessandra Cattoi |
Sito web | |
Il Palazzo Alberti Poja viene gestito dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto. Si trova in corso Bettini e, con il Palazzo Annona (ora parte storica della Biblioteca civica) costituisce l'accesso al Mart ed all’Auditorium Melotti.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il palazzo, opera dell'architetto Ambrogio Rosmini, venne edificato per il conte Francesco Alberti Poja e per la baronessa Eleonora Piomarta a partire dal 1778. L'interno è riccamente adornato di stucchi e dipinti che, in alcuni casi, sono venuti alla luce e sono stati valorizzati nel corso di restauri recenti.
Nel 1782 al suo interno venne edificata una cappella, oggi esterna al percorso museale e utilizzata come ufficio. Tra gli artisti che lavorarono agli affreschi il pittore veronese Marco Marcola ed il fratello Francesco.[2]
Utilizzo
[modifica | modifica wikitesto]L'edificio viene utilizzato per uffici del Mart, da assessorati ed altri uffici del Comune di Rovereto e dalla Fondazione Museo civico di Rovereto.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Pianterreno
[modifica | modifica wikitesto]Il lungo ambiente unico affrescato col gusto della metà del XIX secolo e la successione delle decorazioni sui muri fa capire che un tempo era diviso in varie stanze, ognuna dipinta secondo un tema dominante.
Piano nobile
[modifica | modifica wikitesto]Vi si accede da un ampio scalone a doppia rampa. L'ingresso al piano è sormontato dallo stemma della famiglia. Comprende varie sale e saloni:
- Sala degli stucchi
- Salone. Notevole il racconto del Giudizio di Paride che si può ammirare sul soffitto
- Stanza con decorazioni su Diana
- Stanza dell'allegoria delle stagioni
- Stanza delle Virtù femminili
- Ambiente aperto. Prima degli ultimi interventi di restauro dell'edificio comprendeva tre stanze che appartenevano, con ogni probabilità, alla padrona di casa, la baronessa Eleonora Piomarta[3]
Portico
[modifica | modifica wikitesto]Il lato nord di Palazzo Alberti Poja, sulla via di accesso al Mart, presenta un breve portico che accoglie due monumenti a bassorilievo dedicati a Paolo Orsi e Federico Halbherr.
Museo
[modifica | modifica wikitesto]Il palazzo, che appartiene al Comune di Rovereto ed alla Provincia autonoma di Trento, è stato restaurato con i contributi del Comune e della Provincia. Espone le raccolte della Fondazione Museo Civico di Rovereto ed è sede di esposizioni temporanee e di altre permanenti.
Mostra permanente Carlo Fait
[modifica | modifica wikitesto]Al pianterreno due sale espongono le opere più significative di Carlo Fait, scultore roveretano attivo soprattutto a Torino, dove è stato per lungo tempo apprendista e collaboratore di Pietro Canonica.[4]
Mostre
[modifica | modifica wikitesto]Palazzo Alberti Poja nel tempo ha organizzato diverse mostre, tra queste:
- Gli spostati. Profughi, Flüchtlinge, Uprchlíci. 1914-1919[5]
- Lo sguardo inquieto. Rovereto nella grande guerra[6]
- Confini e conflitti[7]
- Riapre il '700 a Rovereto. Un viaggio tra le collezioni trentine[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ VisitRovereto.
- ^ A.Gorfer, p.91.
- ^ Franchini Bressa, pp. 5-11.
- ^ Franchini Bressa, p.13.
- ^ Inaugurazione della mostra “Gli spostati. Profughi, Flüchtlinge, Uprchlíci.1914-1919”, su museodellaguerra.it, Museo Storico Italiano della Guerra, 21 novembre 2015. URL consultato il 5 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2016).
- ^ Lo sguardo inquieto. Rovereto nella grande guerra, su trentinograndeguerra.it, Fondazione Museo Civico di Rovereto, 4 ottobre 2014 - 15 marzo 2015. URL consultato il 5 settembre 2016.
- ^ Confini e conflitti, su trentinograndeguerra.it, Fondazione Museo Civico di Rovereto, 27 marzo- 11 ottobre 2015. URL consultato il 5 settembre 2016 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2016).
- ^ Il viaggio nel '700 che fa dialogare arredi ed affreschi, su trentinocorrierealpi.gelocal.it, Gruppo Editoriale L'Espresso, 10 gennaio 2012. URL consultato il 5 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2016).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Lucio Franchini, Eleonora Bressa (collaborazione), Palazzo Alberti Poja, Rovereto, MART, 2012, SBN IT\ICCU\PUV\1438776.
- a cura di Fabrizio Rasera, Le età del museo : storia, uomini, collezioni del Museo civico di Rovereto, Scritti di Claudia Beretta, Francesco Festi, Franco Finotti, Christoph Gasser, Barbara Maurina, Paola Pizzamano, Filippo Prosser, Italo Prosser e Umberto Tecchiati, Rovereto, Osiride - Museo civico di Rovereto, 2004, ISBN 88-7498-028-0.
- AA.VV, Il museo civico di Rovereto, Trento, Provincia autonoma, 1997, SBN IT\ICCU\CFI\0403382.
- Aldo Gorfer, Le valli del Trentino-Trentino orientale, Calliano (Trento), Manfrini, 1975, ISBN 978-88-7024-286-7.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Alberti Poja (famiglia)
- Biblioteca civica Girolamo Tartarotti
- Fondazione Museo Civico di Rovereto
- Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
- Palazzo Annona
- Palazzo Piomarta
- Palazzo Sichardt
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Palazzo Alberti Poja
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Palazzo Alberti Poja, su museocivico.rovereto.tn.it, Fondazione museo civico di Rovereto. URL consultato il 31 agosto 2019.