Pëtr Nikolaevič Pospelov | |
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Pëtr Pospelov in un francobollo sovietico del 1983 | |
Direttore dell'Istituto di Marxismo-Leninismo del Comitato Centrale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica | |
Durata mandato | 7 luglio 1949 – luglio 1952 |
Predecessore | Vladimir Kružkov |
Successore | Gennadij Običkin |
Durata mandato | 25 gennaio 1961 – maggio 1967 |
Predecessore | Gennadij Običkin |
Successore | Pëtr Fedoseev |
Editore Capo della Pravda | |
Durata mandato | 1940 – 1949 |
Predecessore | Ivan Nikitin |
Successore | Michail Suslov |
Deputato del Soviet dell'Unione del Soviet Supremo dell'URSS | |
Legislatura | II, III |
Circoscrizione | Oblast' di Kursk |
Deputato del Soviet delle Nazionalità del Soviet Supremo dell'URSS | |
Legislatura | IV, V, VI |
Circoscrizione | RSFS Russa |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Comunista dell'Unione Sovietica |
Titolo di studio | doktor nauk in storia |
Università | Istituto dei Professori Rossi |
Pëtr Nikolaevič Pospelov (in russo Пётр Николаевич Поспелов?; Konakovo, 20 giugno 1898, 8 giugno del calendario giuliano – Mosca, 21 aprile 1979) è stato un politico e storico sovietico.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Membro del Partito bolscevico dal 1916, fu attivo nel lavoro sindacale e partitico dal 1918. Dal 1931 al 1934 lavorò alla Pravda, di cui successivamente (1940-1949) fu caporedattore. Dal 1930 al 1934 fece parte della Commissione centrale di controllo e dal 1934 al 1939 della Commissione per il controllo partitico. Nel 1939 entrò nel Comitato Centrale, di cui avrebbe fatto parte fino al 1971.[1] Dal 1946 fu membro corrispondente dell'Accademia delle Scienze dell'URSS presso il Dipartimento di storia della filosofia e dal 1953 accademico presso il Dipartimento di scienze storiche.[2] Direttore dal 1949 al 1952 dell'Istituto Marx-Engels-Lenin e dal 1961 al 1967 dell'Istituto di marxismo-leninismo, fece parte dal 1953 al 1960 della Segreteria del PCUS e dal 1957 al 1961 fu candidato membro del Presidium del Comitato.[1]
A metà degli anni cinquanta fu incaricato di presiedere la speciale commissione che si occupò di indagare sul sistema repressivo instaurato da Stalin a partire dagli anni trenta.[3] I lavori della commissione portarono entro l'inizio del 1956 alla riabilitazione di circa 16 000 persone, tra cui Bubnov, Kosior, Postyšev e Kosarev, e costituirono la base del rapporto segreto sul culto della personalità di Stalin letto da Nikita Chruščëv al XX Congresso del PCUS.[4]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Lewin, p. 660.
- ^ Pospelov Pëtr Nikolaevič.
- ^ Boffa, p. 214.
- ^ Orlov et al., p. 428.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Boffa, Storia dell'Unione Sovietica 1945-1964, vol. 4, L'Unità, 1990 [Storia dell'Unione Sovietica, vol. 2, Mondadori, 1979].
- (RU) Moshe Lewin, Sovetskij vek [Il secolo sovietico], Mosca, Evropa, 2008 [The Soviet Century, Verso, 2005].
- (RU) A. S. Orlov, V. A. Georgiev, N. G. Georgieva e T. A. Sivochina, Istorija Rossii. Učebnik [Storia della Russia. Manuale], 4ª ed., Mosca, Prospekt, 2014, ISBN 978-5-392-11554-9.
- (RU) Pospelov Pëtr Nikolaevič, su Spravočnik po istorii Kommunističeskoj partii i Sovetskogo Sojuza 1898-1991. URL consultato il 17 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2017).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pëtr Nikolaevič Pospelov
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