Pëtr Alekseevič Skokov, anche Pjotr Aleksejevich Skokov, Skokof e Skohoff (in russo Пётр Алексеевич Скоков?; San Pietroburgo, 1758 – San Pietroburgo, 4 ottobre 1817), è stato un compositore russo, attivo in particolare a Napoli tra il 1782 e il 1789.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era figlio di un calessiere; studiò presso l'Accademia Russa di Belle Arti della città natale e nel 1774 passò dalla sezione di Architettura a quella di Musica, sotto la guida di Matteo Buini e di Hermann Friedrich Raupach per il clavicembalo. Dopo aver conseguito brillantemente il diploma il 13 agosto 1779[1], ottenne una borsa di studio di tre anni per il perfezionamento della sua formazione in Italia; giunto a Bologna, ebbe contatti col celebre padre Martini, il massimo teorico della musica del tempo[2].
Ma la sua meta era Napoli; vi dimorava stabilmente di certo già nel 1782, quando musicò una cantata per l'arrivo nella città partenopea del granduca di Russia e futuro zar, Pavel Petrovič[3]. Successivamente fu legato al circolo culturale sorto nella residenza dell'ambasciatore russo a Napoli, il conte Pavel Martynovič Skavronskij (1757-1794), appassionato e dilettante di musica, forse il suo mecenate.[4] In casa Skavronskij il 2 febbraio 1787 avvenne infatti probabilmente l'esecuzione della festa teatrale, L'asilo d'amore, da lui musicata su un vecchio libretto di Metastasio[5].
L'anno successivo realizzò la sua composizione più importante, Il Rinaldo, dramma per musica in due atti su libretto di Carlo Sernicola presentato in prima assoluta nel Real Teatro San Carlo di Napoli il giorno 4 novembre 1788, per l'onomastico di Carlo III di Spagna[6]. Si trattava di una versione, profondamente rinnovata (anche per la diversa tipologia di esecutori disponibili nel teatro napoletano), del Renaud di Antonio Sacchini. In una nota manoscritta apposta su una copia del libretto, viene ricordato che per quel lavoro il musicista russo fu ricompensato dal dedicatario, il re di Napoli Ferdinando IV, al pari di un compositore di altissimo livello[7].
Del 1789 è una sua cantata a quattro voci e coro (su testo ancora di Carlo Sernicola) composta in occasione della presa di Očakov da parte dell'esercito russo al comando del generale Grigorij Aleksandrovič Potëmkin[8] ed eseguita il 23 gennaio 1789 ancora nell'abitazione dell'ambasciatore russo Skavronskij[9].
Intorno al 1791 Skokov ritornò a Pietroburgo; non si hanno notizie precise di una sua attività di compositore negli anni di permanenza in Russia, a parte una cantata in onore della zarina Caterina II di Russia eseguita l'11 marzo 1794 e alcune composizioni di musica sacra (cori a cappella) datati tra il 1786 e il 1800[10]. In seguito ricoprì l'incarico di insegnante di canto alla Scuola Teatrale tra il 1806 e il 1812.
Morì indigente nel 1817 a Pietroburgo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gazzetta di San Pietroburgo del 30 agosto 1779
- ^ Mooser, Annales, pag. 283.
- ^ Mooser, Annales, pagg. 322-323.
- ^ Skavronskij costituisce l'esempio limite della passione russa per la musica italiana, allora molto diffusa: “impenitente melomane, aveva la curiosa mania di rivolgersi alla servitù e ai familiari in recitativo secco”, abitudine che infastidiva parecchio la sua sovrana Caterina II, la quale dette incarico al proprio segretario Aleksandr Chrapovickij e al musicista Martin y Soler di metterne in ridicolo l'atteggiamento nell'opera Pesneljubie (Melomania) (Mario Corti, Musicisti italiani alla corte di Caterina la Grande, in Catalogo della 43ª edizione, “Omaggio alla Russia”, del Festival delle Nazioni di Città di Castello, 2010, p. 38; vedi anche: id., La musica italiana nel Settecento a San Pietroburgo, «Philomusica on-line», rivista del Dipartimento di Musicologia e Beni culturali dell'Università di Pavia).
- ^ Mooser, Annales, pagg. 283, 519-520
- ^ Mooser, Annales, pagg. 283, 531-532; Marinelli, L'opera russa; Maximovitch, L'opera russe; Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti (Le Biografie, VII, pag. 311) e (I titoli e i personaggi, II, pag. 670); Sartori, I libretti, vol. 5, n. 19851 (Renaud); Musica in scena, vol. 3, pag. 339.
- ^ Copia del libretto Il Rinaldo nella Biblioteca pubblica di San Pietroburgo.
- ^ L'ambasciatore Skavronskij aveva sposato una delle nipoti del generale Potëmkin, Caterina Engelhardt.
- ^ Mooser, Annales, pagg. 283, 541-542
- ^ Mooser, Annales, pagg. 283-4; Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Robert Aloys Mooser, Annales de la musique et des musiciens en Russie au 18. siecle, Ginevra, Mont-Blanc, 1948-1951, vol. 2: L'epoque glorieuse de Catherine II, 1762-1796, pagg. 282-284; 322-323; 519-520; 531-532; 541-542.
- Carlo Marinelli, L'opera russa, in Storia dell'opera, ideata da Guglielmo Barblan e diretta da Alberto Basso, Torino, UTET 1977, vol. 2, t. II, pag. 173.
- Michel Maximovitch, L'opéra russe: 1731-1935, Losanna, L'Age d'Homme, 1987, pag. 25.
- voce: Skokov, Pëtr Alekseevič, in Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti, diretto da Alberto Basso, Torino, UTET, 1988 (Le Biografie, VII, pag. 311).
- Claudio Sartori, I libretti italiani a stampa dalle origini al 1800, Cuneo, Bertola e Locatelli, 1992, vol. 5: R-Z, n.19851 (Rinaldo)
- Musica in scena: storia dello spettacolo musicale, diretta da Alberto Basso. vol. 3: L'opera negli altri paesi europei, nelle Americhe e in Australia, Torino, UTET, 1996, pag. 339. ISBN 8802049394.
- voce Rinaldo, in Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti, diretto da Alberto Basso, Torino, UTET, 1999 (I titoli e i personaggi, II, pag. 670).
- Marina Ritzarev, Eighteenth-century Russian music, Aldershot/Burlington VT, Ashgate, 2006. ISBN 0754634663.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 457159035156001380004 · SBN MUSV071557 |
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