Omicidio di Dax omicidio | |
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Tipo | accoltellamento |
Data | 16 marzo 2003 05:45 circa |
Luogo | Milano |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Obiettivo | Davide "Dax" Cesare |
Responsabili |
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Motivazione | Vendetta |
Conseguenze | |
Morti | 1 |
Feriti | 3 |
L'omicidio di Davide Cesare (Brescia, 7 novembre 1976 - Milano, 16 marzo 2003), noto come Dax, è avvenuto nella mattinata del 16 marzo 2003 a Milano.
Nonostante gli autori del delitto abbiano smentito l'appartenenza a ogni gruppo politico, la loro forte simpatia per ambienti di estrema destra ha conferito all'evento e al processo che ne è seguito una vasta risonanza, sia in Italia sia all'estero.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'antefatto
[modifica | modifica wikitesto]Davide Cesare, detto Dax, aveva 26 anni, abitava a Rozzano, in provincia di Milano, aveva una figlia di sei anni, lavorava come operaio e camionista ed era militante del centro sociale di via Gola[1]. La settimana prima del suo omicidio, precisamente il 10 marzo 2003, Federico Morbi fu aggredito mentre portava a passeggio il proprio cane, di nome "Rommel" in onore del generale tedesco dell'Afrikakorps. Proprio il nome del cane, interpretato come indice di simpatie neonaziste, scatenò contro Morbi una aggressione che fu denunciata il giorno seguente alla polizia[2]. Morbi riportò lesioni giudicate guaribili in cinque giorni. Gli autori dell'aggressione, circa una decina di persone, furono dallo stesso aggredito indicate come appartenenti all'area antagonista di estrema sinistra e gravitanti nella stessa zona[2].
L'aggressione
[modifica | modifica wikitesto]La notte del 16 marzo, Davide Cesare si trovava in un bar di Milano, nella zona ticinese, in via Brioschi, insieme ad altri tre amici, militanti del centro sociale O.R.So. Usciti per fumare una sigaretta assieme, i quattro furono vittime di un agguato premeditato da Federico, Mattia e Giorgio Morbi[3][4] i quali erano convinti di aver rintracciato gli autori dell'aggressione subita la settimana precedente[5]. I quattro militanti dei centri sociali furono aggrediti e non fecero in tempo a difendersi[6]. Due furono accoltellati: uno di loro, ferito da una decina di coltellate nelle parti vitali, si salvò solo dopo un'operazione durata l'intera notte, mentre per Davide Cesare i colpi furono fatali.
I disordini del San Paolo
[modifica | modifica wikitesto]Appena diffusa la notizia del decesso, alcuni militanti della sinistra antagonista si ritrovarono all'esterno dell'ospedale San Paolo, dove erano ricoverate le vittime dell'aggressione, per sincerarsi delle loro condizioni. Essi non sapevano che Davide Cesare era morto. Polizia e Carabinieri si schierarono all'esterno dell'edificio per impedire loro l'accesso al pronto soccorso. Raggiunte da rinforzi, le forze dell'ordine decisero di bloccare l'accesso ai militanti.[7] Ne seguirono scontri verbali e pestaggi[8] per strada[9] e nei corridoi dell'ospedale, poi denunciati alle forze dell'ordine.
A causa di questi avvenimenti il personale del pronto soccorso dovette interrompere il servizio fino alle sette del mattino seguente e molti pazienti furono spostati in altre strutture per ricevere adeguate cure.[10][11][11].
Il processo
[modifica | modifica wikitesto]Nel maggio 2004 ci furono le sentenze. Federico Morbi, il maggiore dei due fratelli, fu condannato a sedici anni e otto mesi di reclusione. Il padre, inizialmente prosciolto perché non ritenuto responsabile dell'aggressione, è stato condannato a una reclusione di tre anni e quattro mesi per il tentato omicidio di uno degli altri ragazzi aggrediti quella notte[12]. Al figlio minore, Mattia Morbi (che aveva 17 anni la sera dell'omicidio), il Tribunale dei Minori ha concesso l'affidamento in prova in una comunità per un periodo di tre anni[13]. Le pene inflitte non si discostano di molto da quelle richieste dal Pubblico Ministero Nicola Di Plotti, che aveva ritenuto applicabile la detenzione per diciotto anni al primo e per cinque al secondo. Alle pene detentive vanno aggiunti 150 000 euro di risarcimento alla madre, 100 000 alla compagna e 100 000 alla figlia della vittima. Uno degli avvocati che rappresentò la famiglia Cesare nel processo era Giuliano Pisapia, che sarebbe poi diventato sindaco di Milano il 1º giugno del 2011[6].
Per quanto riguarda, invece, i fatti accaduti all'ospedale San Paolo, la sentenza di primo grado è arrivata nel 2006 con tre condanne e quattro assoluzioni. Due compagni di Davide Cesare sono stati condannati a un anno e otto mesi, mentre un maresciallo dei carabinieri a sette mesi. I giudici hanno inoltre imposto ai militanti il pagamento di una provvisionale per risarcimenti di 100 mila euro[14]. Assolti, invece, sia altri due militanti dei centri sociali milanesi, sia altri due esponenti delle forze dell'ordine, per i quali la Procura della Repubblica aveva chiesto la condanna[14]. In sede di processo d'appello, il maresciallo dei carabinieri è stato invece assolto, restando confermate le altre decisioni del tribunale; la sentenza d'appello è stata confermata dalla Cassazione nel 2009[15].
Il centro sociale O.R.So è stato nel frattempo sgomberato l'11 ottobre 2006[16].
Conseguenze politiche
[modifica | modifica wikitesto]In occasione del funerale di Davide Cesare, tenutosi a Rozzano il 22 marzo 2003, si è svolta una grande manifestazione durante la quale la Banda Bassotti ha suonato per rendere omaggio al morto: alla cerimonia erano presenti circa 1200 persone provenienti da tutta la Lombardia.
L'uccisione acuì le tensioni tra estrema destra e l'estrema sinistra in una crescente violenza che ha ricordato gli anni di piombo[17]. Davide Cesare è diventato un simbolo della lotta antifascista e anticapitalista per i movimenti di sinistra e i partiti comunisti che hanno organizzato in suo nome eventi e manifestazioni di natura politica[18]. Una lapide commemorativa fu posta in via Brioschi (la strada in cui Davide Cesare fu ucciso). Graffiti in memoria di Davide Cesare sono piuttosto comuni a Milano, spesso accompagnati da scritte come "Dax vive" e "Dax odia ancora".[19] Nel 2007, la cancellazione da parte del Comune di uno di questi graffiti, posto alla Darsena, sollevò alcune polemiche e fu condannata dalle associazioni di attivisti e da alcuni membri della giunta comunale[20]. L'allora assessore alla Cultura del Comune di Milano, Vittorio Sgarbi, si oppose a questa decisione, attribuendo al graffito una buona qualità artistica, che andava preservata per senso di "pietas" nei confronti di Davide Cesare.[21]
Un corteo è stato organizzato anche nel decennale della morte di Davide Cesare, assurto a simbolo della lotta antifascista; vi hanno partecipato circa 4000 manifestanti. Degli incidenti durante la manifestazione hanno causato notevoli disagi per le vie del centro di Milano: sono stati calcolati circa 400.000 euro di danni per la distruzione di vetrine e per danneggiamenti ad autovetture.[22][23][24]
Altri tributi
[modifica | modifica wikitesto]'O Zulù ha reinterpretato la canzone Stalingrado Milano Baghdad, dedicata a Dax da Microplatform, che contiene lo slogan "sedici marzo, bandiere rosse al vento: uccidono un compagno, ne nascono altri cento".
A Milano, in ricordo della vittima, sono state affisse due targhe. Una di esse recita[25]:
«Rassegnazione è paura e complicità!
Contro la rassegnazione pensare l'impensabile!
Contro la paura imparare il coraggio!
Cospirare vuol dire respirare insieme
Viva Dax libero e ribelle
Davide 16.03.03
Ucciso perché militante antifascista»
L'altra recita: «Dax vive qui, 16-3-2003, Antifascista»[26].
A Cosenza i Lumpen gruppo dal genere punk rock oi, nel 2011, dedica una canzone a Dax dal titolo:"Dax odia ancora" , contenuta nell'album " In ogni caso nessun rimorso".
Il fumettista Zerocalcare lo ha ricordato nel fumetto "La scuola di pizze in faccia del professor Calcare" all'interno di un capitolo che spiega l'impossibilità di dialogo con i movimenti che si rifanno al fascismo.
Il rapper Aban gli ha dedicato la canzone "Dax" contenuta nell'album "Rap Inferno" del 2021.
Film sull'evento
[modifica | modifica wikitesto]- Andrea Pastor, Con Dax nel cuore, 2003. URL consultato il 20 marzo 2013.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Chi era Davide Cesare, su ilpost.it.
- ^ a b La Repubblica/cronaca: La vendetta dopo le botte per il cane dal nome nazi, su www.repubblica.it. URL consultato il 23 marzo 2023.
- ^ La Repubblica/cronaca: Milano, tre persone fermate per l'aggressione di via Brioschi, su www.repubblica.it. URL consultato il 23 marzo 2023.
- ^ La Repubblica/cronaca: Giovane ucciso a Milano convalidati due fermi, su www.repubblica.it. URL consultato il 23 marzo 2023.
- ^ La Repubblica/cronaca: La vendetta dopo le botte per il cane dal nome nazi, su www.repubblica.it. URL consultato il 23 marzo 2023.
- ^ a b Paolo Berizzi, la Repubblica, 30 marzo 2004, http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/03/30/dax-fu-un-aggressione-premeditata.mi_004dax.html . URL consultato il 26 marzo 2013.
- ^ Luigina Venturelli, Omicidio Dax, condannati figlio e padre. Milano, il ragazzo del centro sociale Orso fu accoltellato: 16 anni a Federico, 3 anni e 8 mesi a Giorgio Morbi (XML), in L'Unità, 15 maggio 2004. URL consultato il 26 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2013).
- ^ PROCESSO DI APPELLO PER I FATTI SAN PAOLO (PDF), su csa-baraonda.noblogs.org.
- ^ AA.VV., Le mille e una... Milano. Voci dal Mediterraneo sulla città, Milano, Rubbettino editore, 2004, ISBN 8849809360.
- ^ Antonella Cremonese, Botte e feriti tra forze dell'ordine e centri sociali. Chiuso per una notte il pronto soccorso del San Paolo, in Corriere della Sera, 18 marzo 2003. URL consultato il 29 aprile 2013.
- ^ a b Battezzati Alberto, Battezzati Pier Maria, Corriere della Sera, 18 marzo 2003, https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2003/marzo/18/Assalto_all_ospedale_Era_inferno_co_7_030318008.shtml . URL consultato il 29 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
- ^ Adnkronos, MILANO: OMICIDIO DAX, PER LEGALE FAMIGLIA SENTENZA GIUSTA, su Adnkronos, 14 maggio 2004. URL consultato il 23 marzo 2023.
- ^ All' assassino di Dax 16 anni - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 23 marzo 2023.
- ^ a b Dax - Sentenza sui fatti del San Paolo, su www.reti-invisibili.net. URL consultato il 23 marzo 2023.
- ^ intervista all'avvocato[collegamento interrotto]
- ^ Andrea Galli, Sgomberato il centro sociale Orso. Il quartiere: era ora, in Corriere della Sera, 12 ottobre 2006. URL consultato il 16 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
- ^ Paolo Biondani, Sant' Ambrogio, tornano gli anni di piombo, in Corriere della Sera, 7 giugno 2006. URL consultato il 23 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
- ^ Ecco alcuni esempi di tali manifestazioni:
- Incontro pubblico ""in ricordo di Dax [collegamento interrotto], su daxresiste.org. URL consultato il 23 marzo 2013.
- La Statale all’insegna di Dax, su milanoinmovimento.com. URL consultato il 13 marzo 2013.
- Corteo studentesco, su cantiere.org, 15 marzo 2013. URL consultato il 22 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2013).
- Concorso letterario sul tema "La Resistenza di oggi" dedicato alla memoria di Davide Cesare "Dax", su carmencovito.com, 2005. URL consultato il 4 aprile 2013 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2008).
- Giovani comunisti [collegamento interrotto], su giovanicomunisti.it. URL consultato il 4 aprile 2013.
- Rifondazione comunista, su www2.rifondazione.it.
- Essere comunisti [collegamento interrotto], su esserecomunisti.it.
- Rifondazione comunista - Genova, su rifondazionegenova.org.
- ^ Giangiacomo Schiavi, Milano, via Gola cancelli la scritta ignobile contro la polizia, in Corriere della Sera. URL consultato il 17 luglio 2018.
- ^ Sandro de Riccardis, Via il murale per Dax, è scontro, La Repubblica, 6 settembre 2007. URL consultato il 25 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2011).
- ^ Archivio Corriere della Sera, su archivio.corriere.it. URL consultato il 23 marzo 2023.
- ^ Incidenti al corteo in ricordo di Davide Cesare (Dax), su cronacalive.it, 16 marzo 2013. URL consultato il 7 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2013).
- ^ Milano. L'antifascismo vive nelle lotte, su pane-rose.it, 18 marzo 2013. URL consultato il 20 marzo 2013.
- ^ Redazione, Corteo Dax Milano centri sociali, 400mila euro di danni. E Pisapia cosa dice? - Notizie Milano, su Cronaca Milano, 18 marzo 2013. URL consultato il 23 marzo 2023.
- ^ Targa per Davide Cesare in Via Brioschi (JPG), su milanoinmovimento.com. URL consultato il 4 aprile 2013.
- ^ Targa per Dax voluta dai suoi compagni (JPG), su 1.citynews-milanotoday.stgy.it. URL consultato il 4 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA.VV, Le mille e una... Milano. Voci dal Mediterraneo sulla città, Milano, Rubbettino editore, 2004, ISBN 88-498-0936-0.
- AA.VV, Ti racconto dax, Purple Press, 2009, ISBN 978-88-95903-24-8.
- AA.VV, Riot, storie di ordinaria resistenza, BePress, 2012, ISBN 88-96130-30-1.
- Antonino Alesi, Interminabili disordini, BePress, 2011, ISBN 88-96130-22-0.
- Antonino Alesi, Cockney è bello. Racconti di vita skinhead, di movimento, immigrazione e di piccoli bastardi degli anni '80, BePress, 2012, ISBN 88-96130-26-3.
- Cristiano Armati, Cuori rossi, Newton Compton, 2010, ISBN 88-541-1886-9.
- Adriano Chiarelli, Malapolizia, Newton Compton, 2011, ISBN 978-88-541-3523-9.
- Giorgio Galli, Piombo Rosso, Baldini e Castoldi, 2004, ISBN 88-8490-507-9.
- Beppe Grillo, Santi laici: Storie di uomini e donne che hanno dato la vita per salvare la nostra democrazia, Rizzoli, 2011, ISBN 978-88-586-2001-4.
- Matteo Guarnaccia, Giancarlo Ascari, Quelli che Milano: Storie, leggende, misteri e varietà, Rizzoli, 2010, ISBN 978-88-17-04545-2.
- Paola Savoldi, Davide Zanoni, Milano in Contrasto, Maggioli, 2007, ISBN 88-387-4111-5.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Dax resiste, sito monografico dedicato a Dax, su daxvive.info. URL consultato il 23 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2013).
- Dax Vive: Milano sette anni dopo, su YouTube, Bonsai Tv, 16 marzo 2010. URL consultato il 4 aprile 2013.