L'omeottoto o omeoptoto (dal greco ὁμοιόπτωτον, in latino homoeoptoton «uguale nella flessione»), è una figura retorica propria delle lingue flessive (come l'italiano o il latino, ma non l'inglese) che consiste nel far terminare le ultime parole delle frasi con gli stessi casi. È l'equivalente sintattico dell'omoteleuto, che consiste invece nel far terminare le parole con le stesse lettere.
Esempi
[modifica | modifica wikitesto]Nell'esempio che segue, in latino, due frasi coordinate contengono la stessa struttura con l'accusativo e il genitivo.
«Hominem laudem egentem virtutis, abundantem felicitatis?»
«Dovrei lodare un uomo carente di virtù, ma abbondante di buona fortuna?»
Nell'esempio che segue il verbo cognoscit è seguito da diversi participi coordinati tutti in accusativo.
«Sed neque currentem, sed nec cognoscit euntem, tollentemque / manu saxumque inmane moventem»
«Senza veder nè come indi il togliesse, / Nè come lo levasse, nè se gisse, / Nè se corresse.»
Nelle lingue non flessive si confonde in pratica con l'omoteleuto e la rima:
«In activitie commendable, in a Common wealth profitable, and in warre terrible.»
«nell'attività lodevole, in un Commonwealth profittevole, e in guerra terribile»