L'occidentalismo[2] (in lingua inglese: Western chauvinism, sciovinismo occidentale) è una forma di sciovinismo che esprime un atteggiamento etnocentrista di ammirazione per la pretesa superiorità dell'Occidente, come luogo geografico che ospita culture eurocentriche o identitarie: esso sorge in opposizione sia al cosmopolitismo[3], sia alle culture espresse in altri ambiti geografici[4].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]A partire dal XIX secolo comincia ad emergere una spiegazione del successo della civiltà occidentale, che punta sulla condizione dell'irregolarità storica che produceva i divari nello sviluppo, a seguito della prima rivoluzione industriale. Questi differenziali di crescita sono stati motivo per un discorso di modernizzazione pro-occidentalizzazione, che rifletteva il desiderio delle società in via di sviluppo tardivo di superare i problemi dell'arretratezza. Nell'Asia del diciannovesimo secolo, ad esempio, l'immagine della civiltà occidentale è stata una parte centrale degli sforzi per affrontare la sfida della modernità globale.
Questo guardare globalmente alla riuscita del modo di produzione capitalistico, già affermatosi in Occidente con la rivoluzione industriale, spiegherebbe perché è stato solo a cavallo tra il XIX e il XX secolo - in risposta agli apparenti pericoli dell'autorafforzamento "orientale" - che si sia affermato, in alcune fasce della intellettualità europea occidentale e nordamericana, un discorso pervasivo di identificazione collettiva[5].
Negli scritti di W. G. Sebald come ad esempio Gli anelli di Saturno è presente una descrizione dettagliata della ribellione dei Taiping, degli atti raccapriccianti degli inglesi in Cina e le ugualmente raccapriccianti misure dei cinesi contro i Taiping. Sebald racconta della distruzione dello Yuan Ming Yuan e spiega che il motivo addotto per questa irragionevole esplosione di violenza, contro un bellissimo giardino, è l'incapacità degli inglesi di capire come possa esistere un luogo così arcadico in una cultura inferiore.
In questa descrizione Sebald si confronta con l'occidentalismo con l'improvvisa consapevolezza che una cultura considerata inferiore alla cultura occidentale è in grado di produrre un luogo di bellezza sconosciuto agli occhi occidentali. La frustrazione derivante da questa sfida alla loro precedente visione della cultura cinese porta a una reazione estrema degli inglesi. Sebbene Sebald presenti i colonizzatori britannici in una luce negativa, non è sua intenzione evocare l'immagine di una Cina arcadica sottomessa dagli occidentalisti. In effetti, Sebald chiarisce che non è la violenza occidentale il grande male, ma la natura umana, che fa della storia una lotta costante per il dominio.[6]
Negazione del multiculturalismo
[modifica | modifica wikitesto]L'occidentalismo è stato definito dal giornalista e storico[7] James Stout come una vaga ideologia politica che combina il mito della Golden Era, che si avvicina a una prospettiva coloniale che ha preceduto il fascismo, in quanto si basava su ciò che l'accademico, attivista politico e critico letterario Edward W. Said chiamava una costruzione "orientalista" delle culture non occidentali come l'opposto del razionalismo, della scienza e del progresso occidentali. L'"orientalismo" di Said sosteneva essenzialmente che il colonialismo costruiva "l'Oriente", quindi usava questa costruzione retorica come prova dell'inferiorità dell'"Oriente". Quindi usa quel falso costrutto per costruire la supremazia dell'"Occidente" come culturale piuttosto che razziale: dichiara di "accettare" membri non bianchi, purché essi accettino valori occidentali "tradizionali".[8]
Il discorso metodologico celerebbe quindi una sottesa prevalenza identitaria: è quanto denunciano le elites del Sud del mondo quando vedono proporre soluzioni, per il problema dello sviluppo economico, tutte conformi agli interessi, alle culture ed alle visioni del mondo dell'Occidente. In tal senso il termine sciovinismo occidentale:
- è stato utilizzato con connotazione negativa, nel mondo arabo, da chi lo utilizza (in lingua araba: الشوفينية الغربية, ālšwfynyة ālġrbyة) per stigmatizzare le tesi che considerano la cultura occidentale l'unica via per la modernizzazione[9][10];
- è stato usato dal giurista Akalemwa Ngenda per indicare, in senso dispregiativo, le norme internazionali concernenti la proprietà intellettuale[11] prodotte soprattutto a tutela degli interessi economici del Primo mondo.
Politica
[modifica | modifica wikitesto]Negli Stati Uniti l'occidentalismo è promosso esplicitamente dall'alt-lite, da alcune fazioni del mondo conservatore statunitense[12][2 1], ed è associato principalmente con il gruppo Proud Boys.[13][14][15][16]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Did the Proud Boys’ flag change? Its meaning and symbols explained, su The Focus, 1º ottobre 2020. URL consultato il 3 novembre 2021.
- ^ occidentalismo, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ Inteso come "cultura universalisticamente astratta e valida per tutti, seppur sia mai esistita in realtà. Le culture sono sempre concrete, storicamente determinate, contestualizzate": I. Trujillo, Giustizia globale. Le nuove frontiere dell'eguaglianza, Bologna, Il Mulino, 2007, p. 175.
- ^ M.F. Sciacca, Cultura e anticultura, Torino, Borla, 1969, distingue tra Occidente e occidentalismo: mentre il primo è luogo di incubazione della civiltà occidentale, il secondo spesso esprime rigetto del relativismo culturale e del multiculturalismo: in questa seconda accezione, l’Occidente è semplicemente un ambito geografico che esprime una cultura locale al pari delle altre e che, però, afferma la pretesa di superiorità sulle altre, provocandone il rifiuto con forme esasperate di anti-occidentalismo: Cfr. I. Buruma e A. Margalit, Occidentalism: The West in the Eyes of Its Enemies, New York, The Penguin Press, 2004; trad. it. L’Occidente agli occhi dei suoi nemici, a cura di N. Isola, Torino, Einaudi, 2004.
- ^ Joseph Leigh, Geoculture and unevenness: Occidentalism in the history of uneven and combined development, in Cambridge Review of International Affairs, Taylor & Francis (Routledge), Settembre 2020.
- ^ (EN) Christian Hein, From Normative Chauvinism to Cultural Relativism - Stages in the Reception of Foreign Cultural Systems in German Thought and Literature, in Interface - Journal of European Languages and Literatures, vol. 3, n. 0, 21 giugno 2017, DOI:10.6667/interface.3.2017.41. URL consultato il 20 gennaio 2022.
- ^ (EN) James Stout, Author at Poynter, su Poynter. URL consultato il 21 gennaio 2022.
- ^ (EN) James Stout, A guide to the identities and language of the far right, su poynter.org.
- ^ (AR) نوح سميث - العولمة تضيق فجوة الثروة, su الشرق الأوسط. URL consultato il 20 gennaio 2022.
- ^ (AR) Hassan Ahmed Ibrahim, La continuità della storia tra scontro di interessi e dialogo di civiltà.
- ^ (EN) Akalemwa Ngenda, The Nature of the International Intellectual Property System: Universal Norms and Values or Western Chauvinism?, in Information & Communications Technology Law, vol. 14, n. 1, 1º gennaio 2005, pp. 59-79.
- ^ (EN) Sam Jacobs, Cultural Superiority Isn't Racism: Why Western Values Underpin the World’s Best Countries, su Ammo.com. URL consultato il 20 gennaio 2022.
- ^ (EN) What do Proud Boys stand for? 'Western chauvinism' explained, su The Focus, 22 ottobre 2020. URL consultato il 24 ottobre 2021.
- ^ (EN) David Evans, What is a Western Chauvinist?, su The Wentworth Report, 30 settembre 2020. URL consultato il 24 ottobre 2021.
- ^ (EN) Who are the Proud Boys, 'western chauvinists' involved in political violence?, su the Guardian, 14 luglio 2018. URL consultato il 24 ottobre 2021.
- ^ (EN) From Alt Right to Alt Lite: Naming the Hate, su adl.org.
- ^ Descritto nell'articolo come "Western cultural chauvinism".