Nivedita, pseudonimo di Margaret Elizabeth Noble, nota anche come Sister Nivedita, Sorella Nivedita o Suor Nivedita (Dungannon, 28 ottobre 1867 – Darjeeling, 13 ottobre 1911), è stata una missionaria, educatrice e attivista irlandese naturalizzata indiana seguace del guru indiano Vivekananda e promotrice dell'indipendenza dell'India[1][2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Margaret Noble nacque nel 1867 in Irlanda (attuale Irlanda del Nord)[1], nella contea di Tyrone[2], come primogenita di Samuel Richmond Noble e Mary.[1] Studiò all'Halifax College e apprese le teorie pedagogiche di Froebel e Pestalozzi.[2] Dall'età di 17 anni divenne un'insegnante in istituti dell'Irlanda e dell'Inghilterra, finché nel 1892 non fondò una propria scuola a Wimbledon[2][1] dove poté applicare i metodi educativi dei due pedagogisti[2]. Grazie alle sue abilità oratorie scritte e orali, conobbe George Bernard Shaw e Thomas Huxley al Sesame Club di Londra[1] e fece un'orazione in favore dell'Home Rule Bill.[2]
Fu fatidico invece l'incontro con Vivekananda durante la sua visita in Regno Unito nel 1895: persuasa dai principi del Vedanta e dall'umanesimo del guru, lo scelse come proprio maestro spirituale e si fece promotrice del suo movimento[2][1] in Inghilterra tra il 1896 e il 1897[2] o 1898[1], anno in cui si trasferì personalmente in India[1] come missionaria.[2]
Vivekananda la ribattezzò Nivedita ("colei che si dedica") per la sua devozione alla causa, in particolare mirata all'educazione femminile.[1] A Calcutta (Kolkata), infatti, creò una piccola scuola (la Sister Nivedita Girls' School[2]) dove fondeva la tradizione indiana e gli ideali occidentali.[1] Tra il 1899 e il 1902 chiuse l'istituto per raccogliere fondi all'estero; dopo la riapertura, le studentesse poterono seguire anche corsi di arte e artigianato oltre al curriculum di base.[1] Al di là al suo impegno educativo, si dedicò ad aiutare la popolazione più bisognosa di Calcutta e del Bengala durante periodi di crisi quali epidemie, carestie e alluvioni.[1]
Dopo la morte di Vivekananda nel 1902, l'attenzione di Nivedita si dirottò verso l'indipendenza dell'India.[1][2] Prima nel 1905 si oppose alla partizione del Bengala, poi sostenne il movimento Swadeshi per il boicottaggio delle merci britanniche in favore delle produzioni locali.[1] Promosse sia in India sia all'estero l'arte e l'educazione delle donne indiane attraverso lezioni e conferenze[1] e fece pressione su membri del Parlamento britannico per sostenere la causa indiana[2]. Tra i suoi scritti più rilevanti si annoverano Kali the Mother, The Master as I Saw Him e The Web Of Indian Life, questo considerato uno dei più equilibrati resoconti occidentali della società indù.[2]
La sua salute divenne cagionevole a causa del suo stile di vita austero e dei suoi ritmi di lavoro, abbastanza da provocarne la morte prematura nel 1911 all'età di 44 anni.[1] Il suo corpo fu sottoposto a cremazione a Darjeeling.[2]
Impatto culturale
[modifica | modifica wikitesto]Il popolo indiano la accolse come una sorella per il suo impegno, sfociando nella venerazione.[1] Fu chiamata «madre del popolo» dal suo amico poeta Rabindranath Tagore.[1][2] Sul suo memoriale è inscritta la frase «Qui riposa Sorella Nivedita, che diede tutta se stessa all'India».[2]
In suo onore fu emesso un francobollo in India.[2] La Ramakrishna Sarada Mission continua a gestire la sua scuola nel XXI secolo.[1]
Opere (parziali)
[modifica | modifica wikitesto]- In lingua originale
- Kali the Mother[2], Swan Sonnenschein & Co.,. 1900.
- The Web of Indian Life[2], W. Heinemann 1904
- Cradle Tales of Hinduism, Longmans 1907
- An Indian Study of Love and Death, Longmans, Green & Co.,
- The Master as I Saw Him[2], 1910
- Select essays of Sister Nivedita, 1911 Ganesh & Co.,
- Studies from an Eastern Home, Longmans, Green & Co., 1913
- Myths of the Hindus & Buddhists, George G. Harrap & Co., Londra, 1913
- Notes of some wanderings with the Swami Vivekananda, 1913
- Footfalls of Indian History, Longmans, Green & Co., 1915
- Religion and Dharma, Longmans, Green, and Co., 1915
- In lingua italiana
- (con Ananda Kumarasvami) Miti dell'India e del buddhismo, trad. di Anna Odierno, Bari, G. Laterza, 1927
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s (EN) Nivedita, in Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. URL consultato il 24 luglio 2024.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t (EN) Kate Newmann, Margaret Noble (1867 - 1911): Missionary and writer, su Dictionary of Ulster Biography, Ulster History Circle. URL consultato il 24 luglio 2024.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina in lingua inglese dedicata a Nivedita
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nivedita
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Nivedita, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Nivedita, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 39446912 · ISNI (EN) 0000 0001 1057 1614 · LCCN (EN) n50006031 · GND (DE) 118641336 · BNE (ES) XX967963 (data) · BNF (FR) cb12320475c (data) · J9U (EN, HE) 987007266052805171 · CONOR.SI (SL) 7641187 |
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