Nitrato di zinco | |
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | Zn(NO3)2 |
Massa molecolare (u) | 189,39 297,46 (esaidrato) |
Aspetto | solido bianco |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 231-943-8 |
PubChem | 24518 |
SMILES | [N+](=O)([O-])[O-].[N+](=O)([O-])[O-].[Zn+2] |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 2,06 (20 °C) |
Solubilità in acqua | 1843 g/L (20 °C, esaidrato) |
Temperatura di fusione | 318 (45 °C, tetraidrato) ~309 (36 °C, esaidrato) |
Proprietà tossicologiche | |
DL50 (mg/kg) | 1190 (ratto, orale) |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
attenzione | |
Frasi H | 272 - 302 - 315 - 319 - 335 - 410 |
Consigli P | 273 - 302+352 - 305+351+338 [1] |
Il nitrato di zinco è un sale di zinco dell'acido nitrico; è un composto chimico inorganico con la formula Zn(NO3)2. Questo sale bianco e cristallino è altamente deliquescente e si incontra tipicamente come Zn(NO3)2•6H2O esaidrato, motivo per cui è molto raro cristallizzare il nitrato di zinco con nessuna molecola di acqua nel solido. È solubile sia in acqua che in alcool.
A temperatura ambiente si presenta come un solido bianco inodore. La struttura più comune è il nitrato di zinco diidrato, una struttura determinata da D. Petrovic e B. Ribár nel 1975.[2] Può anche cristallizzare come tetra- o esaidrato. È un composto nocivo e irritante.
Sintesi e reazioni
[modifica | modifica wikitesto]Il nitrato di zinco viene solitamente preparato sciogliendo lo zinco in acido nitrico; questa reazione è dipendente dalla concentrazione, con una reazione in acido concentrato che forma anche nitrato di ammonio:
Per riscaldamento, subisce una decomposizione termica per formare ossido di zinco, diossido di azoto e ossigeno.
Applicazioni
[modifica | modifica wikitesto]Il nitrato di zinco non ha applicazioni su larga scala, ma viene utilizzato su scala di laboratorio per la sintesi di polimeri di coordinazione[3]. La sua decomposizione controllata in ossido di zinco è stata utilizzata anche per la generazione di varie strutture a base di ZnO, inclusi i nanofili[4].
Può essere usato come mordente nella tintura. Un esempio di reazione dà un precipitato di carbonato di zinco:
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ scheda del nitrato di zinco su IFA-GESTIS Archiviato il 16 ottobre 2019 in Internet Archive.
- ^ (EN) Acta Cryst. (1975). B31, 1795-1796 https://doi.org/10.1107/S0567740875006243[1]
- ^ (EN) Sarah A Barnett e Neil R Champness, Structural diversity of building-blocks in coordination framework synthesis—combining M(NO3)2 junctions and bipyridyl ligands, in Coordination Chemistry Reviews, vol. 246, n. 1-2, novembre 2003, pp. 145–168, DOI:10.1016/S0010-8545(03)00121-8.
- ^ (EN) Lori E. Greene, Benjamin D. Yuhas, Matt Law, David Zitoun e Peidong Yang, Solution-Grown Zinc Oxide Nanowires, in Inorganic Chemistry, vol. 45, n. 19, settembre 2006, pp. 7535–7543, DOI:10.1021/ic0601900.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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