Nikolaus Gerhaert, detto Nikolaus von Leyden (Leida, 1420 – Vienna, 11 giugno 1473), è stato uno scultore olandese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Lavorò soprattutto in Germania - si hanno informazioni certe dei suoi soggiorni a Treviri, Strasburgo, Costanza e Vienna, tra il 1462 e il 1473. Viene considerato dai critici d'arte come uno degli scultori più importanti e significativi tra quelli operanti in Germania nel XV secolo,[1] capace di espandere la sua influenza su tutti i movimenti plastici ben oltre il Cinquecento, sia per contatti diretti o indiretti, sia per suggestioni, manifeste o celate.[2] [3] Le ben poche notizie riguardanti le sue origini, la sua formazione, la sua carriera, sono solo in parte compensate dalla firma e dalla datazione di alcune sue opere.
Quello che si può ricavare dallo studio stilistico delle sue sculture, è che Gerhaert fu dotato di una cultura impetuosa, fremente, connessa ad un ampio numero di esperienze e di relazioni artistiche tradizionali e passate, ma rivisitate, rinnovate e ripresentate all'interno delle correnti più creative a lui contemporanee.[2]
Se la nascita a Leida non delinea gli elementi della sua formazione, alcune influenze e derivazioni stilistiche di Gerhaert si possono far risalire sia all'elevatezza di spirito e volitiva, all'autenticità, alla tendenza monumentale di Claus Sluter, sia all'analisi interiore, alla meditazione, al Realismo innovativo e introspettivo di Jan van Eyck,[4] sia all'ingegno di Rogier van der Weyden e un po' meno al distacco contemplativo di quest'ultimo.
Tra le opere sottoscritte da Gerhaert si possono annoverare: la lapide tombale dell'arcivescovo Jacob von Sierck (1462), ora al Museo Diocesano di Treviri; i busti di Profeta e Sibilla, al Museo di Strasburgo e alla Galleria di scultura di Magonza; l'epitaffio di Conrad von Busang (1464), nella Cattedrale di Strasburgo; un Crocifisso in pietra per il cimitero di Baden-Baden (1467), oggi nella Collegiata; la lastra tombale di Federico III (1469) con la figura dell'imperatore in rilievo, nel Duomo di Vienna.[2]
Tra le attribuzioni universalmente accettate e condivise dai critici d'arte si elencano il gruppo della Vergine e sant'Anna col Figlio dei Musei di Berlino e il magnifico Autoritratto intitolato Buste d'homme accoudé del Museo di Strasburgo,[5] considerato uno dei punti più alti della scultura: sconvolgente per il totale sovvertimento di ogni formula, per l'intensità ed una profondità dell'indagine interiore che trascende il proprio tempo storico, raggiungendo il Barocco per le risoluzioni ma anche per i quesiti formali e psicologici, oltre che l'Ottocento per l'intensa partecipazione umana.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nikolaus Gerhaert, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 agosto 2015.
- ^ a b c d le muse, V, Novara, De Agostini, 1964, pp. 210-211.
- ^ Gerhaert Nikolaus detto da Leida al sito del Museo di Strasburgo, su musees.strasbourg.eu. URL consultato il 28 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2016).
- ^ Nikolaus Gerhaert von Leyden nell'Enciclopedia Sapere.it, su sapere.it. URL consultato il 28 luglio 2015.
- ^ Nikolaus Gerhaert von Leyden nella Enciclopedia Britannica, su britannica.com. URL consultato il 28 luglio 2015.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Renate Kohn, 'Eine bisher unbekannte Grabinschrift des Niclas Gerhaert von Leyden', Vienna, 1993, pp. 164–70.
- (DE) Niclaus Gerhaert, Der Bildhauer des Spätmittelalters. Ausstellungskatalog Liebieghaus Frankfurt, Petersberg, Musée de l'Œuvre Notre Dame Straßburg, 2011.
- (DE) Heike Ebli, Niclaus von Leyden, in Biographisch-Bibliographisches Kirchenlexikon (BBKL), vol. 18, Herzberg, Bautz, 2001, pp. 1057–1071.
- (DE) Walter Paatz, Gerhaert von Leiden, Nicolaus, in Neue Deutsche Biographie (NDB), vol. 6, Berlino, Duncker & Humblot, 1964, pp. 260–262.
- (DE) August Richard Maier, Niclaus Gerhaert von Leiden : ein niederländer Plastiker des 15. Jahrhunderts : seine Werke am Oberrhein und in Österreich, Strasburgo, Buchdruckerei J. H. E. Heitz, 1910.
- (DE) Lilli Fischel, Nicolaus Gerhaert und die Bildhauer der deutschen Spätgotik, Monaco di Baviera, F. Bruckmann, 1944.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nikolaus Gerhaert
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Nikolaus Gerhaert van Leyden, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Nikolaus Gerhaert von Leyden, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (FR) Nikolaus Gerhaert, in Nouveau dictionnaire de biographie alsacienne, Fédération des Sociétés d’Histoire et d’Archéologie d’Alsace.
- Gesamtindexgerhaert von leyden nicolaus
- Buste d'homme accoudé a Museo dell'Oeuvre de Notre Dame in Strasburgo
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