Nicolò Canelles vescovo della Chiesa cattolica | |
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Cum Forti Vigilo | |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Bosa (1577-1585) |
Nato | 1515 a Iglesias |
Ordinato presbitero | 1560 |
Nominato vescovo | 14 ottobre 1577 da papa Gregorio XIII |
Consacrato vescovo | dopo il 14 ottobre 1577 |
Deceduto | 1585 a Cagliari |
Nicolò Canelles, o Canyelles (Iglesias, 1515 – Cagliari, 1585), è stato un vescovo cattolico spagnolo, cittadino dell'allora Regno di Sardegna.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Fu uno dei prelati più benemeriti della Sardegna ecclesiastica del Cinquecento.
Esponente di spicco della casata medievale sardo-catalana dei Canyelles o Canelles, Nicolò, figlio di Nicolò Francesco Canyelles (Sindaco di Iglesias) e di Beatrice del Seny, fu vescovo di Bosa. Fondò nel 1566 a Cagliari la prima tipografia dell'isola introducendo l'arte tipografica in Sardegna con i caratteri mobili.
Dopo la laurea in utroque iure conseguita a Roma nel 1548, fu nominato "commensale" di papa Giulio III che apprezzava la sua profonda cultura.
Ritornato in Sardegna nel 1551, fu grazie alle prebende assicurate dal Papa stesso che poté fondare a Cagliari la prima tipografia dell'isola che nel 1566 diede alla luce il primo libro con caratteri di stampa propri: il Catechismo di Edmondo Auger in spagnolo, al tempo lingua ufficiale.
Canonico della Cattedrale di Cagliari[1], nel 1573 fu nominato vicario generale dell'arcidiocesi e nel 1577 venne nominato vescovo di Bosa e "Prior de Sant Lleonart sete funtanas". La sua attività pastorale pose l'attenzione nella promozione della cultura e nel rinnovare le costituzioni ecclesiastiche alla luce del Concilio di Trento. Fu uno dei più ragguardevoli rappresentanti della cultura umanistica della Sardegna nel XVI secolo assieme agli arcivescovi di Sassari Salvatore Alepus e Antonio Canopolo.
Morì a Cagliari nel 1585[2] lasciando una delle più antiche e vaste biblioteche dell'Isola, che fu acquisita dal bibliofilo Monserrat Rosselló: più di tremila volumi del Canelles sono conservati nella Biblioteca Universitaria di Cagliari, all'interno del fondo Rosselló.
In sua memoria, diverse vie e scuole in Sardegna portano il suo nome, fra cui la strada dove sorse la sua tipografia, dove tale evento è ricordato da una lapide.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Biografie sarde, in «L'unione sarda», 7 febbraio 1893.
- ^ La registrazione nei Quinque libri della Cattedrale di Cagliari è nel sito dell'Associazione araldica della Sardegna (il settimo nome riportato nella pagina web); secondo l'articolo Biografie sarde citato, morì invece a Bosa il 9 aprile 1586.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Floris, La grande enciclopedia della Sardegna, Newton & Compton, Roma, 2002.
- G. Mastino, Un vescovo della riforma nella diocesi di Bosa, Fossataro, Cagliari.
- G. Pes, Sinodo, Gallizzi, Sassari.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Maria Carla Sotgiu Cavagnis, CANELLES, Nicolò, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 18, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1975.
- (EN) David M. Cheney, Nicolò Canelles, in Catholic Hierarchy.
- Albero genealogico della casata Canelles, su araldicasardegna.org. URL consultato il 21 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2012).
- Canelles.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 101480299 · ISNI (EN) 0000 0000 7157 5312 · BAV 495/49191 · CERL cnp02136908 · LCCN (EN) no2009158142 · GND (DE) 1081478187 · BNE (ES) XX4982287 (data) |
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