Naaman (in ebraico נַעֲמָן che significa "piacevolezza") è stato un generale arameo di Ben-Hadad II al tempo di Ioram, re di Israele. È menzionato nel capitolo 5 del secondo dei Libri dei Re della Tanakh. Secondo il racconto, era ammalato di tzaraath.[1] Quando una giovane schiava ebrea rivelò alla moglie che un profeta in Samaria avrebbe potuto curare il suo padrone, Naaman ottenne una lettera da Ben-Hadad e si recò con questa da Joram. Il re di Israele sospettò di questo come di un disegno malvagio contro di lui e si stracciò le vesti. Quando il profeta Eliseo seppe questo, mandò a chiamare Naaman. Naaman fu successivamente guarito dalla lebbra immergendosi sette volte nel fiume Giordano, secondo la parola di Eliseo. Naaman inoltre rinunciò a Rimmon dopo essere stato guarito grazie ad Eliseo.[2]
Naaman è inoltre citato nel capitolo 4 del Vangelo secondo Luca nel Nuovo Testamento.
- ^ Spesso tradotto come lebbra, questa malattia non è l'odierna lebbra. La lebbra come la conosciamo oggi non giunse nell'antico Israele prima che Alessandro tornasse da un viaggio in India a metà del quarto secolo a.C.
- ^ (EN) God Loves Naaman Archiviato l'8 settembre 2008 in Internet Archive. Word Journey, 29 agosto 2008. Visitato il 17 gennaio 2010.