NGC 613 Galassia a spirale barrata | |
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NGC 613 | |
Scoperta | |
Scopritore | William Herschel |
Data | 1798 |
Dati osservativi (epoca J2000.0) | |
Costellazione | Scultore |
Ascensione retta | 01h 34m 18,2s |
Declinazione | -29° 25′ 06″ |
Distanza | 78 milioni a.l. (24 milioni pc) |
Magnitudine apparente (V) | 10,1 |
Dimensione apparente (V) | 5,5' x 4,2' |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Galassia a spirale barrata |
Classe | SB(rs)bc |
Altre designazioni | |
GC 361 | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di galassie a spirale barrata |
NGC 613 è una galassia a spirale barrata nella costellazione dello Scultore.
Si individua circa 8 gradi ad est della stella α Sculptoris; si mostra in un telescopio da 120mm di apertura come un disco allungato in senso ESE-WNW. I bracci sono raggruppati a coppie, una sul lato est ed una sul lato ovest del nucleo; una stella di nona magnitudine disturba l'osservazione sul lato nord. La sua distanza dalla Via Lattea è stimata sui 78 milioni di anni-luce.
SN 2016gkg
[modifica | modifica wikitesto]Il 20 settembre 2016, l'astronomo amatoriale Victor Buso, mentre stava testando una nuova macchina fotografica montata sul suo cannocchiale da 16 pollici a Rosario, in Argentina, ha scoperto quella che successivamente sarebbe stata confermata come SN 2016gkg, una supernova di tipo IIb, Buso fece una serie di fotografie a breve esposizione e notò che un punto di luce precedentemente invisibile era apparso alla periferia di NGC 613 e il punto stava rapidamente diventando più luminoso mentre passava da un'immagine all'altra.[1] In breve tempo, l'astronoma Melina Bersten e i suoi colleghi dell'Istituto di Astrofísica di La Plata hanno appreso del fortunato servizio fotografico di Buso ed ha contattato un gruppo di astronomi professionisti. Utilizzando il telescopio Shane da 3 metri presso l'osservatorio Lick dell'Università della California e i telescopi Keck da 10 metri dell'osservatorio di Maunakea, Hawaii, Alex Filippenko ed i suoi colleghi hanno ottenuto una serie di sette spettri. Ciò ha permesso loro di suddividere la luce della supernova nelle sue componenti costitutive e concludere[2] che SN 2016gkg era una supernova di tipo IIb, evento che si verifica quando una stella massiccia che ha perso gran parte del suo guscio di idrogeno esplode
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NGC 613 (centro galattico - Telescopio spaziale Hubble)
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NGC 613 (ESO)
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NGC 613 (Mount Lemmon SkyCenter Schulman Telescope)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Amateur astronomer gets 1-in-10-million shot of supernova’s first light, su astronomy.com, 16 febbraio 2018.
- ^ M. C. Bersten, G. Folatelli et al., A surge of light at the birth of a supernova (abstract), in Nature, vol. 554, n. 2018, 22 febbraio 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0, William-Bell inc. ISBN 0-943396-14-X
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su NGC 613
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Catalogo NGC/IC on-line, su ngcicproject.org.
- (EN) Dati di NGC 613 - SIMBAD, su simbad.u-strasbg.fr. (dettagli identificatori, misure)
- (EN) Dati di NGC 613 - NASA Extragalactic Database, su ned.ipac.caltech.edu.
- (EN) Dati di NGC 613 - SEDS, su spider.seds.org.
- (EN) Dati di NGC 613 - VizieR Service, su vizier.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 613 - Aladin, su aladin.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 613 - SkyView, su skyview.gsfc.nasa.gov.