Il Centro nazionale per gli studi atmosferici degli Stati Uniti d'America (National Center for Atmospheric Research, NCAR)[1] è un centro di ricerca e sviluppo americano finanziato a livello federale (FFRDC) e dalla NSF (National Science Foundation) e gestito dalla UCAR (University Corporation for Atmospheric Research). L'attuale direttore è Everett Joseph,[2] che ha sostituito James Hurrell[3]. Il centro NCAR possiede diverse strutture, tra le quali il quartier generale "Laboratorio Mesa" a Boulder, Colorado che è stato progettato da Ieoh Ming Pei. I campi di studio comprendono meteorologia, climatologia, chimica dell'atmosfera, interazioni Terra-Sole, impatto ambientale.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Strumenti e tecnologie
[modifica | modifica wikitesto]Il centro NCAR fornisce una vasta gamma di strumenti e tecnologie alla comunità scientifica per lo studio dell'atmosfera terrestre inclusi,[4][5]
- strumenti specifici per misure di processi atmosferici
- ricerca aeronautica
- strumenti di calcolo e infrastrutture informatiche di elevate prestazioni come supercomputer
- l'osservatorio solare "Mauna Loa"
- cooperative field campaigns
- modelli atmosferici su processi meteorologici, climatici, chimici, solari inclusi modelli sviluppati cooperativamente come:
- il modello climatico a sistema raggruppato (Community Climate System Model (CCSM))
- il modello di ricerca e previsione meteorologica (Weather Research and Forecasting model (WRF))
- il modello climatico comunitario dell'intera atmosfera (Whole Atmosphere Community Climate Model (WACCM))
- trasferire le competenze tecnologiche ai bisogni della società
- collezioni di dati, servizi di dati ed altro
Personale e importanti scienziati presenti e passati
[modifica | modifica wikitesto]Il centro si compone di scienziati, ingegneri, tecnici e personale di supporto.[3] Le principali aree di ricerca comprendono [6]
- climatologia (Il passato il presente ed il futuro del clima della Terra; l'effetto serra, il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici; il fenomeno del Niño, della Niña ed altri schemi atmosferici di grande scala; siccità, incendi)
- meteorologia (previsioni di breve termine; previsioni sul tempo; effetti del tempo sul clima; uragani; tornado e altre importanti temporali; processi fisici)
- ambiente ed effetti sulla società (impatti del cambiamento climatico sull'ambiente naturale o gestito dall'uomo; interazioni di meteo, clima e società; sistemi di previsione meteorologica per il trasporto aereo e terrestre; sicurezza nazionale)
- inquinamento atmosferico e chimica dell'aria (inquinamento dell'aria a livello locale regionale e globale; clima e chimica dell'aria; trasformazioni chimiche e trasporto nell'atmosfera)
- il Sole e il tempo meteorologico spaziale (la struttura del Sole, dal suo interno alle macchie solari alla corona solare; il ciclo solare; l'effetto del Sole sul Tempo e sul clima della Terra; tempo meteorologico spaziale)
- altri componenti della scienza del sistema Terra (gli effetti sul tempo e sul clima di: gli oceani e gli altri componenti del ciclo delle acque della Terra, inclusi i mari, i ghiacciai e il resto della criosfera; foreste, agricoltura, urbanizzazione e altri tipi di uso del suolo)
Scienziati di fama appartenenti ad oggi al centro includono Tom Wigley, Kevin Trenberth, e Caspar Ammann,[7] e nel passato troviamo Paul Crutzen (premio Nobel per la chimica, 1995); Paul Julian (meteorologo), che assieme al collega Roland Madden ha scoperto l'oscillazione Madden-Julian; Stephen Schneider (socio della MacArthur e membro dell'accademia nazionale delle scienze (National Academy of Science); E. Cicely Ridley, Robert E. Dickinson e R.G. Roble (che qui scrissero il codice Roble–Dickinson–Ridley per un modello generale della circolazione della termosfera)[8], e altri. Greg Holland iniziò il progetto del modello multiscala "Previsioni sul sistema Terra su più livelli" ("Predicting the Earth System Across Scales".[9]
Direttori
[modifica | modifica wikitesto]Il centro è stato fondato da Walter Orr Roberts, che ne ha assunto per primo la direzione.
Nome | Periodo di servizio |
---|---|
Walter Orr Roberts | 1960–1968 |
John W. Firor | 1968–1974 |
Francis P. Bretherton | 1974–1980 |
Wilmot N. Hess | 1980–1986 |
Richard A. Anthes | 1986–1988 |
Robert Serafin | 1989–2000 |
Timothy Killeen | 2000–2008 |
Eric J. Barron | 2008–2010 |
Roger M. Wakimoto | 2010–2013 |
Maura Hagan | 2013 (direttore ad interim) |
James W. Hurrell | 2013–2018 |
Everette Joseph | 2019–presente |
Organizzazione della ricerca - laboratori e programmi
[modifica | modifica wikitesto]Il centro NCAR è attualmente organizzato in cinque laboratori:[10]
- Laboratori
- Laboratorio computazionale e di sistemi informatici (Computational & Information Systems Laboratory (CISL)) - Il CISL era precedentemente conosciuto come divisione scienza computazionale (SCD). Il CISL gestisce e fa funzionare i supercomputer del NCAR, i sistemi di memoria di massa, la rete e gli altri servizi computazionali e di infrastrutture cibernetiche. L'istituto per la matematica applicata e le geoscienze (The Institute for Mathematics Applied to Geosciences (IMAGe)) è una divisione di ricerca interna al CISL.[11]
- Laboratorio d'osservazione della Terra (Earth Observing Laboratory (EOL))
- Osservatorio delle alte altitudini (High Altitude Observatory (HAO))
- Laboratorio del sistema Terra NCAR (NCAR Earth System Laboratory (NESL))
- Laboratorio di ricerca applicata (Research Applications Laboratory (RAL))
- Programmi
- Studi di programmi avanzati (Advanced Study Program (ASP))
- Programmi di scienza integrata (Integrated Science Program (ISP))
Il servizio del centro NCAR alle università e alle grandi comunità di geoscienze è rafforzata con l'offerta della "corporazione universitaria per la ricerca atmosferica" (University Corporation for Atmospheric Research|community programs (UCAR)).[12][13]
Finanziamenti e gestione
[modifica | modifica wikitesto]Il centro NCAR è gestito dalla corporazione senza fini di lucro UCAR ed è una delle fondazioni scientifiche nazionali degli Stati Uniti d'America (National Science Foundation (NSF)) del centro per lo sviluppo e ricerca federale (Federally Funded Research and Development Center), con il 95% circa dei fondi provenienti dal governo federale. Comunque, l'NCAR non è un'agenzia federale ed i suoi impiegati non fanno parte degli impiegati del sistema federale.[1] NCAR employs about 1,000 staff. Its annual expenditures in fiscal year 2008 were $181 million.[1] Roger Wakimoto è diventato il direttore del NCAR nel 2010.[14] James Hurrell became the new director in 2013.[3]
Ospiti
[modifica | modifica wikitesto]Visite scientifiche
[modifica | modifica wikitesto]L'NCAR ha diverse opportunità per le visite scientifiche da strutture per seminari, colloqui e collaborazioni da parte di colleghi del mondo accademico laboratori governativi e privati.[15] Numeroso personale del NCAR inoltre visita colleghi di università e di laboratori e aiuta come assistente od ospite di facoltà.[13][15]
Giri turistici
[modifica | modifica wikitesto]Il centro visite del Laboratorio Mesa è aperto gratuitamente al pubblico. Visite guidate e giri autoguidati con tablet comprendono video e audio sul primo supercomputer costruito da Seymour Cray così come sul moderno parco supercomputer del NCAR. Presente anche materiale educativo e dimostrativo dei fenomeni meteorologici e di cambiamento climatico nonché un suggestivo sentiero esterno sul Tempo. Visite guidate di un'ora sono disponibili lunedì, mercoledì e venerdì pomeriggio esclusi festivi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Quick Facts about NCAR & UCAR
- ^ Everett Joseph named NCAR director
- ^ a b c New Director of the U.S. National Center for Atmospheric Research Rose Through the Ranks, su news.sciencemag.org, 31 luglio 2013.
- ^ NCAR Research & Resources
- ^ National Center for Atmospheric Research (NSF Division of Atmospheric and Geospace Sciences)
- ^ Atmospheric & Earth System Research: NCAR research topics Archiviato il 25 luglio 2010 in Internet Archive., 2008, accessed 2010-06-22.
- ^ Pearce, Fred, The Climate Files: The Battle for the Truth about Global Warming, (2010) Guardian Books, ISBN 978-0-85265-229-9, p. XVIII.
- ^ (EN) John P. Boyd, Preserving the History of Applied Mathematics, su SIAM News, 1º ottobre 2021. URL consultato il 10 dicembre 2022.
- ^ M. Gad-el-Hak Large Scale Disasters Prediction Control and Mitigation 2008 "was initiated by Greg Holland"
- ^ NCAR's Clickable Organization Chart Archiviato il 9 giugno 2010 in Internet Archive.
- ^ NCAR's Clickable Organization Chart, su ncar.ucar.edu. URL consultato il 5 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2015).
- ^ UCAR Community Programs, su ucp.ucar.edu. URL consultato il 5 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2014).
- ^ a b UCAR Highlights, su www2.ucar.edu. URL consultato il 5 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2014).
- ^ NCAR Directors
- ^ a b Visitor Programs – Opportunities for Scientific Visitors & Students, su www2.ucar.edu. URL consultato il 5 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2014).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Centro nazionale per gli studi atmosferici degli Stati Uniti d'America
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su ncar.ucar.edu.
- NSF NCAR & UCAR (canale), su YouTube.
- (EN) National Center for Atmospheric Research, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Public tours & exhibits, at the University Corporation for Atmospheric Research
- High-end Computing at NCAR Archiviato il 29 dicembre 2017 in Internet Archive., at the Computational and Information Systems Laboratory
- NCAR & Mallory Cave downloads, Information on hiking in the NCAR vicinity
- NCAR Archives, su archives.ucar.edu. URL consultato il 5 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2018).
- OpenSky Repository, su opensky.library.ucar.edu.
- NCAR & UCAR Science on YouTube, su youtube.com.
- News about National Center for Atmospheric Research, in The New York Times, su topics.nytimes.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 153587690 · ISNI (EN) 0000 0001 2188 6304 · LCCN (EN) n79027210 · GND (DE) 1023532-2 · BNF (FR) cb128777199 (data) · J9U (EN, HE) 987007597058405171 |
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