My Son, the Hero | |
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Titolo originale | My Son, the Hero |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1943 |
Durata | 66 min |
Dati tecnici | B/N |
Genere | commedia |
Regia | Edgar G. Ulmer |
Sceneggiatura | Doris Malloy, Edgar G. Ulmer |
Produttore | Peter R. Van Duinen |
Produttore esecutivo | Leon Fromkess |
Casa di produzione | Atlantic Pictures |
Fotografia | Robert E. Kline, Jack Greenhalgh |
Montaggio | Charles Henkel Jr. |
Musiche | Leo Erdody |
Scenografia | Fred Preble |
Interpreti e personaggi | |
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My Son, the Hero è un film del 1943, diretto da Edgar G. Ulmer.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Stati Uniti, tempo di guerra. Percy "Big time" Morgan è un impresario di boxe sfortunato, che divide una camera d'albergo con il suo pugile preferito, e tendenzialmente perdente, Slug Rosenthal e l'amico immigrato italiano Tony, sempre pronto a sfornare sagaci battute contro Mussolini.
I quotidiani parlano di Michael Morgan, il figlio di Percy, che si è distinto sui campi di battaglia e ora sta per ritornare in patria per raccogliere sovvenzioni tramite war bonds. Percy non vuole che il figlio venga a sapere della condizione modesta in cui si trova, e decide con gli amici di mettere in scena una situazione facoltosa: ottenuta in prestito dal conoscente Sam Duncan una casa lussuosa, egli finge di essere sposato a Gertie Rosenthal (in realtà la moglie di Slug), di avere una figlia adottiva, impersonata dalla giovane Nancy Cavanaugh, e di vivere agiatamente servito da domestici e cuochi.
Michael torna e presta fede alla messa in scena del padre, alla quale inizialmente crede anche l'ex-moglie di Percy, e madre di Michael, Cynthia Morgan. La situazione si complica quando la figlia del padrone di casa, Linda Duncan, fa inaspettatamente ritorno. Linda accetta di tacere in cambio dell'accesso a Michael, del quale è invaghita. Michael tuttavia è invece attratto da Nancy, alla quale, dopo aver ottenuto rocambolescamente un grosso ammontare di denaro per le obbligazioni di guerra, alla fine si unisce.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Stefan Grissemann, Mann im Schatten. Der Filmemacher Edgar G. Ulmer, Vienna, Zsolnay, 2003, ISBN 3-552-05227-5.
- (EN) Bernd Herzogenrath, Edgar G. Ulmer. Essays on the King of the B's, Jefferson, NC, 2009, ISBN 978-0-7864-3700-9.
- (EN) Bernd Herzogenrath, The Films of Edgar G. Ulmer, The Scarecrow Press, 2009, ISBN 978-0-8108-6700-0.
- (EN) Noah Isenberg, Edgar G. Ulmer: A Filmaker at the Margins, University of California Press, 2014, ISBN 9780520235779.
- (EN) Bill Krohn, King of the B’s, in Film Comment, vol. 19, n. 4, New York, Film Society of Lincoln Center, luglio/agosto 1983, ISSN 0015-119X .
- (DE) Rudolf Ulrich, Österreicher in Hollywood, Vienna, Verlag Filmarchiv Austria, 2004, ISBN 3-901932-29-1.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- MY SON, THE HERO, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- My Son, the Hero, su Comingsoon.it, Anicaflash.
- (EN) My Son, the Hero, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) My Son, the Hero, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) My Son, the Hero, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) My Son, the Hero, su FilmAffinity.
- (EN) My Son, the Hero, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) My Son, the Hero, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
- (DE, EN) My Son, the Hero, su filmportal.de.