Museo storico di Bergamo | |
---|---|
L'ex convento di San Francesco | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Bergamo |
Indirizzo | piazzale Brigata Legnano |
Coordinate | 45°42′17.8″N 9°39′53.62″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Storico-risorgimentale |
Periodo storico collezioni | dall'inizio dell'epoca napoleonica (1797) alla presa di Roma (1870) |
Apertura | 1917 |
Visitatori | 155 408 (2022) |
Sito web | |
Il Museo storico di Bergamo o Museo delle Storie di Bergamo è la sede museale e amministrativa in Città Alta, nell'ex convento di San Francesco per quanto riguarda gli uffici, la biblioteca e gli archivi, e gestisce più sedi permanenti che studiano e espongono la storia politica, economica, e sociale della città e del suo territorio. Il polo museale offre anche ampi spazi per manifestazioni e mostre temporanee.[1]
Sedi museali permanenti
[modifica | modifica wikitesto]Convento di San Francesco
[modifica | modifica wikitesto]Il convento di San Francesco si trova sul colle di Sant'Eufemia di Bergamo, nella parte alta presso l'antica piazza mercato del Fieno. Il fabbricato nel tempo ha variato molte destinazioni d'uso. Originariamente era convento francescano; divenne poi, dopo le soppressioni napoleoniche, sede di carceri e successivamente negli anni Trenta del Novecento sede scolastica. Conserva affreschi trecenteschi e quattrocenteschi in particolare del Maestro dell'Albero della Vita.
Ospita il Museo del Novecento con la presentazione di storie e di fatti inerenti il territorio, la fondazione fotografia Sestini, nonché la La fotografia tra scienza , esperimenti e illusioni ottiche. Molte sono le mostre itineranti che i locali ospitano.[2]
Museo dell'Ottocento
[modifica | modifica wikitesto]L'edificio che ospita il museo dell'Ottocento vero e proprio, è la Rocca di Bergamo, la cosiddetta Scuola Bombardieri, fu costruito dentro il mastio della Rocca di Bergamo nel XV secolo durante la dominazione veneziana. Negli anni tra il 1927 e il 1933 il complesso architettonico della Rocca, ormai di proprietà del comune di Bergamo, fu sottoposto a un restauro teso a riportarlo al suo aspetto medievale restituendolo come oggi può essere visto e facendone al tempo stesso il luogo della memoria della storia risorgimentale bergamasca.
Per la sua storia e per la sua architettura fu ritenuto il sito ideale per conservare e celebrare le testimonianze della partecipazione della comunità orobica alla lotta per l'indipendenza e l'unità d'Italia.
L'edificio all'interno del mastio, già Scuola dei Bombardieri, ospita dal 7 maggio 2004 il museo storico dell'Ottocento, erede del Civico Museo e Archivio del Risorgimento costituito nel 1917. Il museo testimonia l'importante partecipazione dei cittadini di Bergamo al fianco di Garibaldi.
Museo del Cinquecento
[modifica | modifica wikitesto]Il museo del Cinquecento si trova nel Palazzo del Podestà in Piazza Vecchia. Fu istituito nel 2012 con l'intento di avvicinare i visitatori, attraverso le sale interattive, alla storia cittadina del XVI secolo, che ha modificato la vita della città orobica, sia sotto l'aspetto urbanistico, con la costruzione delle mura veneziane, che commerciale con i nuovi prodotti giunti dal Nuovo Mondo. Il museo fa parte della rete dei musei che raccontano la storia della città[3]
Campanone
[modifica | modifica wikitesto]Il campanone, conosciuto con il nome di “Campanù” in dialetto bergamasco, è un monumento storico della città di Bergamo, costruito a partire dall'XI secolo dalla famiglia Suardi a scopo politico e di prestigio. La struttura è dotata di un apparato campanario con orologio meccanico inserito nel XIV secolo. Fu sede carceraria. Nel XX secolo su oggetto di restauro con la collocazione di un ascensore che rende la struttura visitabile.[4]
Torre dei Caduti
[modifica | modifica wikitesto]La Torre dei Caduti si trova nel centro della città bassa presso i propilei di Porta Nuova. Venne innalzato alla memoria dei caduti della prima guerra mondiale. Il museo all'interno testimonia il progetto e la realizzazione del centro piacentiniano, di Marcello Piacentini, che ha dato importante sviluppo alla città dai primi anni del Novecento.[5]
Museo donizettiano
[modifica | modifica wikitesto]Il Museo donizettiano si trova nell'antica via Arena, una delle vie più antiche della della parte alta della città, nel palazzo che della Congregazione della Misericordia Maggiore, in quella che era la sala consiliare della congregazione. Le due sale espongono cimeli riguardanti la vita del famoso musicista bergamasco Gaetano Donizetti, con alcuni dei suoi spartiti e strumenti musicali.[6][7]
Mura di Bergamo: il museo
[modifica | modifica wikitesto]Incluse nel percorso del museo delle Storie di Bergamo vi sono le mura veneziane, un percorso attraverso le mura e le quattro porte della città che furono edificate durante la dominazione veneziana dal 1561 al 1588. Il percorso ha la partenza da Porta Sant'Agostino, quella che guardava verso Venezia dove è posto il museo permanente che permette attraverso oggetti, e postazioni multimediali, la conoscenza delle mura con la storia della loro importante costruzione.[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Museo delle Storie di Bergamo, su musei.regione.lombardia.it. URL consultato il 25 settembre 2024.
- ^ Convento di San Francesco, su museodellestorie.bergamo.it. URL consultato il 25 settembre 2024..
- ^ Palazzo del Podestà, su museodellestorie.bergamo.it. URL consultato il 25 settembre 2024.
- ^ Campanone, su museodellestorie.bergamo.it..
- ^ Torre dei Caduti, su museodellestorie.bergamo.it. URL consultato il 25 settembre 2024..
- ^ Museo donizettiano, su museodellestorie.bergamo.it. URL consultato il 25 settembre 2024..
- ^ * Valeriano Sacchiero (a cura di), Il Museo Donizettiano di Bergamo - Catalogo, Bergamo, Centro di Studi Donizettiani, 1970.
- ^ Mura di Bergamo: il museo, su museodellestorie.bergamo.it, Museo delle Storie di Bergamo. URL consultato il 25 settembre 2024..
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Centro internazionale di studi d'arte costruttiva, Sul concetto di serie : secondo Simposium del Centro internazionale di studi d'arte costruttiva : Varese, 21-31 agosto 1977; Varese, Museo civico di Villa Mirabello, 31 agosto-24 settembre; Bergamo, Centro storico, Citta alta, 25 settembre-12 ottobre 1977; Mantova, Galleria d'arte moderna, Palazzo Te, 22 ottobre-22 novembre 1977, Grafiche Quirici, 1977, SBN IT\ICCU\SBL\0150646.
- Esposizione generale italiana, Storia del Risorgimento nazionale : documenti ed oggetti presentati dalla commissione nominata dal municipio di Bergamo, 1884, SBN IT\ICCU\IEI\0228043.
- Bortolo Belotti, Storia di Bergamo e dei bergamaschi, Bolis, 1989, SBN IT\ICCU\LO1\0072984.
- Alberto Castoldi, Bergamo e il suo territorio , dizionario enciclopedico: i personaggi, i comuni, la storia, l'ambiente, Bergamo, Bolis, ISBN 88-7827-126-8.
- Maria Vittoria Marini Clarelli, Che cos'è un museo, Roma, Carocci, 2005, ISBN 88-430-3382-4.
- Mercedes Garberi e Antonio Piva, Musei e opere, la scoperta del futuro, Milano, Mazzotta-Convegno internazionale di museologia e museografia, 1988-1989, ISBN 88-202-0903-9.
- Gabriella Lippi, Ambiente, città e museo, orientamenti per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali, Fiesole, 1995, ISBN 88-404-4038-0.
- Mario Locatelli, La rocca di Bergamo, storia di una fortezza medievale, Bergamo, 1984, SBN IT\ICCU\LO1\0372596.
- Giuseppe Locatelli-Milesi, La rocca di Bergamo nella storia del Risorgimento italiano - Bergamo, Savoldi, 1927.SBN LO10420119.
- Sharon Macdonald, A companion to museum studies - Blackwell, Malden, 2006. ISBN 1-4051-0839-8.
- Luca Basso Peressut, Il museo moderno, architettura e museografia da Auguste Perret a Louis I. Kahn - Milano, Lybra Immagine, 2005. ISBN 88-8223-069-4.
- Renato Ravanelli, La storia di Bergamo - Bergamo, Grafica & Arte, 1996. ISBN 88-7201-133-7.
- Stephen E. Weil, Rethinking the museum and other meditations - Washington, Smithsonian Institution, 1990. ISBN 0-87474-953-0.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Museo storico di Bergamo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Fondazione Bergamo nella Storia, su fondazione.bergamoestoria.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 129381943 · LCCN (EN) no2007057595 |
---|