Museo archeologico nazionale di Paestum | |
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L'ingresso al Museo. | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Paestum |
Indirizzo | Via Magna Grecia 919, 84047 Capaccio Paestum |
Coordinate | 40°25′24″N 15°00′25″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Arte, Archeologia |
Istituzione | 1952 |
Apertura | 27 novembre 1952 |
Gestione | parco archeologico di Paestum |
Visitatori | 441 037 (2017)[1] |
Sito web | |
Il Museo Archeologico Nazionale di Paestum è un museo ubicato nel comune di Capaccio-Paestum, in provincia di Salerno, ospitante i reperti archeologici provenienti dagli scavi della città di Paestum.
Il Museo Archeologico Nazionale di Paestum è uno dei maggiori musei "di sito" in Italia. Le diverse sezioni che lo compongono consentono al visitatore di ripercorrere la storia della città greca, lucana e romana. Dal 2015 in seguito al D.P.C.M. 171/2014 è divenuto Museo statale dotato di autonomia speciale. Nel 2017 scavi e museo di Paestum sono stati il quindicesimo sito statale italiano più visitato, con 441 037 visitatori.
La storia
[modifica | modifica wikitesto]Realizzato nel 1952 utilizzando parte di un più ampio progetto elaborato nel 1938 dall'architetto Marcello De Vita, il Museo sorge all'interno della cinta muraria. Il nucleo principale fu costruito in funzione della struttura che accoglie la serie di metope arcaiche provenienti dal Santuario di Hera alla foce del Sele, ma ben presto si dimostrò insufficiente a contenere e ad esporre i numerosi oggetti riportati alla luce dai successivi scavi archeologici della città e delle necropoli. Al primo nucleo fu così presto aggiunta una nuova ampia ed illuminata sala progettata dall'architetto E. De Felice il quale predispose anche una serie di nuovi vani che si sviluppano intorno ad un giardino e ampie vetrate che si aprono verso la città e la piana chiusa ad Est dai monti di Capaccio. Le grandi scoperte delle numerose tombe dipinte lucane e della Tomba del Tuffatore nel 1968 resero necessaria una nuova sistemazione del percorso museale realizzata da Giovanni De Franciscis e Sabrina Viola.
Il percorso museale
[modifica | modifica wikitesto]Il museo contiene numerosi reperti provenienti dalla città, dall'Heraion alla foce del Sele e dalle necropoli vicine (necropoli del Gaudo, necropoli di Santa Venera, ...).
Il percorso espositivo si snoda su tre piani suddivisi in sette sezioni[2]:
- La sezione preistorica
- L'origine della città
- L'Heraion alla foce del Sele
- I santuari urbani
- La necropoli di Poseidonia-Paestum
- Le tombe dipinte lucane
- La sala romana
Fra i materiali esposti[3] spiccano per importanza:
- Le metope arcaiche dell'Heraion del Sele
- La tomba del tuffatore
- Le stele in lingua osca
- La tomba a camera di Spinazzo
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ News, su museopaestum.beniculturali.it. URL consultato il 24 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2016).
- ^ Guida al Distretto archeologico della provincia di Salerno, pp. 20-24.
- ^ Paestum: viaggio tra le bellezze del museo archeologico, su kissfromtheworld.com (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2014).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Guida al Distretto archeologico della provincia di Salerno.
- Greco, E.A. (2000) Da Poseidonia a Paestum . / E. Greco in collaborazione con G. Greco, A. Pontrandolfo M. Cipriani. Paestum: la città e il museo, 2 . Ingegneria per la cultura, Roma.
- Pellegrino Claudio Sestieri, Il nuovo museo di Paestum, Roma : Istituto poligrafico dello Stato, Libreria dello Stato, 1955
- Pellegrino Claudio Sestieri, Guida del museo di Paestum, Salerno : Ente provinciale per il turismo, 1952
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo archeologico nazionale di Paestum
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su paestumsites.it.
- Sito ufficiale, su museopaestum.cultura.gov.it.
- Sito ufficiale, su museopaestum.beniculturali.it.
- Museo archeologico nazionale di Paestum, su CulturaItalia, Istituto centrale per il catalogo unico.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 149183077 · ISNI (EN) 0000 0001 1942 117X · LCCN (EN) nr88000132 · GND (DE) 1300267-3 · J9U (EN, HE) 987007460592005171 |
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