Moussa Dadis Camara | |
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Presidente della Guinea | |
Durata mandato | 24 dicembre 2008 – 3 dicembre 2009 |
Predecessore | Lansana Conté |
Successore | Sékouba Konaté (ad interim) |
Dati generali | |
Partito politico | National Council for Democracy and Development |
Moussa Dadis Camara | |
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Nascita | Koule, 1º gennaio 1964 |
Dati militari | |
Paese servito | Guinea |
Forza armata | Esercito guineano |
Anni di servizio | 1990 - 2009 |
Grado | Capitano |
Comandante di | Unità di approvvigionamento energentico dell'Esercito guineano |
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Moussa Dadis Camara (Koule, 1º gennaio 1964) è un militare guineano, ufficiale dell'esercito che ha esercitato le funzioni di capo di stato della Guinea in veste di presidente del Consiglio Nazionale della Democrazia e dello Sviluppo (Conseil National de la Démocratie et du Developement).
Tale organo è infatti la giunta militare che ha preso il potere nel colpo di stato del 23 dicembre 2008, dopo la morte del presidente di lungo termine Lansana Conté. Camara ha definito il Consiglio Nazionale un organo di transizione con il compito di sovrintendere al ritorno del paese alla democrazia.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Moussa Dadis Camara nacque nel 1964 in un villaggio della Prefettura di Koulé nella Regione amministrativa di Nzérékoré (Guinée Forestière), a ridosso del confine liberiano, e non distante da quello con Cote d'Ivoire a Sud e Sierra Leone a Nord. Frequentò una scuola distante 40 km dal capoluogo regionale Nzérékoré. Compiuti gli studi in legge ed economia all'Università Nasser di Conakry, ottenne il dottorato in economia nella stessa capitale guineana.
Nel 1990 fu arruolato con il grado di caporale nell'esercito di Guinea, e nel 2004 svolse 18 mesi di addestramento militare in Germania. Nel maggio 2008 fu uno dei principali agitatori dei disordini militari che prelusero al colpo di Stato del dicembre seguente. In novembre fu posto a capo dell'unità di approvvigionamento energetico dell'esercito e nominato membro del consiglio del ministro della difesa.[1] Prima del colpo di Stato era poco noto alla popolazione.[2]
Camara, (Koulemou in lingua Kpelle) di religione animista, secondo alcune indiscrezioni si sarebbe convertito al cattolicesimo durante il suo esilio forzato in Burkina Faso. Parla cinque lingue: francese, tedesco, kpelle, susu e lingua malinke.[1]
Presa di potere in Guinea e caduta
[modifica | modifica wikitesto]Moussa Camara prese il potere in Guinea dopo il colpo di stato del 23 dicembre 2008, attuato in seguito alla morte di Lansana Conté. Scavalcando il dettato costituzionale, che imponeva la supplenza del presidente dell'Assemblea nazionale e l'indizione di elezioni entro 60 giorni, Camara lesse alla radio - a nome di una giunta composta da 26 militari e 6 civili - un comunicato che dichiarava dissolte le istituzioni repubblicane e sospesa la Costituzione.
Il nuovo regime avrebbe avuto un presidente scelto fra i militari e un primo ministro civile (le due cariche toccarono poi rispettivamente allo stesso Camara e al banchiere Kabiné Komara). Questa situazione fu dichiarata transitoria: il Consiglio Nazionale avrebbe cioè governato il paese fino alle nuove elezioni, in vista delle quali Camara escluse di candidarsi alla presidenza. Dopo lo sbandamento dei primi giorni, la giunta militare incassò l'appoggio del primo ministro Souaré, e l'anno 2009 si aprì con Moussa Camara saldamente al potere in Guinea.
Il 28 settembre 2009, gli uomini di Camara massacrarono 157 persone e ne ferirono più di mille durante una manifestazione di protesta nella capitale Conakry[3]. Seguirono violenze e stupri, e la reazione della stampa internazionale. Il 3 dicembre, il capo delle guardie presidenziali, il tenente Abubakar "Toumba" Diakite sparò a Camara un colpo di pistola alla testa, ferendolo gravemente. Diakite dichiarò alla stampa che Camara aveva tradito le speranze di democrazia del paese ed ordinato il massacro[4].
Dadis Camara fu curato in un ospedale in Marocco, ma da allora le pressioni internazionali di Francia e Stati Uniti ne hanno impedito il ritorno in patria.
Una commissione d'inchiesta dell'ONU sui massacri del 28 settembre 2009 reclama l'intervento della Corte penale internazionale per giudicare se Dadis Camara e i suoi collaboratori siano colpevoli di crimini contro l'umanità[5].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (FR) Qui est Moussa Dadis Camara, le nouveau président de la Guinée ?, in Guinéenews, 26 dicembre 2008. URL consultato il 28 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2012).
- ^ Guinea coup leader vows to fight corruption, in International Herald Tribune, Associated Press, 27 dicembre 2008. URL consultato il 28 marzo 2009.
- ^ Guinea: l'esercito spara contro i manifestanti dell'opposizione, 157 morti, su corriere.it, 25 settembre 2004. URL consultato il 14 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2010).
- ^ Abubakar "Toumba" Diakite, Guinea Soldier: I Shot The President, su huffingtonpost.com, 18 marzo 2010. URL consultato il 14 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).
- ^ Guinea. L'Onu denuncia i crimini contro l’umanità, su dazebao.org, 21 dicembre 2009. URL consultato il 14 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Moussa Dadis Camara
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Moussa Dadis Camara, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Moussa Dadis Camara, su IMDb, IMDb.com.
- Wikinotizie contiene l'articolo Guinea: governo accetta il golpista Camara come presidente, 25 dicembre 2008
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